Il Joint Transfer Pricing Forum (JTPF), istituito formalmente nel 2006 per assistere la Commissione europea in materia di prezzi di trasferimento, il 25 gennaio 2011, ha ottenuto la proroga del proprio mandato fino a marzo 2015. Nel programma di lavoro 2011-2015,  gli argomenti prioritari di discussione sono: i cost contribution agreement , il  risk assessment, i secondary adjustments e i compensating end year adjustments. Il recente discussion paper di giugno si sofferma sullo stato dell’arte dei lavori del JTPF e, in particolare, sull’analisi del rischio per i prezzi di trasferimento.


Il discussion paper
Il documento redatto a giugno affronta  i seguenti argomenti:
definizione della gestione del rischio (risk management) in materia di transfer pricing, ampliando il contesto di riferimento (…They addressed the broader context of what to do when risk is assessed and how to create the administrative framework for assessing risk);
obiettivi della gestione del rischio nella prospettiva delle amministrazioni finanziarie, dei contribuenti e per i punti comuni ad entrambi;
lo stato dell’arte dei lavori nell’ambito del Forum, in altre sedi in ambito comunitario, in seno all’OCSE e presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite;
le questioni rilevanti che potrebbero essere approfondite dal JTPF, in particolare la fase di selezione e le procedure amministrative.

La definizione della gestione del rischio
La gestione del rischio può essere generalmente definita come un processo formale per mezzo del quale i fattori di rischio, in un particolare contesto, vengono identificati, analizzati, valutati, classificati ed infine previsti. Nel contesto dei prezzi di trasferimento ciò implica:
l'analisi delle imprese coinvolte e dell’ambiente in cui esse operano  (normativa fiscale ed aliquote, settori industriali specifici, ecc);
l'individuazione dei potenziali rischi e la stima della loro probabilità di occorrenza;
la valutazione dei rischi potenziali in termini quantitativi e qualitativi;
la classificazione dei rischi potenziali;
decidere quali rischi devono essere governati, sulla base della loro probabilità di occorrenza, del livello di esposizione e dei costi da sostenere per ridurre l'esposizione considerati eventuali usi alternativi delle risorse (cosiddetto costo-opportunità).

Gli obiettivi della gestione del rischio
Dal punto di vista delle Amministrazioni fiscali, il risk management  può chiaramente permettere, in particolare grazie alla fase di selezione, l'analisi sia di specifici contribuenti che di specifiche operazioni o componenti di reddito e l' esecuzione di verifiche fiscali più efficienti ed efficaci.
La gestione del rischio è anche uno strumento utile per ridurre eventuali divergenze negli approcci adottati in verifica e quindi per assicurare una più accurata omogeneità di impostazione.
Nella prospettiva dei contribuenti, il risk assessment consente di individuare le operazioni eventualmente “a rischio più elevato” e  pertanto soggette con maggiore probabilità al controllo da parte della amministrazione fiscale. In tal modo il contribuente può focalizzarsi pro-attivamente su tali operazioni nella determinazione dei prezzi di trasferimento, supportandole con idonea documentazione.
In sintesi, la gestione del rischio in materia di prezzi di trasferimento può consentire:
alle imprese di definire quali e quante risorse dedicare alla fissazione del prezzo di libera concorrenza delle diverse transazioni infragruppo poste in essere;
alle Amministrazioni fiscali di valutare quante e quali risorse dedicare all’auditing delle differenti operazioni e/o contribuenti, allocando e utilizzando in tal modo le risorse in maniera  più efficiente ed efficace.

Scambio informazioni e best practice
Nella riunione del giugno 2011, il JTPF ha deciso che il punto di partenza sarebbe stato lo scambio di informazioni e le best practices adottate negli Stati membri. Pertanto, nel corso della successiva riunione del mese di ottobre 2011, si sono svolte le prime due presentazioni sull’analisi del rischio dei membri del settore privato e dei Paesi Bassi, mentre nella riunione del marzo di quest'anno Austria e Regno Unito hanno presentato al Forum i rispettivi approcci.
Dato che il tema dell’analisi del rischio è stato affrontato anche in sedi diverse (Ocse ed Ue principalmente), successivamente è stato deciso che il Segretariato generale preparasse un documento ad hoc in grado di sintetizzare lo stato dell’arte in materia, gli strumenti di valutazione dei rischi e la loro implementazione, avanzando, eventualmente, alcune proposte per definire la potenziale portata di un approccio comunitario.
La stesura di conclusioni o raccomandazioni vincolanti da parte del Forum è stata tuttavia considerata improbabile. Un approccio basato sulle best practice sembra invece più probabile e  offre vantaggi in termini di flessibilità.


Fonte: Agenzia Entrate

0 commenti:

 
Top