Sebbene i risvolti della crisi finanziaria continuino a tenere banco e ad attrarre con sempre più intensità l'interesse dai vertici europei, il Consiglio Ecofin dello scorso 4 e 5 maggio ha permesso di fare il punto su alcune importanti novità nel campo fiscale di recente introduzione. Agli Stati membri, infatti, è stata definitivamente concessa la possibilità di ridurre le aliquote Iva su alcune attività che, essendo basate prioritariamente sull'impiego di manodopera, non risultano a rischio di concorrenza sleale all'interno dell'Unione europea. Oltre che di Iva, la riunione dei ministri dell'economia e delle finanze europei ha permesso di commentare i recenti provvedimenti in tema di buon governo. Sono state illustrate, infatti, le principali peculiarità delle trattative con il Principato del Liechtenstein relativamente agli accordi anti frode e, soprattutto, è stata evidenziata la necessità che gli Stati membri adottino un comportamento più uniforme relativamente agli accordi bilaterali stipulati con i Paesi terzi. Fra i temi trattati, inoltre, è stata esposta la necessità di inasprire la tassazione dei prodotti del tabacco in alcuni Paesi europei per renderla più coerente con quella prevista a livello comunitario e frenare il ricorso agli acquisti transfrontalieri dei prodotti di specie.

Le novità in materia di Iva

Le novità introdotte dall'Ecofin in materia di Iva riguardano la possibilità per gli Stati membri di introdurre delle aliquote Iva ridotte per alcuni servizi locali la cui erogazione si contraddistingue per l'elevata incidenza del fattore lavoro. La ratio del provvedimento si basa sulla circostanza che tali servizi, quali quelli ristorativi, si contraddistinguono per il fatto che per gli stessi non vi è alcun rischio di concorrenza scorretta all'interno del territorio dell'Unione europea. La decisione di ridurre le aliquote Iva in alcuni settori era stata già adottata da Bruxelles nel 2000, ma soltanto su base temporanea. Con le recenti modifiche approvate dall'Ecofin, invece, gli Stati membri avranno la possibilità di applicare tali aliquote ridotte su base permanente e relativamente ad alcune specifiche attività come quelle dei ristoranti, parrucchieri, servizi domestici, catering ecc. La nuova direttiva, inoltre, prevede alcune deroghe specifiche per determinati Stati. Il Portogallo, ad esempio, potrà applicare una riduzione delle aliquote Iva relativamente ai pedaggi sui ponti nell'area di Lisbona, Cipro relativamente alla vendita sulla vendita di petrolio in cilindri, mentre Malta e la Gran Bretagna potranno applicare, rispettivamente, l'esenzione Iva su alimenti e prodotti farmaceutici ed il reverse charge sui telefonini e su altri prodotti elettrici per ulteriori due anni.

Il buon governo in materia fiscale

Il Commissario Kovàcs ha illustrato ai ministri presenti a Bruxelles le recenti decisioni della Commissione europea sul buon governo nel campo fiscale. È stato fatto presente come tale obiettivo possa essere perseguito garantendo una cooperazione amministrativa efficace nel settore fiscale e potenziando i principi sanciti dalla direttiva risparmio. È necessario, inoltre, che gli Stati membri adottino nelle loro convenzioni con i Paesi terzi un approccio più uniforme con i principi del buon governo adottati a livello europeo e, soprattutto, si arrivi ad accordi specifici nel campo tributario contenenti disposizioni relative alla trasparenza ed allo scambio di informazioni. Nel merito sono state illustrate le recenti novità delle trattative con il Principato del Liechtenstein relativamente agli accordi per evitare fenomeni fraudolenti legati all'evasione fiscale.

La tassazione del tabacco

Il vertice dell'Ecofin ha permesso di fare il punto sullo stato di tassazione dei prodotti del tabacco all'interno del territorio dell'Unione europea. Fermi nell'intenzione di ridurre ulteriormente il consumo di tabacco nei prossimi anni (l'obiettivo è di farlo scendere del 10 per cento nei prossimi 5 anni) è stato messo in evidenza come la legislazione impositiva dei prodotti di specie all'interno dell'Unione europea risulta ancora poco uniforme. A tal proposito è stata avanzata la proposta di ridurre tali differenze e, soprattutto, di porre maggiori limiti e ulteriori controlli per l'acquisto transfrontaliero di tali prodotti.

Fonte: Agenzia Entrate

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