Studi di settore per il 2010 a territorialità sempre più marcata, correttivi affinati e prove su scala regionale, senza trascurare l’impatto crescente degli outlet nati vicino ai consueti negozi d’abbigliamento.
Sono solo alcune delle novità contenute nella circolare n. 30/E del 28 giugno, con cui l’Agenzia disegna il profilo degli studi per il 2010, anche per arginare l’impatto della congiuntura economica registrata negli ultimi anni.
In particolare, il documento di prassi illustra le novità relative a questi strumenti di controllo, facendo focus sui due nuovi indici territoriali e la non utilizzabilità “diretta” dei risultati degli studi ai confidi e ai bancoposta, oltre alle cooperative e ai contribuenti Ias.
Ultime battute della circolare per fare il punto sulle novità dei modelli sugli studi e del software Gerico 2011.

Studi sensibili a dove lavori…
Due nuovi indici per tener conto del luogo in cui il contribuente svolge l’attività economica. Il primo riguarda la territorialità del livello dei canoni di locazione residenziale, il secondo è legato alla soglia delle retribuzioni degli intermediari del commercio su base regionale. In particolare, il primo indice differenzia il territorio nazionale sulla base dei canoni d’affitto delle case per comune, provincia, regione e area territoriale. Il secondo, invece, tiene conto dell’influenza, a livello territoriale, del costo delle retribuzioni sulla determinazione dei ricavi.

…e attenti all’impatto della moda low cost
Nel settore del commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori, i nuovi studi registrano anche l’influenza della vicinanza di un Factory outlet center, tenendo conto della distanza in minuti di percorrenza di ogni comune dal Foc. In questo modo si delinea l’area di mercato attorno a cui gravita la rete low cost, per rilevare gli effetti connessi al fenomeno outlet e l’impatto sulla stima dei ricavi. Non solo. E’ proprio l’ambito del commercio di abbigliamento e accessori che segna il secondo step sulla strada degli studi a vocazione federale. Si tratta, infatti, del secondo settore elaborato su base regionale, dopo quello delle costruzioni.

Studi “fuori uso” per controlli su coop, soggetti Ias, consorzi e bancoposta
Il documento di prassi spiega che i risultati degli studi di settore per il 2010 non possono essere utilizzati per l’azione di accertamento nei confronti delle cooperative a mutualità prevalente, dei contribuenti Ias e di coloro che esercitano in prevalenza attività di consorzi e di bancoposta. Rilevano, invece, per la selezione delle posizioni da sottoporre a controllo.

Soci amministratori, la percentuale di lavoro orienta la stima
Per gli studi di settore 2010 viene introdotta una nuova modalità di stima dell’apporto dei soci amministratori, basata sulle “teste”, normalizzate in base alla percentuale di lavoro svolto, e non più sulle spese sostenute per remunerare l’attività prestata.

Correttivi paracadute messi a punto
La circolare illustra le quattro tipologie di correttivi anticrisi. In particolare, il correttivo per la normalità economica interessa chi presenta una riduzione dei ricavi e dei compensi 2010 rispetto al 2009, pur essendo coerente nella gestione delle rimanenze iniziali. I correttivi specifici per la crisi, invece, si applicano per gli studi degli odontoiatri e del trasporto merci su strada.
Un altro accorgimento, che opera questa volta a livello di settore, coinvolge gli studi in cui si registra una riduzione dei margini economici e della redditività.
Infine, il correttivo individuale, che riguarda tutti i 206 studi di settore, tiene conto della contrazione dei costi variabili per le imprese e della ritardata percezione dei compensi per le attività professionali.

Nuove scadenze per il 2011
In linea con quanto disposto dall’ultimo decreto milleproroghe (Dl 225/2010), per il solo periodo d’imposta 2011 gli studi potranno essere approvati entro il 31 dicembre di quest’anno.


Fonte: Agenzia Entrate

0 commenti:

 
Top