La Cassazione, con l’ordinanza n. 25195, depositata ieri, torna ad affrontare la problematica concernente la valenza degli studi di settore, ribadendo il principio in base al quale la procedura di accertamento tributario standardizzato è frutto di un processo di progressivo affinamento degli strumenti di determinazione presuntiva dei ricavi, con la conseguenza che, in fase di accertamento, deve essere applicato retroattivamente lo studio più recente rispetto a quello precedente, “in quanto più affinato e pertanto più affidabile” (in senso conforme Cass. SS.UU., sentenza 18 dicembre 2009, n. 26635)

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