Rendite, aliquote e moltiplicatori alla mano. Dopo il versamento di giugno (e anche di settembre per chi ha scelto di pagare l'acconto in due rate), per gli italiani è arrivato il momento di fare i conti con l'ultima "tranche" dell'Imu, in scadenza il 17 dicembre.

Saldo anche presso gli uffici postali
Il saldo si potrà pagare, oltre che con il modello F24, anche con il bollettino postale, approvato con decreto Mef del 23 novembre e disponibile gratuitamente presso gli uffici postali. Tale bollettino riporta un solo numero di conto corrente (1008857615), valido per tutti i Municipi.
Il contribuente dovrà indicare i propri dati anagrafici (nome e cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale) e il codice catastale del Comune nel cui territorio sono ubicati gli immobili. Se i fabbricati sono situati in diversi comuni, sarà necessario compilare tanti bollettini quanti sono i comuni in cui si possiedono gli immobili: sul modulo, infatti, c'è spazio per un unico codice catastale.

In entrambi i casi, che si utilizzi il modello F24 o il bollettino postale, si può optare per forme di pagamento elettroniche, con addebito diretto sul proprio conto. Attraverso i normali sistemi di home banking è possibile pagare con un semplice ordine telematico. Lo stesso decreto Mef del 23 novembre prevede il versamento dell'imposta tramite il servizio telematico gestito da Poste italiane.
In quest'ultimo caso, si riceve la conferma dell'avvenuta operazione insieme con l'immagine virtuale del bollettino o una comunicazione in formato testo contenente tutti i dati identificativi del bollettino e del bollo virtuale di accettazione. "L'immagine virtuale del bollettino o la comunicazione in formato testo costituisce la prova del pagamento e del giorno in cui è stato eseguito" (decreto Mef 23 novembre 2012).

Versamento a saldo
Si ricorda che, per il 2012, il contribuente poteva scegliere di pagare l'imposta sull'abitazione principale e relative pertinenze in due o tre rate. Nel primo caso, le date da segnare erano il 18 giugno e il 17 dicembre. Nel secondo caso, l'ulteriore appuntamento alla cassa era fissato per il 17 settembre.
Il saldo andrà, dunque, calcolato tenendo conto degli acconti già versati e delle aliquote definitive deliberate dalle singole amministrazioni locali.

In sintesi, per l'ultima rata Imu sull'abitazione principale (l'immobile, cioè, in cui si ha la residenza anagrafica e la dimora abituale), i contribuenti devono calcolare l'importo del tributo moltiplicando per 160 la rendita catastale rivalutata del 5% e applicare l'aliquota stabilita dal Comune. Occorre, poi, scalare la detrazione di 200 euro, maggiorata di 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, anche non a carico fiscalmente, che dimora abitualmente e risiede anagraficamente nell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale.

Ovviamente la detrazione e la maggiorazione devono essere rapportate ai mesi del 2012 nei quali si sono verificate le condizioni previste dalla norma per poterne fruire. Se, quindi, una casa è stata destinata ad abitazione principale per soli sei mesi, occorrerà considerare l'agevolazione per il 50 per cento.

L'Imu, inoltre, va calcolata in base alla quota e al periodo di possesso, che potrebbe anche essere inferiore all'anno. In tutti i casi in cui deve essere operato il ragguaglio dell'imposta o delle detrazioni al mese, vale la regola per cui il mese si considera per intero se il possesso si è protratto o l'evento si è verificato per almeno 15 giorni.

Per tutti gli immobili diversi dall'abitazione principale (e assimilati) e dai fabbricati rurali, il saldo va suddiviso tra quota statale e quota comunale, tenendo presente che le variazioni di aliquote deliberate dai Comuni non possono toccare la parte destinata allo Stato, che rimane ferma al 3,8 per mille su base annua. La suddivisione delle due quote avviene con il modello F24, adoperando gli appositi codici tributo, o con il bollettino di conto corrente.


Fonte: Agenzia Entrate

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