Il conto alla rovescia per i conti dormienti si sta avvicinando alla fine. Banche, intermediari finanziari, assicurazioni, Sim, Sgr e Poste hanno tempo fino al 17 febbraio per contattare i titolari dei conti non movimentati da 10 anni. Tali depositi sono infatti destinati ad alimentare il fondo che verrà utilizzato per risarcire le vittime di frodi finanziarie (come Parmalat e Cirio) ma anche per stabilizzare i precari del settore pubblico. Il Dpr 116/07 prevede che, a fronte di un conto non movimentato, gli intermediari debbano contattare il titolare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Una volta ricevuta la lettera, ci sono altri 180 giorni di tempo entro i quali movimentare le somme, bloccando così la procedura di trasferimento. In mancanza di operazioni, le banche e gli altri intermediari hanno quattro mesi per dirottare gli importi sul fondo. Tenuto conto del fatto che il titolare del conto potrebbe aver cambiato indirizzo o essere deceduto, la notifica potrebbe riservare qualche difficoltà (non a caso tra i provvedimenti previsti dal Bersani ter che potrebbe vedere la luce nel 2008 è incluso l'obbligo di indicare, in fase di apertura di un rapporto, tre persone da contattare a fronte di due anni di inattività di un conto).

Il meccanismo di utilizzo delle somme derivanti da questa operazione sarà definito da un regolamento attuativo del ministero dell'Economia che ancora non è stato varato. La bozza prevede, comunque, l'accesso al risarcimento dei risparmiatori che hanno subito un danno per violazione delle norme di comportamento da parte delle banche o altri intermediari, che si sia arrivati a una sentenza in giudicato o a un lodo arbitrale non impugnabile, che il danno non sia stato risarcito in tutto o in parte e che l'importo sia di almeno mille euro. Se tutte queste condizioni sono rispettate, è previsto un tetto di 100mila euro per singolo risarcimento (da commisurare al danno).

Quanto all'accesso al fondo, ci sono regole di priorità. Nell'ordine, le vittime di frodi, chi ha redditi lordi fino a 40mila euro, chi ha subito danni fino a 50mila euro e chi non ha avuto risarcimenti parziali.


Fonte: Il Sole 24 Ore

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