Tuffiamoci nei conti dei lavori in corso su ordinazione. Ci eravamo lasciati con l’esposizione delle regole (cfr “Un conto economico dentro l’altro per i lavori su ordinazione in corso”, pubblicato lo scorso 10 maggio – rubrica “Analisi e commenti”). Ora prendiamo in mano calcolatrici, mastro, libro giornale e operiamo.

Pur senza ripetere tutto quanto è stato trattato nel precedente intervento, ricordiamo due punti, di partenza anche per il prosieguo dell’esposizione:
1) lo Ias 11 prescrive la diretta rilevazione dei ricavi, senza passare per le rimanenze
2) la modalità di rilevazione dei ricavi dipende dalla possibilità o meno di stimare, sostanzialmente, il risultato della commessa (ricavi e costi, sostenuti e da sostenere). In caso affermativo si applica il metodo “della percentuale di completamento”; altrimenti, i ricavi si rilevano nel limite dei costi sostenuti e recuperabili (metodo della “commessa completata”).

La nostra attenzione si focalizzerà – chiaramente – sulla prima delle due ipotesi, non presentando il metodo della commessa completata (conosciuto a livello globale come zero profit method) difficoltà applicative.

Nell’esempio che si esaminerà (una commessa a prezzo predeterminato), la percentuale di completamento è calcolata rapportando i costi sostenuti a quelli totali stimati. Si ricorda, a tal proposito, che tra i costi sostenuti in un esercizio rientrano solo quelli relativi a fattori produttivi utilizzati nell’esercizio; l’eventuale eccedenza si sospenderà, addebitando il conto “lavori in corso su commessa”

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