Un ristoratore che offre una cena a un cliente deve emettere ricevuta fiscale o scontrino con la dicitura "corrispettivo non pagato", indicando quanto servito?

L'esercente che somministra in pubblici esercizi alimenti e bevande per una somministrazione non soggetta all'obbligo della ricevuta fiscale è tenuto a rilasciare apposito scontrino fiscale (articolo 1, legge 18/1983). L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessione di beni e sulle prestazioni di servizi effettuate nel territorio Stato nell'esercizio d'imprese o nell'esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate. Tra queste rientrano anche le cessioni gratuite di beni, tranne quelli la cui produzione o il cui commercio non rientra nell'attività propria dell'impresa se di costo unitario non superiore a 25,82 euro, e quelli per i quali non è stata operata, all'atto dell'acquisto o dell'importazione, la detrazione dell'imposta, anche se per effetto dell'opzione di cui all'articolo 36-bis (articolo 2, comma 4, Dpr 633/1972). È pertanto prevista l'obbligatorietà dell'emissione di uno scontrino a fronte di una cena offerta a un cliente, poiché in tal caso si presuppone un costo alla fonte, con imposta detratta ai sensi dell'articolo 19, la cui cessione è pertanto soggetta a documentazione fiscale.


Fonte: Agenzia Entrate

0 commenti:

 
Top