Con il canone a libero mercato la cedolare secca è sempre vincente, anche con i redditi più bassi. La cedolare sostituisce infatti non solo l’Irpef e le relative addizionali, ma anche l’imposta di bollo e l’imposta di registro sul contratto di locazione e sulle risoluzioni e proroghe. Se il contratto è a canone concordato, invece, per il quale l’Irpef è drasticamente abbassata (al 19%), il regime ordinario vince per chiunque abbia un reddito complessivo non superiore a 28mila euro. Per chi lo supera, la cedolare secca è vantaggiosa praticamente in tutti i casi, con qualche piccola variabile legata all’entità del canone chiesto all’inquilino e dal peso delle scelte fiscali della Regione e del Comune.


Fonte: Il Sole 24 Ore

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