Sono 212, tra enti e associazioni senza fine di lucro, gli ammessi a beneficiare dell’esenzione Ires perché collaborano alla realizzazione o partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale legate agli usi e alle tradizioni delle comunità locali. L’elenco completo è allegato al decreto Mef del 19 dicembre 2011, emanato dopo la verifica effettuata dall’Agenzia delle Entrate, relativa alla sussistenza dei requisiti di coloro che hanno chiesto di essere ammessi, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2012.

Si va dalla Nobile contrada dell’Aquila all’Associazione amici dei musei greci e messapi, passando per l’Ente palio della città di Ferrara e l’Associazione enogastronomica antichi sapori di Romagna. Il premio, assegnato a tutti, consiste come detto nell’equiparazione agli organi e alle amministrazioni dello Stato e agli altri soggetti indicati all’articolo 74 del Tuir che, in relazione all’attività di pubblica utilità svolta, non pagano l’Ires, pur se dotati di personalità giuridica.

L’agevolazione ha visto la luce il 1° gennaio 2007, grazie alla disposizione contenuta nel comma 185, articolo 1, della legge 296/2006, nella quale è anche detto che le persone fisiche incaricate di “gestire le attività connesse alle finalità istituzionali delle predette associazioni, non assumono la qualifica di sostituti d’imposta …”, non sono tenute ad adempiere agli obblighi di tenuta delle scritture contabili prescritti dagli articoli 14, 15, 16, 18 e 20 del Dpr 600/1973 e che le prestazioni e le donazioni in favore delle stesse associazioni “hanno, ai fini delle imposte dirette, carattere di liberalità”.

Per accedere alle agevolazioni, il regolamento dettato con decreto ministeriale 228/2007 stabilisce che le associazioni interessate devono richiedere di essere inserite nell’elenco facendone domanda tra il 20 luglio e il 20 settembre di ciascun anno d’imposta. L’istanza va presentata, in via telematica, utilizzando il modello e il prodotto informatico disponibili sul sito delle Entrate.

Tocca, infatti, all’Agenzia esaminare le domande, verificare i requisiti e redigere l’elenco. Questo viene poi trasmesso al dipartimento delle Finanze che, con proprio decreto, ufficializza i nominativi dei soggetti ammessi al beneficio, nel rispetto della spesa complessiva programmata (5 milioni di euro all’anno).
La preferenza va alle associazioni che da più tempo operano in modo continuativo nel settore; in caso di parità, si tiene conto delle manifestazioni, dando la precedenza a quelle più antiche e rappresentative delle tradizioni storiche, artistiche e culturali di una determinata realtà territoriale.
Ulteriore e ultimo criterio, l’ordine cronologico di presentazione delle domande.


Fonte: Agenzia Entrate

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