sono una lavoratrice dipendente a tempo indeterminata che versa i contributi INPS.Svolgo inoltre attività di consulente tecnico per il tribunale come ingegnere, attività che non ha nulla a che vedere con l'attività da dipendente. I miei committenti per l'attività di consulente tecnico sono sia dei privati che delle società. Svolgo tale attività senza vincolo di abitualità, continuità e professionalità in forma del tutto occasionale (art. 67, comma 1 lettera L, del DPR 917/86) (avolgo circa 6 consulenze all'anno) e non sono obbligata all’emissione di fattura sul compenso (art. 5 comma 2 del DPR 633/72) (non ho partita iva).Il mio problema è sorto nel momento in cui ho superato la soglia dei 5.000 euro (in totale ad oggi).Sono iscritta alla gestione separata, ma come mi devo comportare per effettuare le ricevute, sia a privati che non?Perchè, se non ho capito male, dovrei versare all'INPS il 17% dell'eccedente 5000 Euro, ma non so come comportarmi al lato pratico. Vorrei sapere in particolare:1) Quale percentuale deve essere versata all'INPS?2) In che percentuale spetta al committente e al lavoratore e in ogni caso come si versano le quote spettanti?3) Nel caso di un privato il comportamento è analogo o comunque in quel caso devo versare io interamente i contributi e rivalermi sul committente?

1 commenti:

sylvietta ha detto... 26/10/09 18:29

allora.
devi iscriverti alla gestione separata inps, addebitare in fattura a tutti (privati e non) un contributo pari al 4% che è soggetto ad IVA e a ritenuta (eventuale) e forma volume d'affai e reddito.
Il versamento del contributo a tue spese avviene in dichiarazione dei redditi con la compilazione del quadro RR, alle scadenze preposte per il versamento delle tasse. Il calcolo si fa sull'utile.

 
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