Lavoro e vivo stabilmente in Inghilterra da tre anni. Passo in Inghilterra 52 settimane all'anno e, come lavoratore dipendente, percepisco uno stipendio da una societa` inglese. Pago le tasse sul mio reddito al governo inglese.

Non ho mai trasferito la mia residenza anagrafica dall'Italia (non sono iscritto all'AIRE): credevo di non doverlo fare visto che sono intestatario di un appartamento in Italia per il quale pago regolarmente le tasse sulla prima casa al governo italiano (e` l'unica proprieta` che ho).

Ho scoperto che l'iscrizione all'AIRE e` invece obbligatoria (ignoranza mia) e che, avendo mantenuto la mia residenza anagrafica in Italia, l'Agenzia delle Entrate potrebbe considerarmi anche fiscalmente residente in Italia; se e` vero, sarei tenuto a corrispondere al fisco italiano la differenza tra le tasse italiane e quelle inglesi sul mio reddito da lavoro dipendente ?

Ho letto la Convenzione Italia-Regno Unito per evitare la doppia imposizione (legge 329 del 1990).

Essa riporta all'articolo 4 (in particolare al comma 2) una serie di condizioni per stabilire quale sia la residenza fiscalmente rilevante di un soggetto fisico, evitando doppie imposizioni, quando (cito testualmente) "un tale soggetto risulta residente in entrambi gli Stati". Mi sembra il mio caso, e` evidente che io in partenza sia fiscalmente residente in Inghilterra (pago le tasse sul reddito li`) e potrei essere fiscalmente residente in Italia (ho li` la mia residenza anagrafica). Sulla base delle condizioni riportate al comma, mi sembra di poter dimostrare che la mia residenza ai fini fiscali sia l'Inghilterra (ho una casa in affitto anche li`, e` il centro di tutti i miei interessi economici, il mio datore di lavoro e` un privato inglese, tutti i miei risparmi sono in Inghilterra dove vivo praticamente tutto l'anno, non sono sposato e gli unici legami familiari con l'Italia sono i miei genitori, che vivono ad un altro indirizzo rispetto al mio appartemento). Se la mia residenza fiscale e` l'Inghilterra, in base all'articolo 15 (e seguenti) la mia situazione attuale (tasse in Inghilterra sul reddito da lavoro dipendente, e in Italia sulla casa) dovrebbe essere regolare.

Domanda: sbaglio? E` corretto il mio ragionamento, e la lettura dell'articolo 4 della convenzione, o la residenza anagrafica italiana e` in qualche modo preponderante?

Mi par di capire che, con l'iscrizione all'AIRE e la rimozione della mia residenza anagrafica italiana, tutto si risolverebbe e potrei continuare come fin'ora (ufficialmente non dovrei pagar tasse all'Italia sui redditi in Inghilterra). Ma vorrei sapere in riferimento ai tre anni passati, con la residenza anagrafica in Italia, se ho sbagliato o no....

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 17/2/10 15:27

Le uniche tasse che avrebbe dovuto al fisco italiano e che ancora deve, sono quelle relative alla Sua proprietà immobiliare in Italia, ricorrendo le condizioni di imponibilità.

 
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