La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20308/2013, ha precisato che, per decidere su una controversia che concerne l'ammissibilità e la validità della domanda di definizione agevolata prevista dall'art. 15 della Legge n. 289/2002, assume preliminare ed essenziale rilievo appurare quale sia stato esattamente l'atto oggetto dell'istanza di condono e il relativo provvedimento di diniego impugnato dinanzi al giudice tributario. La pronuncia in esame è scaturita da un avviso di liquidazione con cui l'Agenzia aveva chiesto il pagamento dell'imposta proporzionale di registro, delle imposte di trascrizione catastali e dell'Invim, con riferimento a un verbale di assemblea straordinaria di una società a responsabilità limitata.

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