L'Associazione bancaria italiana e dodici associazioni dei consumatori si avviano a siglare un accordo per stabilire, come previsto dal decreto Bersani, il livello massimo della penale per l'estinzione anticipata dei mutui in essere,stipulati prima del 2 febbraio.È quanto hanno annunciato i vertici dell'Abi al termine del comitato esecutivo di ieri, tenutosi in trasferta a Milano, che ha approvato l'ipotesi di accordo. Nei prossimi giorni le parti contano di stipulare l'intesa definitiva e raccogliere anche le adesioni di ulteriori associazioni dei consumatori. Il termine ultimo previsto dal decreto per la firma è quello del 2 maggio. «Auspichiamo — ha dichiarato il presidente dell'Abi, Corrado Faissola — che vi aderiscano tutte le associazioni dei consumatori: per noi questa è una dimostrazione concreta del nostro interesse espresso per gli utenti». L'accordo fissa, così, un tetto massimo per la penale all'interno del quale ogni banca sarà libera di applicare un livello inferiore o di cancellare totalmente la misura. Per quanto riguarda il costo che le banche dovranno sopportare, i vertici dell'Abi hanno spiegato come sia «difficile da quantificare » ma di certo «l'onere esiste, ma deriva da un provvedimento legislativo». Ma qual è l'ipotesi d'accordo sulla quale sembra essersi già delineata la convergenza tra le dodici associazioni consumeriste e l'Associazione bancaria? Le dodici associazioni hanno spedito questa controfferta in risposta a quanto proposto dall'Abi nella riunione del 13 aprile scorso: per i mutui a tasso variabile e per quelli a tasso fisso accesi prima del 2001, la penale soglia è dello 0,50% e si azzera per gli ultimi tre anni di mutuo. Per i mutui a tasso fisso sottoscritti a partire dal 2001 la proposta prevede, invece, una penale soglia dell'1,95% per la prima metà del mutuo, dell'1,50% per la seconda ed è pari a zero negli ultimi tre anni. Inoltre,per tutti i contratti, se la nuova penale non porta benefici, si prende uno sconto dello 0,10 per cento. Il decreto Bersani ha ricordato Faissola, dava tre mesi di tempo all'Abi e alle associazioni dei consumatori, sedici in tutto, per regolare il problema della penale sull'estinzione anticipata dei mutui contratti prima del 2 febbraio 2007 (per quelli stipulati in data successiva la penale è stata abolita). Si tratta del primo caso in cui l'Associazione bancaria e quelle dei consumatori vengono incaricati dalla legge di negoziare un accordo che avrà valore per tutti i fornitori di mutui, non solo le aziende di credito, e per tutti i consumatori, anche quelli non iscritti alle associazioni. Secondo il presidente dell'Abi, in ogni caso, «il fenomeno dell'estinzione anticipata, in particolare per quelli a tasso fisso, non sarà molto esteso»,in quanto molti di questi finanziamenti sono stati stipulati a tassi più favorevoli di quelli attuali. Il tasso di estinzione «attualmente si aggira intorno al 57% annuo» del totale mutui in essere e la chiusura anticipata, ha sottolineato Faissola, «spesso non è correlata ai tassi o alle condizioni, ma ad altri eventi, come ad esempio il pensionamento». Nel complesso, circa il 70% dei mutui in essere è a tasso variabile, il 10% è a tasso fisso e il resto è organizzato «in modo creativo». Molto varie e articolate sono anche le clausole che regolano, da banca a banca, l'estinzione anticipata del mutuo e che vengono decise al momento della stipula. Faissola ha ammesso che le posizioni iniziali tra l'Abi e le associazioni dei consumatori «erano molto divergenti »e si sono poi avvicinate su una posizione convergente che fissa un tetto massimo, diversificato per le varie categorie di mutui. Intanto, però, quattro associazioni di consumatori restano sul piede di guerra e ieri hanno tenuto a precisare come l'accordo ancora non ci sia. Mentre, sul versante politico, è stata espressa "preoccupazione" da parte dei deputati Franco Ceccuzzi (Ds) e Riccardo Villari (Margherita) i quali ha chiesto in un'interrogazione al ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, «che il Governo vigili sulla trattativa tra banche e associazioni dei consumatori sulle penali dei mutui casa».


Fonte: Rossella Bocciarelli - Il Sole 24 Ore

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