Dal 1° settembre 2007 escono definitivamente di scena le vecchie marche da bollo.

Il decreto ministeriale del 25 maggio 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno, dichiara fuori corso, a partire da quella data, i valori bollati con importi espressi in lire, lire-euro ed euro, a eccezione dei foglietti bollati e delle marche da bollo per cambiali.

L'accantonamento delle vecchie marche come modalità di pagamento dell'imposta di bollo è stato decretato dalla Finanziaria 2007, con modifiche apportate all'articolo 3 del Dpr n. 642 del 1972: l'imposta va pagata o tramite intermediario convenzionato con l'Agenzia delle entrate, che rilascia, con modalità telematiche, l'apposito contrassegno o in modo virtuale, versando l'imposta all'ufficio della stessa Agenzia delle entrate o ad altri uffici autorizzati o tramite pagamento con conto corrente postale.

Niente più acquisto di marche da bollo o apposizione di visti, quindi, per versare la relativa imposta.

Rispetto alla disciplina precedente, sono state eliminate le modalità di pagamento ordinario e straordinario, che prevedevano, nel primo caso, l'impiego di carta filigranata e bollata, e, nel secondo, l'apposizione di marche da bollo, visto per bollo o bollo a punzone.

In questo modo il contrassegno telematico, entrato in vigore il 1° giugno 2005, sostituisce in maniera stabile e definitiva la marca cartacea. Tale decisione si inserisce nel progetto più ampio, perseguito dall'Amministrazione finanziaria, di una progressiva informatizzazione dei propri servizi, per migliorare e semplificare i rapporti con i contribuenti.

Nonostante le modifiche introdotte dalla Finanziaria siano in vigore dal 1° gennaio 2007, il decreto consente l'utilizzo delle vecchie marche da bollo fino al 31 agosto prossimo, per permettere ad amministrazioni, enti e privati di smaltire le eventuali scorte possedute.

Fonte: Alessandra Gambadoro Agenzia Entrate.

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