Mia moglia, socia accomandataria di una palestra, configurata come S.a.s, presta la propria attività lavorativa al suo interno, come unica istruttrice, gestendo i corsi di riabilitazione, ginnastica posturale e fitness. Le proprie prestazioni vengono fatturate alla società, di cui è accomandataria ed amministratrice, essendo lei stessa titolare di partita iva e, sino ad oggi, ha sempre versato i contributi previdenziali alla gestione separata dell'INPS. In occasione della intervenuta maternità nel maggio 2008, presentata la richiesta per il riconoscimento del dovuto assegno di sostegno per il periodo di astensione obbligatoria, l'inps non solo ha negato la prestazione previdenziale, ma ha anche formalmente risposto che dal marzo 2005 ella averbbe dovuto versare obbligatoriamente all'enpals, ragion per cui si dichiarano disponibili alla restituzione di quanto erroneamente versato, comunicando la stessa informazione, per conoscenza, all'enpals. le chiedo cortesemente - è effettivamente così, anche se presta la propria attività non per un'associazione sportiva o ente sportivo, ma per una privata società, di tipo commerciale(s.a.s.) ? - preso atto delle notevoli differenze di aliquota contributiva, è vero che il 33% previsto dall'enpals deve calcolarsi sul fatturato piuttosto che sul reddito netto, come lavoratrice autonoma? - l'inps ha ragione nel negare l'assegno di maternità, pur avendo incamerato in questi anni, un contributo che, in parte, dovrebbe comunque trattenere per le misure di sostegno in caso di maternità e di disoccupazione?

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 17/1/09 18:55

I lavoratori dello spettacolo sono iscritti all'Enpals in ragione dell'appartenenza del lavoratore ad una delle categorie elencate all'articolo 3 del D.Lgs.C.P.S. n. 708/1947 (e successive modifiche) che individua i medesimi per profili professionali.

Per quanto riguarda gli sportivi professionisti, l'iscrizione all'Ente sussiste per gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi e i preparatori atletici che esercitano attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell'ambito delle discipline regolamentate dal CONI e che consegono la qualificazione delle Federazioni sportive nazionali, secondo le norme emanate dalle Federazioni stesse, con l'osservanza delle direttive stabilite dal CONI. Sono professionisti gli sportivi appartenenti ai settori: calcio, ciclismo, golf, pugilato, motociclismo, basket.

L'aliquota Enpals è del 33% in totale ma a carico del lavoratore (in busta paga) si applica il 9,19%.

A nostro avviso non ci sembra, da quanto ci dice, che la posizione contributiva di sua moglie debba essere ricondotta all'istituto ENPALS.

 
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