Buonasera. Mio padre e mio zio hanno i negozi l’uno di fianco all’altro. Nel
1987 mio zio voleva fare un magazzino interrato sotto il suo negozio ma
(credo) il regolamento edilizio del mio paese in quegli anni non lo permettesse. Lasciava fare quel tipo di lavoro solo ai residenti del centro storico (lui aveva solo il negozio, noi anche abitazione sopra il negozio).
Lo scoprì dopo aver iniziato gli scavi (probabilm senza permessi cmq) e quindi venne bloccato. Mio padre gli propose, già che i lavori erano iniziati, di continuare a proprie spese e di potervi fare un garage. Venne fatto un locale dove mio padre pose la macchina e lo zio la caldaia (ovviam non era una situazione consona). Senza dir nulla mio zio lo accatastò ed ora, passati quasi 20 anni, prima che venga usucapito, rivendica la proprietà con una lettera in cui dice che la proprietà è sua (magazzino), che noi possiamo usarla per riporre le nostre cose (ma in pratica – ovviam x lui – non la macchina…. Sennò come fa a starci la caldaia) e che nel momento in cui decidesse di volere indietro il bene dovremmo ridarglielo… In pratica 100% fregatura. Abbiamo qualche possibilità di rivendicare dei diritti dato che il garage era stato pagato interam da noi e dato che, senza il nostro consenso lui non avrebbe potuto assolutamente far nulla? Grazie mille a chi volesse rispondere.

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