Il contributo analizza la L. n. 190 del 2012, la cui faticosa approvazione mira a prevenire e reprimere la corruzione e l'illegalita` nella p.a. e nel settore pubblico allargato. Il rinvio alla legislazione delegata ed a fonti regolamentari e` destinato a completare un quadro di adempimenti di pianificazione e di organizzazione che avverranno sotto la regıa della CIVIT, nuova Autorita` nazionale anticorruzione, nel rispetto delle intese raggiunte in Conferenza unificata per le autonomie territoriali. Sono analizzate in particolare le misure volte alla trasparenza dell'attivita` amministrativa, compresa l'attivita` relativa agli appalti pubblici ed al ricorso ad arbitri, oltre alle misure per l'assolvimento di obblighi informativi ai cittadini. La cultura dell'integrita` non si impone soltanto mediante la definizione dei nuovi codici di comportamento dei dipendenti pubblici, ma richiede efficacia in tutta la filiera degli adempimenti previsti dal legislatore: l'individuazione delle attivita` a rischio, la pianificazione preventiva, la formazione e la rotazione del personale, il costante monitoraggio sugli uffici ed una totale trasparenza dei flussi informativi ai cittadini.
Il contesto internazionale e la ‘‘cultura dell’integrita` ’’
La legge in commento si iscrive nel piu` ampio quadro dei provvedimenti normativi finalizzati alla lotta alla corruzione, in adempimento agli obblighi imposti dal diritto internazionale. Affianca in tale quadro sistematico la L. 3 agosto 2009, n. 116, di ratifica della Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione del 31 ottobre 2003, e le leggi 28 giugno 2012, nn. 110 e 112, che hanno ratificato due convenzioni del Consiglio d’Europa siglate a Strasburgo nel 1999 (2). Riprende inoltre i documenti OCSE sulla ‘‘cultura dell’integrita`’’. Con la L. n. 110 del 2012 e` stata ratificata la Convenzione penale sulla corruzione, che impegna gli Stati a prevedere l’incriminazione di fatti di corruzione attiva e passiva tanto di funzionari nazionali quanto stranieri; di corruzione attiva e passiva nel settore privato; del cosiddetto traffico di in fluenze; dell’autoriciclaggio. Dal provvedimento di ratifica sono state espunte le disposizioni di diretto adeguamento dell’ordinamento interno, confluite appunto nella legge anticorruzione che qui si esamina.
Con la L. n. 112 del 2012 e` stata ratificata la Convenzione civile sulla corruzione, diretta ad assicurare che negli Stati aderenti siano garantiti rimedi giudiziali efficaci in favore delle persone che hanno subito un danno risultante da un atto di corruzione.
Per espressa previsione del suo primo articolo, la legge in esame e` stata approvata in attuazione dell’art. 6 della Convenzione ONU sopra richiamata e degli artt. 20 e 21 della Convenzione penale sulla corruzione (e rispettive leggi di ratifica) al fine di individuare, in ambito nazionale, l’Autorita` nazionale anticorruzione e gli altri organi incaricati di svolgere attivita` di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell’illegalita` nella pubblica amministrazione.


Fonte: IPSOA

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