On line il nuovo modello “Iva 79”. La versione rinnovata, che sostituisce quella del 2002, è stata approvata con provvedimento del direttore dell’Agenzia del 29 aprile. Una rettifica necessaria dopo le ultime modifiche alla disciplina dell’imposta sul valore aggiunto arrivate ufficialmente con il decreto legislativo 18/2010, che ha dato attuazione alle disposizioni contenute nelle direttive comunitarie 8, 9 e 117 del 2008.

“Iva 79” è il modello che i soggetti passivi non residenti, stabiliti in Paesi non appartenenti all’Unione europea con cui esistono rapporti di reciprocità – allo stato attuale Israele, Norvegia e Svizzera –, devono utilizzare per chiedere il rimborso dell’imposta assolta in Italia in relazione agli acquisti e alle importazioni di beni mobili e servizi inerenti la loro attività.
La presentazione delle istanze segue le modalità e i termini fissati dal provvedimento del 1° aprile scorso emanato, come previsto, dopo l’entrata in vigore del Dl 18/2010, che ha esteso a tali soggetti passivi le disposizioni di cui all’articolo 38-bis2, comma 1, del Dpr 633/1972. Vale a dire, le stesse dettate per i non residenti stabiliti in altri Stati Ue.

Principali novità
Tanto premesso, cambiano gli importi minimi per accedere al rimborso poiché “l'ammontare complessivo della richiesta di rimborso relativa a periodi infrannuali non puo' essere inferiore a quattrocento euro; se detto ammontare risulta inferiore a quattrocento euro il rimborso spetta annualmente, semprechè di importo non inferiore a cinquanta euro” (articolo 38-bis2, comma 1), mentre la data di scadenza per presentare la richiesta slitta dal 30 giugno al 30 settembre dell’anno solare successivo al periodo di riferimento.

Nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda la modalità di presentazione. Gli operatori economici residenti in Israele, Norvegia e Svizzera dovranno continuare a presentare “Iva 79” in forma cartacea al Centro operativo di Pescara.

Nel nuovo modello, grazie a un campo ad hoc, il contribuente potrà inoltre indicare l’esistenza o meno del pro-rata e i dati relativi al codice Iban e Bic per il pagamento delle somme richieste a rimborso, ma anche fornire il numero di telefono, il fax e l’indirizzo di posta elettronica per essere contattato dall’Amministrazione finanziaria.
“Iva 79” parla italiano o inglese, indifferentemente.


Fonte: Agenzia Entrate

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