I certificati catastali sono soggetti all’imposta di bollo? La richiesta è soggetta a tassative modalità procedimentali?

Il certificato catastale è soggetto all’imposta di bollo fin dall’origine e alle tasse ipotecarie nella misura prevista dal punto 5.1 della tabella allegata al Dlgs 31 ottobre 1990, n. 347. L’articolo 4 della tariffa, parte I, allegata al Dpr 26 ottobre 1972, n. 642, prevede, infatti, l’applicazione dell’imposta di bollo, fra gli altri, agli “Atti e provvedimenti degli organi dell’amministrazione dello Stato..., nonché quelli degli enti pubblici in relazione alla tenuta di pubblici registri, rilasciati anche in estratto o in copia dichiarata conforme...”. In tale ampia categoria di atti, emanati dalla pubblica amministrazione e soggetti all’imposta sin dall’origine, il legislatore ha espressamente ricompreso anche quelli rilasciati da enti pubblici in relazione alla tenuta di pubblici registri.
Le certificazioni ipotecarie sono rilasciate dal conservatore a norma dell’articolo 2673 del codice civile, il quale stabilisce che il conservatore dei registri immobiliari deve rilasciare a chiunque ne faccia richiesta copia delle trascrizioni, delle iscrizioni e delle annotazioni, ovvero il certificato.
In merito alle modalità procedimentali, l’articolo 21 della legge 27 febbraio 1985, n. 52, prevede che, per il rilascio di ogni stato o certificato, generale o speciale, delle trascrizioni, iscrizioni o rinnovazioni, il richiedente deve presentare al conservatore apposita domanda sottoscritta, compilata su moduli a stampa conformi a quelli approvati dall’Amministrazione finanziaria, al fine di poter delimitare esattamente l’ambito della ricerca e l’oggetto della conseguente certificazione.


Fonte: Agenzia Entrate

0 commenti:

 
Top