Immobile non di lusso, locato nel 2013 per un mese, con canone di affitto percepito inferiore alla rendita catastale. Non essendo stato destinato ad abitazione principale, avendo pagato l’Imu, cosa devo dichiarare?

L’Imu sostituisce l’Irpef e le relative addizionali regionale e comunale dovute con riferimento ai redditi dei fabbricati non locati, compresi quelli concessi in comodato d’uso gratuito. Dal 2013, però, il reddito degli immobili a uso abitativo non locati, situati nello stesso comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale, anche se assoggettati a Imu, concorre alla formazione della base imponibile Irpef (e relative addizionali) nella misura del 50 per cento. Per determinare il reddito degli immobili non destinati ad abitazione principale, è necessario confrontare la rendita catastale rivalutata con il canone di locazione ridotto forfetariamente (relativo alla parte del periodo di imposta in cui l’immobile è locato). Sarà quest'ultimo, se superiore alla rendita, a concorrere al reddito(articolo 37, comma 4-bis, del Tuir). Il periodo di imposta andrà suddiviso in due parti, quella in cui il fabbricato è locato e quella in cui non lo è, compilando due diversi righi del quadro RB di Unico. L’Imu sostituirà l’Irpef e le addizionali in relazione al reddito fondiario relativo alla sola parte del periodo di imposta in cui l’immobile non è locato (sempre che non sia ubicato nello stesso comune dell'abitazione principale), mentre per l'altro periodo il reddito fondiario riveniente dall’immobile locato sarà assoggettato a Irpef e addizionali secondo le regole ordinarie.


Fonte: Agenzia Entrate

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