La bozza del decreto sulla dichiarazione per gli enti non commerciali, che dovrà essere varato in tempi stretti, individua nuovi criteri per stabilire quando l'attività non commerciale è o meno esente Imu. Il testo si sofferma in particolare sulle scuole paritarie e sulle strutture che svolgono attività ricettive. Per individuare le attività didattiche svolte con modalità non commerciali (e quindi esenti Imu) si utilizzerà il parametro del costo medio per studente (stimato a circa 7.600 € annui): quando le tariffe medie sono inferiori al costo medio targato Miur , l'attività non è commerciale e quindi l'Imu non deve essere pagata. Per quanto riguarda, invece, le attività ricettive vengono innanzitutto esclusi dall'esenzione le attività svolte da alberghi, motel, residenze turistico-alberghiere, beauty farm, residenze d'epoca, bed&breakfast organizzati in forma imprenditoriale. Al di fuori di queste strutture, le attività ricettive sono esenti se prevedono un'accessibilità limitata e rispondono ad obiettivi di assistenza, educazione o turismo sociale.


Fonte: Il Sole 24 Ore

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