Le rendite aventi funzione previdenziale possono essere configurate come redditi di capitale o sono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente?

Le rendite aventi funzione previdenziale, ai sensi dell’articolo 50, comma 1, lettera h), del Tuir, sono escluse dal trattamento previsto per le rendite vitalizie. Queste ultime, come precisato nel secondo periodo della disposizione, “sono quelle derivanti da contratti di assicurazione sulla vita stipulati con imprese di assicurazione autorizzate dall’ISVAP ad operare nel territorio dello Stato, o quivi operanti in regime di stabilimento o di prestazione di servizi, che non consentono il riscatto della rendita successivamente all’inizio dell’erogazione”.
A differenza delle altre rendite vitalizie o a tempo determinato, le rendite aventi funzione previdenziale, pertanto, non costituiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente. Esse si configurano, invece, come redditi di capitale ai sensi dell’articolo 44, comma 1, lettera g-quinquies), del Tuir, che include in tale categoria “i redditi derivanti dai rendimenti delle rendite vitalizie aventi funzione previdenziale”.
Detti redditi, ai sensi dell’articolo 26-ter del Dpr n. 600/1973, sono assoggettati a tassazione mediante applicazione di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi.


Fonte: Agenzia Entrate

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