Io e mio marito lavoriamo nella stessa azienda a Milano e abbiamo come fringe benefit un appartamento ad uso foresteria (io da 6 anni circa e mio marito da 12 anni).
Volendo vivere in altro luogo (Veneto), abbiamo proposto alla nostra azienda la rinuncia dell'appartamento in cambio del lavoro da casa.
L'azienda ha accettato, ma non ci garantisce che il lavoro da casa sarà una soluzione a lungo periodo, quindi nel caso in cui
dovessimo ritrasferirci a Milano ci troveremmo senza appartamento che comporterebbe per noi un aumento delle spese dovendo pagarci autonomamente l'appartamento.

Volevo sapere se l'azienda in caso di richiesta di un nostro rientro è obbligata a riassegnarci il fringe benefit,
o se rinunciando autonomamente al fringe benefit, l'azienda è tenuta a riconoscerci "qualcosa in più" in busta paga
a seguito di questo grande risparmio per loro.

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 15/3/11 08:47

In relazione al principio di irriducibilità della retribuzione, le fattispecie possono risultare le seguenti:
1) uso nell'esclusivo interesse dell'azienda;
2)uso nell'interesse dell'azienda e del lavoratore;
3)uso nell'esclusivo interesse del lavoratore.

Passando dal punto 1) al punto 3), si rafforza il suddetto principio e ne consegue che il fringe benefit concesso entra sempre più a far parte della retribuzione del dipendente e non può essere revocato.

Qualora invece, come nel caso 1) dipende esclusivamente dal tipo di mansione svolta, esso può venir meno.

 
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