La presunzione stabilita dall’articolo 51, comma 2, n. 2 del Dpr 26 ottobre 1972, n. 633, ha un contenuto complesso, consentendo di riferire i movimenti bancari all’attività svolta in regime Iva, eventualmente dalla persona fisica, e di qualificare gli accrediti come ricavi e gli addebiti come corrispettivi degli acquisti. Essa può essere vinta dal contribuente che offra la prova liberatoria che di tali movimenti ha tenuto conto nelle dichiarazioni, o che questi non si riferiscono ad operazioni imponibili. La prova della non riferibilità ad operazioni imponibili deve comunque essere specifica e riguardare analiticamente i singoli movimenti bancari, tale cioè da dimostrare che ciascuna delle operazioni effettuate è estranea a fatti imponibili (Cassazione nn. 28324/2005, 1739/2007, 9146/2010). Del resto, è stato ribadito che, in tema di accertamento delle imposte, l’articolo 32, n. 7 del Dpr 29 settembre 1973, n. 600, e l’articolo 51 del Dpr n. 633 del 1972, autorizzano l’ufficio finanziario a procedere all’accertamento fiscale anche attraverso indagini su conti correnti bancari formalmente intestati a terzi, quando si ha motivo di ritenere siano connessi ed inerenti al reddito del contribuente, acquisendo così dati, notizie e documenti di carattere specifico relativi a tali conti, sulla base di elementi indiziari, tra i quali può assumere rilievo decisivo la mancata risposta del contribuente alla richiesta di chiarimenti rivoltagli dall’ufficio in ordine ai medesimi conti, e senza che l’utilizzabilità dei dati dagli stessi risultanti trovi ostacolo nel divieto di doppia presunzione, attenendo quest’ultimo alla correlazione tra una presunzione semplice ed un’altra presunzione semplice, e non già al rapporto con una presunzione legale, quale è quella che ricorre nella fattispecie in esame (Cass. nn. 27032/2007, 374/2009, 1023/2008).

Ordinanza n. 19888 del 29 settembre 2011 (udienza del 21 giugno 2011)
Corte di cassazione, sezione tributaria – Pres. Cappabianca, Rel. Greco
Iva – Indagini bancarie – Presunzione di redditività – Onere di prova liberatoria – Specificità – Conti correnti formalmente intestati a soci – Utilizzabilità

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