È giovedì 10 gennaio l’ultimo giorno utile per versare all’Inps i contributi dell’ultimo trimestre 2012, dovuti per quei collaboratori che ci affiancano in casa per le necessità familiari o che prestano lo stesso tipo attività presso comunità religiose, caserme e comandi militari, oppure presso comunità senza fini di lucro, come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale.
Stiamo parlando, insomma, dei lavoratori domestici, ossia di colf, baby sitter, governanti, camerieri, cuochi e di tutte le figure professionali che ci sostengono in modo continuativo nell’assistenza a malati o anziani.

Come e quando pagare
L’Istituto di previdenza, già da un po’, ha semplificato notevolmente la vita ai datori di lavoro in relazione a questo tipo di adempimento: quattro le alternative proposte per il pagamento, tutte estremamente semplici e pratiche.

Innanzitutto, un volta aperta la posizione assicurativa con l’iscrizione all’Inps, al datore di lavoro arrivano a casa i Mav, bollettini precompilati con indicazione dell’importo da versare per i trimestri in scadenza. Nel caso intervenissero variazioni determinanti per il calcolo dei contributi (ad esempio, cambia l’orario di lavoro), attraverso i Servizi online disponibili sul sito internet dell’Istituto è possibile ottenere un Mav con gli importi aggiornati.
Dopo il primo invio automatico, chi sceglie di continuare con la stessa modalità di pagamento può ottenere i successivi bollettini attraverso lo stesso canale informatico.

Come accennato, non è questa però l’unica strada accessibile per il versamento.
Disponibili alla riscossione, infatti, anche gli aderenti al circuito “Reti Amiche”:
sportelli postali
tabaccherie che espongono il logo Servizi Inps
sportelli bancari Unicredit Spa
sito internet del gruppo Unicredit Spa, per i clienti titolari del servizio di Banca online.
Tutto molto facile anche in questo caso: basta il codice fiscale del datore di lavoro e il codice rapporto di lavoro, e il sistema calcolerà automaticamente i contributi dovuti.

Il contribuente più “tecnologico” può rispettare le scadenze anche dal suo pc, collegandosi alla sezione “Servizi Online – Portale dei Pagamenti – Lavoratori domestici – Entra nel servizio” del sito internet dell’Inps e utilizzando la carta di credito.

Pagamento con carta di credito, anche telefonando al Contact center, digitando il numero verde 803.164.

Qualunque sia il metodo scelto, se qualcosa non va nella cifra calcolata dalla procedura e non si intende confermare l’importo elaborato, è possibile, là per là, apportare eventuali modifiche ai dati in possesso del sistema e automaticamente verrà ricalcolato l’importo complessivo da versare.

Gli appuntamenti in cassa seguono i trimestri solari:
dall’1 al 10 aprile, per il periodo gennaio/marzo
dall’1 al 10 luglio, per il periodo aprile/giugno
dall’1 al 10 ottobre, per il periodo luglio/settembre
dall’1 al 10 gennaio, per periodo ottobre/dicembre.
Effettuato il pagamento, il datore di lavoro deve consegnare una copia della ricevuta al proprio dipendente.

Il calcolo
Ormai i sistemi informatici ci hanno in larga misura sollevato dal problema dei calcoli e, anche in questo caso, come abbiamo visto, inseriti i dati, il programma “sforna” direttamente l’importo da pagare.
Comunque, l’operazione non è difficile e, sul sito dell’Inps, è a disposizione un utile simulatore di calcolo.
Prima di tutto va determinato il contributo orario, valore che prende le mosse dall’ammontare della paga oraria effettiva e tiene conto, sempre in misura oraria, anche del vitto e alloggio e della tredicesima.
Fatto il calcolo, basta moltiplicare la somma ottenuta riferita a una settimana (la settimana va dalla domenica al sabato) per il numero delle settimane del trimestre in pagamento. Devono essere considerati retribuiti, naturalmente, anche le assenze per malattia, le ferie, le festività infrasettimanali, i congedi, o qualunque altro tipo di eventualità per le quali il datore continua a corrispondere uno stipendio.
Un’altra precisazione, con un rapporto settimanale che non supera le 24 ore, il contributo orario è commisurato a tre diverse fasce di retribuzione, con un orario di lavoro di almeno 25 ore settimanali, invece, il contributo è fisso per tutte le ore retribuite.


Agevolazioni fiscali
Sconti d’imposta per il datore di lavoro di colf e assistenti familiari.
Nel primo caso il contribuente può detrarre i contributi previdenziali versati fino a un massimo di 1.549,37 euro e prescindere dal reddito dichiarato.

Una detrazione del 19%, invece, per le spese di assunzione degli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, fino a un massimo di 2.100 euro e a patto che il reddito complessivo non superi i 40mila euro. Usufruisce dell’agevolazione la persona assistita o i familiari che sostengono i costi.

I due benefici fiscali sono sommabili tra loro.


Fonte: Agenzia Entrate

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