Nel 2006 un mio cliente che da ora chiamerò "PADRE" costituisce un trust discrezionale, senza mai perdere realmente la disponibilità dei beni; infatti poteva ritirare lui stesso somme di denaro (ed il figlio congiuntamente con lui) e disporre un cambio di beneficiario, cosa che ha fatto nel giugno di quest' anno, revocando la moglie e lasciando solo il figlio maschio.

Due settimane fa il "PADRE" è deceduto. Oggi il figlio è unico beneficiario del trust (che ha come sottostante una gestione patrimoniale), può disporre delle somme e desidera rimpatriare tutto.

La prima domanda è : chi deve fare la pratica di rimpatrio ?
Il figlio per conto del padre, gli eredi al 31 12 2008 ossia Madre e i due figli o può farlo in qualità di beneficiario del trust il figlio per suo conto ?

La seconda domanda è : quali sono le conseguenze civilistiche e fiscali dell'eventuale successione ?
Ho visto che nella circolare dell'agenzia delle entrate n°48E del 2007 si legge che le imposte di successione/donazione si devono pagare in fase di costituzione e non nel passaggio da trustee a beneficiario cosa ne pensa ?

Se invece il figlio facesse lo scudo a proprio nome dichiarando di aver avuto la disponibilità dei soldi al 31/12/2008 cosa rischierebbe in caso di accertamento ?

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 2/12/09 20:08

I beni detenuti all' estero possono essere rimpatriati o regolarizzati anche dagli eredi del primo proprietario. Gli eredi che presentano la dichiarazione riservata godono della preclusione degli accertamenti tributari relativi ai redditi del defunto.

Non sono consigliate altre soluzioni.

 
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