Un codice per le migliori pratiche e una comunicazione ad hoc per la procedura semplificata. Sono i due punti di riferimento del pacchetto di misure che la Commissione europea ha presentato il 29 aprile in materia di aiuti di Stato. Il giorno precedente l'esecutivo europeo ha invece ufficializzato alcune proposte per migliorare lo scambio di informazioni e la trasparenza nel settore fiscale: dal segreto bancario alle convenzioni fiscali bilaterali.
Aiuti di Stato e pacchetto semplificazione
L'obiettivo è snellire la procedura per accelerare le decisioni in materia di aiuti di Stato. In particolare migliorare l'efficacia, la trasparenza delle procedure in tutte le fasi di indagine sugli aiuti di Stato, promuovendo la cooperazione volontaria tra l'esecutivo europeo e gli Stati membri. Nel pacchetto è espressamente previsto che gli Stati membri intensifichino i contatti prima di procedere alla notifica delle misure di aiuto. L'intento è di eliminare tutte le possibili difficoltà che dovessero manifestarsi sin dalle prime fasi del procedimento includendo anche una serie di strumenti che permettano di gestire tutti i casi, compresi quelli più difficili. Una tappa importante del programma di riforma che l'esecutivo europeo aveva già annunciato nel piano d'azione relativo al 2005.
Il codice delle migliori pratiche
Un impegno congiunto di Commissione e Stati membri. È il principio cui si ispira il codice delle migliori pratiche. In altri termini ciò significa che la Commissione metterà a disposizione con regolarità i contatti pre-notificazione per migliorare la qualità e la completezza delle notificazioni. Nel caso in cui ci si dovesse trovare di fronte a casi inediti, urgenti o complessi, la gestione sarà invece affidata a una pianificazione stabilita di comune accordo. Inoltre l'invito rivolto agli Stati membri è a rispondere in modo più celere ed esauriente alle richieste della Commissione relative a casi singoli. Per raggiungere questo obiettivo si prevede di ricorrere a una applicazione rigorosa degli strumenti procedurali esistenti con l'obiettivo di incoraggiare gli Stati membri a reagire tempestivamente evitando ritardi nello svolgimento dei singoli procedimenti. Tra gli obiettivi del codice delle migliori pratiche vi è anche quello di migliorare la procedura applicata alle denunce.
La procedura semplificata
Con questa procedura l'esecutivo europeo punta anche a una migliore gestione dei casi definiti semplici. In particolare per quegli aiuti, ritenuti compatibili, per i quali l'intento è procedere alla loro approvazione nel termine di 30 giorni a condizione che lo Stato membro fornisca una notificazione completa. Per fare questo è stato elaborato un apposito elenco con illustrazione dettagliata delle misure di aiuto, compresi alcuni alle Pmi, per la tutela ambientale, l'innovazione, la ristrutturazione che si prestano a un trattamento semplificato. Grazie alla nuova procedura saranno garantiti criteri di rapidità, semplificazione e trasparenza. Sul sito web della Commissione si prevede di pubblicare, con un certo margine di anticipo, un riepilogo delle misure notificate dallo Stato membro nell'ambito della procedura semplificata. Da sottolineare poi che nessuna di queste misure troverà applicazione a quelle notificate dagli Stati membri nel contesto dell'attuale crisi finanziaria ed economica. Per queste sono infatti previste procedure interne che permettono all'esecutivo europeo di esaminare le misure notificate con la massima urgenza.
Lo scambio di informazioni
Secondo la Commissione europea l'impulso generato dall'ultimo G20 in materia di cooperazione fiscale internazionale e scambio informazioni deve essere mantenuto e ulteriormente sviluppato. In questa prospettiva si considera pronta e disponibile ad assistere gli Stati membri nell'elaborazione di istruzioni appropriate che favoriscano il buon governo. Un obiettivo quello del buon governo che, se raggiunto già a partire dall'interno degli Stati membri, permetterebbe di estenderlo in tempi brevi anche ad altre giurisdizioni rafforzando l'impegno di cooperazione amministrativa con l'Unione europea. Tra le azioni che la Commissione considera prioritarie vi è il divieto di ricorrere al segreto bancario per i non residenti come motivo ostativo per rifiutare di fornire informazioni relative a un contribuente. Altrettanto strategica, in termini di cooperazione fiscale internazionale, è la firma delle convenzioni fiscali bilaterali la cui funzione non è soltanto di contrastare la doppia imposizione ed evitare la doppia non tassazione ma creare un fronte comune all'elusione e all'evasione fiscale. Due fenomeni su cui l'Ocse sta lavorando in modo sinergico con gli Stati rappresentativi dell'organizzazione anche attraverso le modifiche cicliche ai modelli di convenzione fiscale. La Commissione ha ricordato anche l'importanza della sua proposta finalizzata a rafforzare la capacità di recupero di imposte non versate da parte delle Amministrazioni finanziarie modificando l'attuale direttiva sui crediti fiscali. Un modo efficace, ricorda l'esecutivo, per far fronte comune al fenomeno delle frodi tributarie che rappresenta un vero flagello per gli erari nazionali.
Fonte: Agenzia Entrate
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