ho letto qualcosa sul blog pubblicato on line e, poichè vedo che date sempre risposte molto chiare ed esaurienti, provo a proporvi un quesito che mi assilla da un po' e che non ha ancora trovato una soluzione.
Sono residente all'estero da Gennaio 2009, per motivi di lavoro, e ho trasferito la residenza all'AIRE, come prescritto per chi deve starvi più di un anno.
Quest'anno ho fatto la dichiarazione dei redditi in italia, in quanto ho prodotto redditi in italia fino al 31 dicembre 2008. L'anno prossimo si porrà il problema: percepisco redditi da daore di lavoro estero, li percepisco e consumo all'estero, sono residente all'estero, quindi non sarei tenuto a presentare la dichiarazione in Italia per tali redditi (ovviamente la presento per la casa che posseggo in italia e per alcuni compensi, diritti d'autore, che ho percepito per un libro pubblicato in italia). Nessuno dei miei colleghi, che lavora qui da anni, ha mai presentato la dichiarazione in Italia. Non si tratta di uno di quei paesi in black lis, quindi non vi sono problemi da quel punto di vista. Tuttavia, mi si son poste diverse questioni.
Oggi sono stato nella mia banca e il direttore mi ha (bonariamente) bacchettato, dicendomi che è molto anomalo mantenere il mio vecchio conto italiano e, sopratutto il mutuo della prima casa, in atto (che pago mensilmente), avendo la residenza all'estero e pretendendo di far la dichiarazione dei redditi come residente estero. Mi ha detto che è praticamente incompatibile e che è certo che l'agenzia delle entrate incrocia i dati e mi considera domiciliato in italia, con relativa inefficacia (a fini fiscali) dell'iscrizione all'aire e obbligo di pagare le tasse in Italia. Oppure, se davvero sono residente estero e non ho più alcun domiciliio in Italia, probabilmente non potrei avere il mutuo eprima casa e quel tipo di conto (esistono appositi conti per residenti estero). Ma, mi chiedo, il muuo prima casa e il conto italiano sono una situazione pregressa, regolarmente avvenuta quando ero residente in Italia! Possibile che uno che abbia un mutuo e una casa sia "prigioniero" a vita in Italia e non possa lavorare all'estero?
Ora, i miei colleghi che non si fanno problemi da anni, hanno una situazione leggermente diversa: sono identici a me tranne per il fatto che non hanno casa, mutui o altri beni in Italia. Lavorano in questo paese (fuori dalla Unione Europea) da anni, regolano la loro situazione fiscale in tale paese (piu favorevole che in Italia), e non hanno mai fatto una dichiarazione in Italia.
Non vorrei fare quindi errori costosi, io ritengo che sia legale e regolare non dichiarare tali redditi esteri in Italia (devo dire che ai colleghi e anche superiori con cui ho parlato è al contrario sembrato assurdo e irregolare che io pensi di dichiararli in Italia...), ma so che in caso di accertamento e se dovessero considerarmi fiscalmente domiciliato in Italia vi sono sanzioni del 200% e forse, con la nuova normativa, anche del 400%.
Per completezza, ricordo che al momento dell'iscrizione all'Aire sono anche uscito dallo stato di famiglia, ma mia moglie e mia figlia vivono in italia (altro punto a sfavore per considerare il mio reale domicilio in italia?).

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 29/9/09 18:49

Come da Lei giustamente detto, i Suoi colleghi registrano una situazione differente dalla Sua.

Il requisito per fruire delle agevolazioni prima casa che riguarda i cittadini residenti all'estero (iscritti al registro AIRE) è opponibile soltanto nel caso in cui l'acquisto stesso dell'abitazione viene effettuato quando già il cittadino è all'estero e non dopo.

Nel Suo caso, mantenere le attuali condizioni Le fa correre il rischio di perdere le agevolazioni e oltretutto pagare le relative sanzioni previste (pagamento delle imposte in misura ordinaria, sanzione del 30% sulle maggiori imposte dovute nonché pagamento degli interessi di mora).

 
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