Legittimo l’accertamento fiscale basato sui versamenti in banca contabilizzati come “finanziamenti del titolare” se il contribuente non riesce a provare concretamente che il denaro non si riferisce all’attività svolta. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 26260 del 29 dicembre 2010, ha respinto il ricorso di una piccola ditta alla quale era stata notificata una rettifica dell’Iva sulla base di ingenti versamenti contabilizzati come “finanziamenti del titolare”

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