Dopo la successione per la morte di mio padre, mia madre ed io, unici eredi, ci ritroviamo sul c/titoli (aperto sulla stessa banca e cointestato) obbligazioni/azioni/fondi con un prezzo di carico sensibilmente più basso di quello a cui li avevano acquistati i miei genitori (che erano cointestatatari, in regime amministrato).

Visto l'andamento del periodo, la differenza è spesso notevole, anche del 30%, e le plusvalenze per questo "scarto virtuale" arrivano calcolate sul 100% dell'importo e vengono equamente divise tra noi due, anche se di fatto mia madre ne era già proprietaria per il 50%...
E' giusto così? Il 50% pervenuto “in successione” non dovrebbe mantenere invariato il suo prezzo storico anche dopo il trasferimento agli eredi, senza generare minus o plusvalenze?

Nel trasferimento da un deposito titoli ad un altro in caso di successione, in un regime amministrato, qual'è la valorizzazione del prezzo da riportare sul nuovo c/titoli: quella dell’acquisto, quella del giorno del decesso, quella riportata sulla Dichiarazione di Successione consegnata all'Ufficio del Registro, o quella del giorno del trasferimento?
Cambia a seconda del tipo di titolo?
Ho letto l'art. 16 del T.U. 346/1990, ma mi sembra si riferisca alla valorizzazione per fini fiscali, non ai trasferimenti da un c/c all'altro...
Qual è la legge che si applica in questo caso?

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