FISCO SEMPLICE PER I PICCOLI IMPRENDITORI.

Un milione di imprenditori minimi e marginali, cioè con un’organizzazione

semplice, senza dipendenti, potrà scegliere di aderire - se lo ritiene conveniente -

ad un regime semplificato.

Chi riguarda: chi ha un giro di affari inferiore a 30 mila euro lordi l’anno, non ha

fatto investimenti superiori ai 15 mila euro nel triennio e non ha dipendenti.

Come funziona: per coloro che aderiscono scattano la franchigia dall’Iva (e dalla

relativa documentazione), l’esenzione dall’Irap e un solo adempimento per l’Irpef.

Che cosa si paga: un’imposta sostitutiva sul reddito pari al 20 per cento.

Come si calcola il reddito imponibile: dal valore del giro di affari annuale si

sottrae il valore dei costi sostenuti per l’impresa. Sulla differenza si calcola il 20%.

SEMPLIFICAZIONE E TAGLIO DELLE ALIQUOTE PER LE IMPRESE.

•       L’aliquota dell’imposta sulle società di capitale (società per azioni,

società a responsabilità limitata, etc….) cala dal 33 al 27,5 per cento dal 1

gennaio. Il modello è lo stesso adottato in Germania.

•       L’aliquota dell’Irap scende dal 4,25 al 3,9 per cento.

•       Sulla parte di utili che vengono reinvestiti in azienda anche le società di

persone e le ditte individuali possono beneficiare dell’aliquota Ires

tagliata. Oggi si applica invece l’Irpef progressiva fino al 43 per cento.

•       La riforma, che prevede un riordino e una drastica semplificazione,

sostanzialmente è fatta senza costi per lo Stato.

Eliminate molte differenze tra i valori del bilancio civilistico delle società e quelli

da utilizzare a fini fiscali. Con questa operazione di trasparenza e semplificazione,

non andranno più indicate nella dichiarazione dei redditi le variazioni per gli

ammortamenti, gli accantonamenti e le altre rettifiche di valori.

• Al posto del complicato calcolo degli interessi passivi indeducibili della thin

capitalization e dei cosiddetti pro-rata patrimoniale e pro-rata reddituale ci sarà

un solo, semplice meccanismo per determinare l’ammontare degli interessi

eventualmente non deducibili, che però potranno essere dedotti negli anni

successivi.

• Drastica semplificazione per l’Irap, poiché la sua base imponibile si sgancia da

specifiche regole fiscali. I valori per calcolare il tributo diventeranno quelli

economici, gli stessi utilizzati nella contabilità nazionale per calcolare il valore

aggiunto ai fini del Pil. La base imponibile dell’Irap, dunque, deriverà dai dati di

bilancio, rendendo tutto più semplice e trasparente.

• Niente dichiarazione annuale Irap nel modello Unico. Le imprese indicheranno i

valori direttamente alla Regione.

• Semplificazione anche per le spese di rappresentanza, per le quali scompariranno

le attuali incertezze sulla deducibilità, grazie a un sistema di indicazione puntuale

di quelle ammesse tra i costi.

• Misure particolari saranno introdotte nelle compensazioni dei crediti d’imposta e

dell’Iva, al fine di rafforzare il contrasto ai comportamenti illeciti; nonché per

limitare le possibilità elusive nei gruppi societari nazionali e internazionali.

Perché questa riforma?

•       La semplificazione delle regole fiscali per le imprese è essenziale per garantire

chiarezza del carico tributario e certezza degli adempimenti, ma anche per ridurre

in modo drastico gli oneri per la gestione amministrativa delle imprese (i

cosiddetti “costi di adempimento”).

•       Il taglio delle aliquote serve a garantire la competitività del sistema produttivo

italiano in un contesto dove altri Paesi, come la Germania, abbassano le aliquote

grazie all’allargamento delle basi imponibili.

•       Oltre a semplificare gli adempimenti delle società, con il riordino l’aliquota

nominale di tassazione diventa più vicina a quella effettiva. Semplicità e chiarezza

renderanno più facili le decisioni di investimento degli imprenditori e

agevoleranno la comprensibilità del nostro sistema fiscale anche per gli operatori

internazionali, con più elevate possibilità di attrarre investimenti.

REDISTRIBUZIONE DI UNA PARTE DELLEVASIONE RECUPERATA.

Sostegno economico ai contribuenti e alle famiglie

Con il decreto fiscale si realizza l’obiettivo previsto nella Finanziaria per il 2007 di

redistribuire una parte delle entrate ottenute con il recupero dell’evasione fiscale.

•       Verrà corrisposto un sostegno economico per via fiscale ai contribuenti Irpef per

i quali l’imposta netta sia risultata uguale a zero a causa delle modeste condizioni

di reddito, commisurate anche all’ampiezza dell’eventuale nucleo familiare.

Il sostegno economico si tradurrà in 150 euro netti per ogni contribuente e, per

coloro che hanno famiglia, anche per ciascuno dei familiari a suo carico.

•       I lavoratori dipendenti ed i pensionati potranno ottenere queste somme

attraverso il datore di lavoro o l’ente previdenziale (il sostituto di imposta) e gli

altri contribuenti interessati attraverso la dichiarazione dei redditi.

Sconti fiscali per l’abitazione

Per i proprietari

•       Per la casa di abitazione, i proprietari degli immobili con un reddito individuale

non superiore ai 50 mila euro annui potranno sommare alla attuale detrazione ICI

di 103,29 euro un’ulteriore detrazione di imposta annuale, a carico dello Stato

centrale, pari al 30 per cento dell’aliquota base dell’Ici.

•       L’aliquota base dell’ICI oggi è pari al 4,0 per mille del valore catastale

Come si calcola lo sconto: l’ammontare della ulteriore detrazione equivale all’1,33

per mille del valore catastale dell’immobile.

•       Nella media nazionale, lo sconto sfiora il raddoppio rispetto alla la detrazione

attuale.

Compresa la detrazione già in vigore, lo sconto di imposta non potrà superare i

303,29 euro l’anno per contribuente.

Per gli afittuari (con contratto di afitto registrato)

–       300 euro l’anno per gli inquilini con reddito complessivo Irpef fino a

15.494 euro lordi l’anno

–       150 euro l’anno per i contribuenti con un reddito complessivo compreso

tra 15.494 e 30.987 euro lordi l’anno

•       Le soglie di reddito sono le medesime previste per la detrazione oggi in vigore

per gli inquilini con contratti di affitto concordati e calmierati (496 euro per gli

inquilini con un reddito Irpef pari a 15.494 euro lordi l’anno e di 248 euro per gli

inquilini con un reddito annuo tra i 15.494 ed i 30.987 euro lordi).

•       La detrazione non è prevista per i titolari di alloggi popolari assegnati, i quali

pagano un canone già fortemente scontato.

•       La registrazione del contratto può essere comunicata al sostituto d’imposta, o

indicata nella dichiarazione dei redditi.

•       Agli affittuari incapienti o a coloro i quali non sono tenuti a pagare l’Irpef (tanto

sono bassi i loro redditi) verranno corrisposte le stesse somme.

Fonte: Ministero dellEconomia e delle Finanze.

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