I contribuenti minimi che effettuano acquisti intracomunitari devono essere inclusi nell’archivio Vies?

Tutti i soggetti che intraprendono l’esercizio di un’impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione, per poter essere inclusi nell’archivio Vies, devono manifestare, al momento della presentazione della dichiarazione di inizio attività, la volontà di porre in essere operazioni intracomunitarie.
Anche gli enti non soggetti passivi d’imposta, che non effettuano alcun tipo di attività commerciale, neanche in via secondaria, qualora siano tenuti a identificarsi ai fini Iva poiché hanno superato la soglia di 10mila euro relativa agli acquisti intracomunitari ovvero hanno optato per l’applicazione dell’imposta in Italia, sono tenuti a manifestare la volontà di effettuare operazioni intracomunitarie all’atto della presentazione della dichiarazione di inizio attività o successivamente, onde ottenere l’inclusione nell’archivio Vies.
I contribuenti “minimi” (articolo 1, commi 96 e seguenti, della legge n. 244/2007) non effettuano cessioni intracomunitarie di beni e servizi in senso tecnico, ma operazioni attive con applicazione dell’Iva interna (vedi circolare n. 36/2010). I contribuenti “minimi” possono effettuare acquisti intracomunitari di beni e servizi (ex articolo 1, comma 100, legge 244/2007) e, in relazione a tali acquisti, essi sono tenuti a compilare l’elenco riepilogativo delle operazioni intracomunitarie.
Come precisato dalla circolare n. 39/2011, anche tali contribuenti devono, pertanto, manifestare la volontà di effettuare operazioni intracomunitarie all’atto della presentazione della dichiarazione di inizio attività o successivamente, al fine di ottenere l’inclusione nell’archivio Vies.


Fonte: Agenzia Entrate

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