Riforma dei licenziamenti ko. Bastano le scuse del lavoratore per rendere «insussistente il fatto contestato» che sta all'origine di un licenziamento disciplinare. Insussistenza che consente al giudice di applicare la sanzione della reintegrazione nel posto di lavoro, in luogo di un indennizzo economico. A stabilirlo è la sentenza del Tribunale di Bologna del 15 ottobre sul procedimento n.2631/12, una delle prime pronunce dopo la L. n.92/12 (la Riforma Fornero). In base al ragionamento del giudice, il «fatto contestato» fa necessariamente riferimento al c.d. «fatto giuridico» che non può prescindere dall'elemento soggettivo, psicologico, cioè di volontà dell'azione del lavoratore, mancando il quale diventa inevitabilmente «insussistente».

 Fonte: Italia Oggi 24/10/2012

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