Slitta al 30 settembre 2007 il termine entro cui gli agricoltori possono presentare ricorso alle Commissioni tributarie contro le nuove rendite fondiarie e al 30 novembre 2007 quello per effettuare i versamenti, maggiorati degli interessi ma senza sanzioni. L'Agenzia delle entrate, con comunicato stampa del 13 giugno, formalizza quanto contenuto nell'emendamento approvato dalla commissione Finanze del Senato il 6 giugno scorso e nella risoluzione congiunta delle commissioni Finanze e Agricoltura della Camera del 12 giugno.

Le nuove disposizioni hanno l'obiettivo di risolvere le problematiche sorte dalle novità introdotte dalla Finanziaria 2007, e dal relativo collegato, in materia di banche dati catastali e verifica di ruralità dei fabbricati.

L'articolo 2 del Dl n. 262/2006 ha stabilito, infatti, che dal 1° gennaio 2007 l'Agenzia del territorio, sulla base delle dichiarazioni contenenti i dati sul reddito dominicale e agrario degli agricoltori, fornite dall'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), provveda automaticamente a determinare le rendite catastali, verificando, inoltre, per i terreni, la presenza dei requisiti di ruralità ai fini fiscali e la loro iscrizione al catasto.

Le nuove rendite stabilite hanno effetti fiscali dal 1° gennaio 2006 e quindi vanno inserite nella dichiarazione dei redditi 2007.

L'Agenzia del territorio ha reso noto, con un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 aprile scorso, l'aggiornamento della banca dati catastale avvenuta per ciascun Comune, stabilendo come data ultima per presentare i ricorsi contro la variazione dei redditi, alla Commissione tributaria provinciale competente per territorio, il 1° giugno 2007 (sessanta giorni dalla pubblicazione del comunicato).

Termine differito, appunto, al 30 settembre 2007.

La proroga al 30 novembre 2007, invece, riguarda la possibilità di regolarizzare la propria posizione mediante l'istituto del ravvedimento operoso, senza sanzioni e con interessi, per quei contribuenti che hanno presentato istanza di rettifica in autotutela all'Agenzia del territorio dopo aver riscontrato disallineamenti negli aggiornamenti dei redditi connessi alle variazioni colturali.

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