Gli integratori alimentari in forma liquida consistenti in bottiglie di acqua minerale in cui si sciolgono, al momento dell'apertura, estratti di piante medicinali, secondo la codifica doganale sono "preparazioni toniche analcoliche" e scontano, pertanto, l'aliquota Iva ordinaria.

A chiarirlo è la risoluzione n. 252/E del 29 settembre, in risposta a un interpello in cui l'istante chiede la corretta applicazione dell'imposta e, in particolare, se il prodotto in esame può beneficiare dell'Iva al 10 per cento.

 

L'istante è il titolare di una società che produce, confeziona e vende acque minerali, bevande e prodotti alimentari di varia natura. La ditta ha ottenuto dal ministero della Salute l'autorizzazione a utilizzare una determinata acqua minerale per produrre integratori alimentari da bere, destinati a coadiuvare il mantenimento della salute e a favorire il benessere generale (ad esempio, rinforzare le difese immunitarie, contrastare gli inestetismi della cellulite, regolarizzare i valori del colesterolo). I prodotti consistono in bottiglie di acqua in cui sciogliere una volta aperte, estratti di piante medicinali.

 

Secondo la soluzione prospettata dall'istante, gli integratori da lui prodotti sono riconducibili fra le "preparazioni alimentari non nominate né comprese altrove" che scontano l'Iva al 10% (tabella A, parte III, Dpr 633). Questa posizione sarebbe anche in linea con il decreto legislativo 169/2004 (di attuazione della direttiva 2002/46/Ce), secondo cui gli integratori si possono considerare dei veri e propri prodotti alimentari.

 

Tuttavia, in base alla classificazione doganale, il prodotto rientra fra le "preparazioni toniche analcoliche" che rappresentano un complemento alimentare e non una "preparazione alimentare", come sostiene l'istante. Non può, pertanto, essere ricondotto ad alcun punto della tabella A allegata al Dpr 633/1972.

 

In considerazione della corretta codifica del prodotto, a seguito dell'intervento delle Dogane, l'Agenzia conclude che le bevande in esame scontano l'Iva ordinaria del 20 per cento.

 

 

Fonte: Agenzia Entrate

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