Nuovi tassi di interesse per rateazione e dilazione delle imposte, rimborsi, iscrizione a ruolo.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Nuovi tassi di interesse per rateazione e dilazione delle imposte, rimborsi, iscrizione a ruolo.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Ridotti quelli relativi ai versamenti rateali che scaturiscono dalle dichiarazioni presentate dal 1° luglio 2009 e quelli sui rimborsi di imposte pagate. Aumentano, invece, i tassi per le somme iscritte a ruolo e quelli sulla dilazione del pagamento. Sono le novità contenute nel decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze del 21 maggio 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 giugno.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rateazione dei pagamenti</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Interessi ridotti per chi sceglie di pagare le imposte a rate. Diminuisce, infatti, dal 6 al 4% il tasso sui pagamenti delle imposte per le dichiarazioni fiscali presentate dal 1° luglio 2009. Dal 1° gennaio 2010 fissati invece al 3,5% gli interessi per i pagamenti rateali derivanti dai controlli sulle dichiarazioni.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rimborsi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">A partire dal 1° gennaio 2010, flessione anche per gli interessi sui rimborsi. Per quelli relativi alle imposte pagate in più e per quelli con procedura automatizzata, i tassi sono fissati al 2% annuo e all'1% semestrale, con decorrenza dal secondo semestre successivo alla presentazione della dichiarazione. Per i rimborsi Iva, l'aliquota è fissata al 2% annuo. Nella misura dell'1% per ogni semestre compiuto, infine, il tasso di interesse per i rimborsi delle imposte di successione, ipotecaria e catastale e dell'1% semestrale per i rimborsi di tasse e imposte indirette.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Ritardata iscrizione a ruolo e dilazione dei pagamenti</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Dal prossimo 1° ottobre gli interessi per la ritardata iscrizione a ruolo sono stabiliti al 4% annuo. A partire dalla stessa data, nuova misura del 4,5% annuo per le dilazioni di pagamento delle imposte e per la sospensione della riscossione. In materia di imposte di successione e donazione, invece, le dilazioni accordate dal 1° gennaio 2010 matureranno interessi del 3% annuo a scalare.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Pagamenti "in ritardo"</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Tasso del 3,5% annuo per gli interessi sulle imposte dovute a seguito di liquidazione automatizzata o controllo formale delle dichiarazioni dei redditi, Iva e Irap, a decorrere da quelle presentate per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2007.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Dal 1° gennaio 2010, sono fissati al 3,5% annuo gli interessi per le somme dovute per imposte e tributi diversi (rinuncia all'impugnazione dell'accertamento, tasse sulle concessioni governative, accertamento con adesione, conciliazione giudiziale, eccetera).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Misura del 2,5% a semestre compiuto, infine, per gli interessi sulle maggiori imposte liquidate a seguito di rettifica della dichiarazione di successione.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr" align="center"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Operazione Tasso di interesse Decorrenza </span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rimborso di imposte pagate 2% annuo - 1% semestrale 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rimborsi con procedura automatizzata 2% annuo - 1% semestrale 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rimborsi Iva 2 % annuo 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rimborsi imposte di successione e ipo-catastali 1% ogni semestre compiuto 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rimborsi tasse e imposte indirette 1% semestrale 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Ritardata iscrizione a ruolo 4% annuo 1° ottobre 2009</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Dilazione del pagamento 4,5% annuo 1° ottobre 2009</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Dilazioni imposta di successione e donazione 3% annuo a scalare 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Sospensione della riscossione 4,5% annuo 1° ottobre 2009</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Pagamenti rateali delle imposte 4% annuo Dichiarazioni presentate dal 1° luglio 2009 </span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Pagamenti rateali da controlli sulle dichiarazioni 3,5% annuo 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Pagamenti in seguito a controlli automatizza o formali delle dichiarazioni dei redditi, Iva e Irap 3,5 % annuo Dichiarazioni presentate per il periodo d'imposta in corso al 31/12/2007 </span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Imposte e tributi diversi (rinuncia a impugnare l'accertamento, concessioni governative, accertamento con adesione, conciliazione giudiziale, ecc.) 3,5 % annuo 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Imposte per rettifica dichiarazione di successione 2,5% per<br />semestre compiuto 1° gennaio 2010</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"><br /></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Nuovi tassi di interesse per rateazione e dilazione delle imposte, rimborsi, iscrizione a ruolo.

Nuovi tassi di interesse per rateazione e dilazione delle imposte, rimborsi, iscrizione a ruolo. Ridotti quelli relativi ai versamenti ratea...

Continua a leggere...»

Fabbricati rurali senza Ici.

Secondo quanto previsto dall'articolo 23 del Decreto Legge numero 207 del 2008 (convertito in Legge numero 14/09), le costruzioni rurali non sono soggette all'Ici; quindi, i proprietari di fabbricati rurali non sono tenuti al versamento dell'Ici in scadenza.<br /><br /><em>Fonte: Il Sole 24 Ore</em>

Fabbricati rurali senza Ici.

Secondo quanto previsto dall'articolo 23 del Decreto Legge numero 207 del 2008 (convertito in Legge numero 14/09), le costruzioni rurali...

Continua a leggere...»

Contabilità in nero: il pvc deve includere anche le prove.

<p>La Corte di Cassazione, con la sentenza numero 13201/09, ha affermato che, ferma restando l'ammissibilità di un accertamento induttivo sostenuto dal rilevamento di una contabilità parallela, risulta altresì necessario che il Fisco provi l'esistenza di essa, mediante l'esibizione di copie dei documenti o elementi che lascino supporre a una gestione in nero dell'impianto contabile. </p><p><em>Fonte: Il Sole 24 Ore</em></p>

Contabilità in nero: il pvc deve includere anche le prove.

La Corte di Cassazione, con la sentenza numero 13201/09, ha affermato che, ferma restando l'ammissibilità di un accertamento induttivo s...

Continua a leggere...»

Quesito: disciplina IVA agevolata per impianti fotovoltaici.

la risoluzione n. 61 del 22 febbraio 2008, dell’Agenzia delle Entrate ha confermato che anche il corrispettivo relativo alla progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici,sarà assoggettabile all’aliquota IVA del 10 per cento ai sensi del n. 127-quinquies. della Tabella A, parte III, allegata al DPR n. 633 del 1972. Tuttavia, a seguito di fatture ricevute per la progettazione mi è stato detto che l’aliquota al 10% viene applicata solo se contestualmente alla progettazione c’è la realizzazione; mentre la sola progettazione deve essere assoggettata all’aliquota ordinaria. Potete chiarirmi questo punto, il quale evidentemente si presta a diverse interpretazioni?

Quesito: disciplina IVA agevolata per impianti fotovoltaici.

la risoluzione n. 61 del 22 febbraio 2008, dell’Agenzia delle Entrate ha confermato che anche il corrispettivo relativo alla progettazione e...

Continua a leggere...»

Contribuenti minimi: il saldo dell'imposta sostitutiva è rateizzabile.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il saldo dell’imposta sostitutiva per i contribuenti minimi è rateizzabile. L’Agenzia</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">precisa – a differenza di quanto segnalato da un articolo di stampa - che per il</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">versamento dell’imposta si applicano le disposizioni in materia dell’imposta sui redditi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">delle persone fisiche, come previsto dall’articolo 1, comma 105, della legge 244/2007.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Pertanto, anche per il codice tributo da utilizzare per il versamento del saldo (codice</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">tributo 1800), istituito con la risoluzione n. 127 del 25 maggio 2009, i sistemi di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">accoglimento delle deleghe F24, consentono l’indicazione delle informazioni sulle</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">eventuali rateazioni nel campo “rateazione/regione/prov./mese rif.”. Come di prassi, nel</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">caso di pagamento in unica soluzione nel campo viene indicato il valore “0101”</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Comunicato Stampa Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i> <span style="font-family:Arial;">dell</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">’</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">11 giugno 2009</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Contribuenti minimi: il saldo dell'imposta sostitutiva è rateizzabile.

Il saldo dell’imposta sostitutiva per i contribuenti minimi è rateizzabile. L’Agenzia precisa – a differenza di quanto segnalato da un artic...

Continua a leggere...»

Redditi di capitale corrisposti a soggetti non residenti - ritenute alla fonte a titolo d'imposta.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">QUESITO</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La società ALFA Italy srl ha stipulato con la Banca BETA di Londra un</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">contratto di credito definito “Credit agreement” finalizzato ad ottenere un prestito.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Per effetto di tale contratto la società istante è tenuta a corrispondere alla</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">medesima banca gli interessi mensili relativi al prestito, una somma una tantum pari</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">al 2,1 per cento dell’intero prestito ed infine un cosiddetto “compenso d’agenzia”</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">annuale per garantire l’intero contratto.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Sulla base della Convenzione stipulata tra l’Italia e il Regno Unito, la banca</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">BETA ha fornito alla società istante:</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">la dichiarazione rilasciata dall’autorità fiscale inglese dalla quale risulta la</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">residenza della stessa banca nel Regno Unito e l’assoggettamento ad</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">imposizione degli interessi percepiti nel medesimo Paese;</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">
la dichiarazione ai fini dell’applicazione del regime convenzionale attestante</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">che essa è l’effettivo beneficiario degli interessi.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La società istante chiede di conoscere se la ritenuta alla fonte stabilita nella</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">misura del 10 per cento dalla norma convenzionale debba essere applicata, oltre che</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">sugli importi relativi agli interessi e al compenso una tantum, anche con riferimento</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">al “compenso annuale di agenzia” corrisposto alla Banca.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L’interpellante ritiene che sia corretto applicare le ritenute in misura</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">convenzionale agli interessi e agli altri proventi qualora costituiscono lo strumento</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">per la realizzazione di un prestito di denaro. Pertanto, la ritenuta non deve essere</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">applicata sul compenso annuale di agenzia dal momento che per sua natura non può</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">essere qualificato come provento, trattandosi di una forma di garanzia.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">PARERE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Occorre ricordare, in via preliminare, che l’articolo 20, comma 1, lettera b),</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">del Testo Unico delle imposte sui redditi, approvato dal DPR 22 dicembre 1986, n.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">917 (TUIR), ai fini dell’applicazione dell’imposizione sui redditi nei confronti dei</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">non residenti, considera prodotti nel territorio dello Stato i redditi di capitale</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">corrisposti da soggetti residenti, con esclusione degli interessi e degli altri proventi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">derivanti da depositi e conti correnti bancari e postali. Questi ultimi proventi sono</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">quindi qualificati come redditi non imponibili per carenza del presupposto di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">territorialità se percepiti da soggetti non residenti.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Inoltre, l’articolo 26, comma 5, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 reca una</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">norma di carattere generale in base alla quale, ove non sia diversamente previsto, i</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">redditi di capitale corrisposti a non residenti, anche se conseguiti nell’esercizio di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">imprese commerciali, sono assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta con</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">due aliquote del 12,50 per cento ovvero del 27 per cento.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L’aliquota del 27 per cento si applica se i redditi sono corrisposti a soggetti</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">che risiedono in Stati o territori diversi da quelli elencati nella lista approvata con il</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">decreto ministeriale emanato ai sensi dell’articolo 168-bis del TUIR (cosiddetta</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">“white list”). Nelle more dell’emanazione del citato provvedimento, si può fare</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">riferimento alla lista di cui al decreto del Ministero delle finanze 4 settembre 1996 e</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">successive modificazioni che contiene l’elenco degli Stati con i quali è attuabile lo</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">scambio di informazioni ai sensi delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">sul reddito in vigore con la Repubblica italiana. Si tratta della “white list”</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">attualmente utilizzata per individuare i Paesi che beneficiano dell’esonero</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">dall’imposta sostitutiva per gli interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">titoli similari, previsto dall’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 1° aprile</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">1996, n. 239.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">In tutti gli altri casi trova applicazione l’aliquota del 12,50 per cento.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Aliquote ridotte possono essere previste dalle singole convenzioni contro le doppie</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">imposizioni.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Alla regola su esposta sono sottratti particolari redditi che vengono esclusi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">dall’applicazione della ritenuta alla fonte in quanto ritenuti non imponibili quando</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">ricorrano le condizioni soggettive e oggettive fissate dall’articolo 26-bis del D.P.R.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">n. 600 del 1973.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Sotto il profilo soggettivo la norma limita l’esenzione ai redditi percepiti da</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">soggetti residenti in Stati o territori inclusi nella white list, mentre sul piano</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">oggettivo la norma elenca tassativamente i rapporti ai quali si applica il beneficio,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">richiamando le lettere a), c), d), g-bis) e g-ter) dell’articolo 44, comma 1, del TUIR.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Riguardo ai rapporti di cui alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 44,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">comma 1, del TUIR, e cioè ai rapporti di mutuo, deposito e conto corrente, l’articolo</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">26-bis del D.P.R. n. 600 del 1973 pone un’espressa limitazione all’ambito di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">applicabilità del regime di non imponibilità in quanto richiede che gli stessi non</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">diano luogo a prestiti di denaro.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Rimangono, pertanto, assoggettati ad imposizione, con l’applicazione della</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">ritenuta alla fonte di cui all’articolo 26, comma 5, del D.P.R. n. 600 del 1973 o della</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">ritenuta convenzionale, se di misura inferiore, gli interessi e gli altri proventi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">derivanti da negozi che abbiano ad oggetto somme di denaro, assolvendo tali negozi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">ad una funzione di prestito di denaro (cfr. risoluzione n. 58/E del 27 febbraio 2002).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Ciò posto, con riferimento alla fattispecie prospettata dalla società istante, è</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">di tutta evidenza che, trattandosi di un contratto che configura un’operazione di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">prestito di denaro, i relativi proventi e interessi debbano essere assoggettati alla</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">ritenuta a titolo d’imposta del 12,50 per cento, ferma restando l’applicabilità</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">dell’aliquota di misura inferiore prevista dalla convenzione contro le doppie</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">imposizioni stipulata tra l’Italia e il Regno Unito.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Pertanto, sugli interessi corrisposti mensilmente e sul compenso una tantum</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">parametrato all’importo del prestito deve essere applicata la ritenuta alla fonte di cui</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">al più volte citato articolo 26, comma 5, del D.P.R. n. 600 del 1973, rientrando,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">rispettivamente, nell’ambito degli interessi veri e propri e negli altri proventi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">derivanti da prestiti di denaro.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La medesima ritenuta va altresì applicata anche al “compenso di agenzia”</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">annuale che, sulla base di quanto specificato nell’istanza di interpello, funge da</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">garanzia alla corretta applicazione dell’accordo tra le parti. Tale somma, infatti,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">derivante dal medesimo contratto di finanziamento, può qualificarsi come</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">componente accessorio assimilabile agli “altri proventi” derivanti dal contratto di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">mutuo di cui all’articolo 44 comma 1, lettera a), del TUIR che, comunque, si</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">producono per effetto di un impiego di capitale riconducibile ad una operazione di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">prestito di denaro.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Pertanto, si ritiene che la totalità delle somme corrisposte dalla società istante</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">alla banca inglese, compreso quindi l’importo riferito al “compenso di agenzia”,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">debba essere assoggettata a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta ai sensi della</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">richiamata normativa.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Risoluzione Agenzia Entrate 151/E dell</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">’</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">11 giugno 2009</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Redditi di capitale corrisposti a soggetti non residenti - ritenute alla fonte a titolo d'imposta.

QUESITO La società ALFA Italy srl ha stipulato con la Banca BETA di Londra un contratto di credito definito “Credit agreement” finalizzato a...

Continua a leggere...»

Indetraibilità staminali per uso autologo.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Non sono detraibili dall'Irpef, nella misura del 19% delle "spese sanitarie" (per la parte che eccede i 129,11 euro), i costi per la conservazione delle cellule staminali sostenuti esclusivamente a scopo preventivo, vale a dire solo in caso di un eventuale utilizzo personale delle stesse. Questo il parere dell'Agenzia contenuto nella risoluzione 155/E del 12 giugno.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il perché nella legge</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il motivo di tale conclusione va ricercato nella legislazione sanitaria nazionale che autorizza unicamente "la donazione di sangue o di emocomponenti, nonché il prelievo di cellule staminali emopoietiche periferiche, a scopo di infusione per allotrapianto e per autotrapianto, e di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale, all'interno delle strutture trasfusionali autorizzate dalle regioni" (articolo 3, comma 1, legge 219/2005). In sostanza, è necessario che il destino delle cellule sia già "deciso" al momento del prelievo.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">A regolare ulteriormente la materia è poi intervenuto il ministero della Salute con un'ordinanza del 26 febbraio 2009, che ha chiarito il principio su cui si basa la concessione di raccogliere e conservare il sangue da cordone ombelicale.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Si tratta di un principio di donazione allogenica, cioè altruistica, ma che può anche essere esteso a casi "dedicati" come la nascita di un figlio con una specifica patologia (leucemia, linfoma, aplasia midollare, talassemia e alcune gravi carenze del sistema immunitario) curabile attraverso l'utilizzo di cellule staminali, o l'insorgere di analoghe malattie in consanguinei, ovvero nell'ipotesi di famiglie che rischiano di avere figli affetti da patologie genetiche per cui risulti decisivo l'impiego delle cellule. Naturalmente, in questi casi è d'obbligo la presentazione di una motivata documentazione clinico sanitaria.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Per quanto riguarda le ipotesi regolamentate, la conservazione avviene gratuitamente in strutture trasfusionali pubbliche. Tutta la procedura è a spese del Servizio sanitario nazionale.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Non è ammessa invece, la conservazione del sangue cordonale per un eventuale futuro uso autologo, anche perché non esiste alcuna prova scientifica dell'efficacia terapeutica di cellule staminali conservate per periodi molto lunghi, in particolare non vi è certezza sulla inalterabilità delle caratteristiche biologiche e sulla possibilità di utilizzare le stesse dopo un prolungato congelamento.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">C'è, comunque, una via d'uscita per quei genitori che intendono conservare campioni di sangue per un utilizzo "non dedicato". L'alternativa "autorizzata" - previo rilascio del nulla osta da parte del ministero della Salute - è l'esportazione a proprie spese (all'estero, infatti, esistono "banche" private che conservano i campioni per uso proprio, nonostante non si abbiano certezze scientifiche sull'utilità di questo tipo di conservazione).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il quesito e la risposta</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Quest'ultima procedura è quella seguita dal contribuente che, avendo scelto di effettuare la conservazione autologa e avendo pertanto sostenuto costi documentati, ha chiesto chiarimenti ai tecnici delle Entrate in merito alla possibilità di portarli in detrazione.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Per il Fisco, una materia così regolamentata conduce inevitabilmente a una esclusione della descritta procedura dai benefici fiscali.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Indetraibilità staminali per uso autologo.

Non sono detraibili dall'Irpef, nella misura del 19% delle "spese sanitarie" (per la parte che eccede i 129,11 euro), i costi ...

Continua a leggere...»

Incentivi per studenti eccellenti assimilati al lavoro dipendente.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Le somme destinate alle eccellenze scolastiche, riconducibili alla disciplina delle borse di studio, sono fiscalmente irrilevanti se il reddito complessivo non supera gli 8.000 euro. Per esse, in quanto riferibili al risultato conseguito in un anno scolastico, spetta la detrazione prevista per i rapporti a tempo determinato. </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">A chiarirlo la risoluzione 156/E dell'11 giugno.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Inquadramento degli incentivi</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca individua gli alunni più meritevoli dei corsi di istruzione secondaria superiore, statale e paritaria, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, per assegnare loro diverse forme di riconoscimenti e premi, tra cui "benefici di tipo economico".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Questi ultimi sono riconducibili alla disciplina dettata per le borse di studio dall'articolo 50, comma 1, lettera c), del Tuir, che equipara ai redditi di lavoro dipendente "le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale, se il beneficiario non è legato da rapporti di lavoro dipendente nei confronti del soggetto erogante".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Di conseguenza, i benefici in esame sono da assoggettare a ritenuta a titolo d'acconto (articolo 24 del Dpr 600/1973).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L'agenzia delle Entrate, nel formulare il parere, ha evidenziato, in particolare, che le finalità degli incentivi in esame sono molto simili a quelle che caratterizzano le borse di studio.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">I premi economici riconosciuti nel percorso di istruzione, infatti, sono diretti "alla valorizzazione della qualità dei percorsi e al riconoscimento dei risultati elevati raggiunti da parte di studenti che frequentano istituzioni scolastiche statali e paritarie"; inoltre "L'incentivazione concorre a promuovere l'innalzamento dei livelli di apprendimento degli studenti nelle diverse discipline ed a garantire a tutti gli studenti pari opportunità di pieno sviluppo delle capacità"; infine "Il riconoscimento delle eccellenze, nei diversi settori dell'esperienza di apprendimento, è finalizzato anche ad incentivare la prosecuzione del percorso di istruzione" (articolo 1 del decreto legislativo 262/2007).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L'Agenzia, inoltre, fa presente che i premi in questione non rientrano fra quelli che beneficiano, con specifiche disposizioni normative, dell'esenzione dall'Irpef (ad esempio, le borse di studio per gli studenti universitari assegnate dalle Regioni o dalle Province autonome e quelle corrisposte dalle Università per la frequenza dei corsi di perfezionamento, delle scuole di specializzazione, per i corsi di dottorato di ricerca, per attività di ricerca post-dottorato, per i corsi di perfezionamento all'estero).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Trattamento fiscale</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Alla luce delle considerazioni svolte, dunque, l'Agenzia ritiene che le somme corrisposte a titolo di beneficio economico siano riconducibili alla disciplina dettata per le borse di studio e gli assegni (articolo 50, comma 1, Tuir), pertanto da assoggettare a ritenuta d'acconto in quanto assimilate ai redditi di lavoro dipendente.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Di conseguenza, gli incentivi in questione usufruiscono delle detrazioni di imposta previste dall'articolo 13, comma 1, del Tuir: 1.840 euro - da commisurare al periodo di lavoro dell'anno - se il reddito complessivo non supera gli 8.000 euro e, comunque, non meno di 690 euro o, nel caso di lavoro a tempo determinato, di 1.380 euro.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Corrisposti con riferimento al risultato conseguito nell'anno scolastico, i premi sono equiparati, ai fini della detraibilità, alla tipologia dei rapporti di lavoro a tempo determinato. La detrazione spettante, quindi, non può essere inferiore a 1.380 euro.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Incentivi per studenti eccellenti assimilati al lavoro dipendente.

Le somme destinate alle eccellenze scolastiche, riconducibili alla disciplina delle borse di studio, sono fiscalmente irrilevanti se il redd...

Continua a leggere...»

Compensi percepiti dalla sede italiana di un'associazione estera.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Sottoposti a tassazione con ritenuta a titolo di acconto del 20% i compensi corrisposti per l'attività di assistenza e consulenza legale svolta dalla base fissa di un'associazione professionale estera. A tali redditi, di lavoro autonomo, si applicano le regole di determinazione proprie degli enti non commerciali non residenti.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">A precisarlo la risoluzione 154/E dell'11 giugno, che risponde all'interpello di una società inglese che intende aprire una sede operativa in Italia.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Da chiarire, l'applicazione dell'articolo 25 del Dpr 600/1973, ovvero se, nel caso specifico, sulle somme percepite per i servizi prestati dalla dependance fissata in Italia, ma non residente, debba essere effettuata trattenuta fiscale. </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La società inglese non ha dubbi sulla soluzione. Sostiene, infatti, che i pagamenti in questione non debbano subire la ritenuta d'acconto del 20% (articolo 25, primo comma), in quanto prevista soltanto per i compensi corrisposti a soggetti residenti, né quella a titolo d'imposta del 30%, stabilita per le imprese estere, perché il comma 2 dello stesso articolo 25 esclude da tale trattamento le stabili organizzazioni.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">È vero che, l'istante stesso chiarisce, nel caso descritto non si può parlare di "stabile organizzazione" (definizione riferibile esclusivamente ad attività di tipo imprenditoriale) ma piuttosto, trattandosi di lavoro autonomo, di "base fissa", tuttavia è del parere che i termini possano essere equiparati, soprattutto a seguito della cancellazione dell'articolo 14 del modello Ocse, che ne precisava la distinzione.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Più articolato il parere dell'Agenzia.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Innanzitutto, il documento di prassi rimanda alla risoluzione 80/2007, con la quale è stato precisato che "i redditi prodotti in Italia dalla base fissa di un'associazione tra professionisti estera seguono le regole di determinazione proprie degli enti non commerciali non residenti (…) in quanto la predetta base fissa non svolge un'attività commerciale".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Quindi, i corrispettivi ricevuti per i servizi di consulenza e assistenza legale effettuati in Italia (e soltanto in Italia), dovranno essere determinati, ai fini Irpef, secondo la loro categoria reddituale e cioè come derivanti da lavoro autonomo (articolo 53 e seguenti del Tuir) e indicati nel quadro RE del modello Unico Enti non commerciali ed equiparati.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Con la stessa risoluzione, le Entrate hanno inoltre puntualizzato che le somme ricevute per la professione svolta all'interno dello Stato devono essere sottoposte alla ritenuta del 20% a titolo d'acconto Irpef come stabilito, appunto, dal citato articolo 25.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">In sostanza, valutata l'effettiva operatività dell'associazione estera nel territorio, l'attività svolta, ai fini fiscali, viene assimilata a quella di un professionista residente.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Non condivisibile, infine, quanto sostenuto nell'interpello a proposito di equiparazione tra "stabile organizzazione" e "base fissa". L'Italia ha infatti formalmente espresso riserva circa l'annullamento della distinzione tra le due definizioni per continuare a includere, nei trattati contro le doppie imposizioni, un articolo specifico al fine di differenziare i redditi derivanti da attività commerciale da quelli provenienti da lavoro professionale.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Compensi percepiti dalla sede italiana di un'associazione estera.

Sottoposti a tassazione con ritenuta a titolo di acconto del 20% i compensi corrisposti per l'attività di assistenza e consulenza legale...

Continua a leggere...»

Sconto incondizionato per abbonati nello scontrino fiscale.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Lo sconto concesso da esercizi convenzionati sulle spese effettuate dai clienti possessori di una tessera speciale, anche se gli importi corrispondenti allo sconto vengono liquidati e accreditati al cliente in un momento successivo all’operazione di acquisto, è da considerare “incondizionato”, poiché determinato sul prezzo di ogni acquisto in base a un accordo tra le parti. Di conseguenza ne va data rilevanza nello scontrino fiscale all’atto della singola operazione. La precisazione arriva con la risoluzione 152/E dell’11 giugno. </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;"></span></span> </p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il caso</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La tessera di abbonamento a una squadra di calcio dà diritto ai titolari, oltre all’accesso all’impianto sportivo, di ottenere sconti presso alcuni esercizi convenzionati in misura concordata tra la società e gli esercenti.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">In base alla convenzione, al momento dell’acquisto, il cliente paga l’intero corrispettivo e riceve, oltre allo scontrino fiscale, un secondo documento con l’indicazione dello sconto riconosciuto. Entro dieci giorni dalla chiusura contabile del mese di riferimento, ciascun esercente versa su un apposito conto corrente intestato a un’altra società l’ammontare complessivo dello sconto maturato nel mese dagli abbonati. Questi potranno riscuotere le somme spettanti a partire dal mese successivo presso l’agenzia bancaria, corrispondendo una commissione per le operazioni di cassa.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;"></span></span> </p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La soluzione proposta</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L’interpellante chiede come debbano comportarsi gli esercenti ai fini della riduzione della base imponibile Iva.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">A suo parere, lo sconto è “condizionato”, in quanto, seppure previsto dalla convenzione stipulata tra la società e l’esercente, dipende dall’emissione della distinta mensile della società terza; di conseguenza, ritiene corretto il fatto che l’esercente, non avendo evidenziato lo sconto in ogni singolo scontrino, istituisca una “pratica di reso” (secondo la procedura indicata nella risoluzione 219/2003), con emissione, al momento della sua chiusura, di uno scontrino negativo per “sconto condizionato”, pur in assenza degli scontrini originari nei confronti dei clienti.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;"></span></span> </p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il parere dell’Agenzia</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Sulla soluzione prospettata i tecnici delle Entrate non concordano, ritenendo non applicabile al caso in esame la “procedura del reso”.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Innanzitutto, l’abbuono di cui usufruisce il cliente non rappresenta uno “sconto condizionato” bensì “incondizionato”, poiché la sua misura è determinata dalla convenzione e viene applicato su ogni singolo acquisto effettuato. L’ammontare deve essere esplicitato al momento dell’emissione dello scontrino fiscale, così come previsto dall’articolo 8 del decreto ministeriale 30 marzo 1992, secondo cui “lo scontrino fiscale deve contenere… corrispettivi parziali, con relativi eventuali sconti o rettifiche” (vedi anche risoluzione 130/2000).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La procedura adottata, che consente agli esercenti di trattenere gli importi corrispondenti agli sconti per trasferirli a fine mese nel conto corrente intestato alla società terza che, a sua volta, ridistribuisce le somme accantonate ad ogni singolo abbonato, nasce da un accordo che obbliga il negoziante, in base a una autorizzazione rilasciata dal cliente, ad accantonare gli importi degli sconti praticati.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;"></span></span> </p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Gli importi degli sconti, effettuati al momento dell’acquisto dei beni, oltre a essere evidenziati nello scontrino fiscale, in base all’accordo stipulato devono essere richiamati in un apposito documento non fiscale che l’esercente deve conservare e riportare nella propria contabilità. Per evitare la presunzione di maggiori ricavi, dovranno essere contabilizzate tutte le movimentazioni finanziarie effettuate (tra il cliente e l’esercente, tra l’esercente e la società terza, tra quest’ultima e il cliente).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L’Agenzia, infine, ritiene non percorribile la “procedura del reso” prevista per la rettifica dell’imposta, così come prospettato dall’istante nel richiamare i contenuti della risoluzione 219/2003, in quanto di tutt’altra natura era il caso esaminato in quella circostanza: si riferiva alla richiesta di rimborso da parte del cliente al momento della restituzione di merce acquistata, per la quale si esercitava il diritto di recesso.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Sconto incondizionato per abbonati nello scontrino fiscale.

Lo sconto concesso da esercizi convenzionati sulle spese effettuate dai clienti possessori di una tessera speciale, anche se gli importi cor...

Continua a leggere...»

Assegno al coniuge separato.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L'assegno corrisposto una tantum all'ex coniuge, anche se versato a rate, non è deducibile dal reddito complessivo del contribuente. La possibilità di rateizzare il pagamento rappresenta soltanto una differente modalità di liquidazione dell'importo pattuito tra le parti e mantiene comunque la caratteristica di risoluzione definitiva di ogni rapporto tra i due coniugi. Non è pertanto assimilabile alla corresponsione periodica dell'assegno che, rivedibile nel tempo, è invece deducibile dal reddito complessivo.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">È il chiarimento fornito dall'agenzia delle Entrate con la risoluzione 153/E dell'11 giugno.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La tesi del contribuente</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il contribuente interpellante specifica di essersi separato nel 1998 e di corrispondere alla moglie, in base a quanto indicato dal provvedimento provvisorio del giudice, un assegno di mantenimento mensile che ha sempre portato in deduzione dal reddito complessivo secondo quanto previsto dalla normativa vigente (articolo 10, comma 1, lettera c, Tuir).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Considerato che la pratica consensuale di divorzio potrebbe arrivare a definizione con una sentenza che prevede l'obbligo di versare al coniuge un assegno con cadenza periodica per un certo periodo di tempo, il contribuente chiede all'Amministrazione finanziaria di poter dedurre anche tale importo dal reddito complessivo.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">A sostegno di questa tesi l'istante fa riferimento alla circolare 50/2002 con cui l'Agenzia ha precisato che la deduzione dal reddito complessivo per gli assegni periodici corrisposti al coniuge separato non spetta nel caso in cui il versamento sia effettuato in unica soluzione.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La posizione dell'Agenzia</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L'Agenzia sottolinea, in via preliminare, che gli assegni corrisposti in unica soluzione rappresentano una transazione con cui vengono definite pregresse posizioni patrimoniali dei coniugi. Per essi non è prevista alcuna tassazione in capo al beneficiario né è possibile la deducibilità da parte di chi li corrisponde.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il principio è stato confermato dalla Corte costituzionale che ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 10 del Tuir nella parte in cui non prevede la possibilità di dedurre dal reddito complessivo, ai fini Irpef, l'assegno corrisposto in unica soluzione al coniuge. La diversa disciplina tributaria prevista per l'erogazione in unica soluzione è stata stabilita dal legislatore allo scopo di escludere che anche trasferimenti patrimoniali siano dedotti dal reddito complessivo. È assimilabile quindi alla liquidazione una tantum l'ammontare complessivo stabilito a favore del coniuge e corrisposto con versamento frazionato in un numero definito di rate, se è esclusa la possibilità di presentare una "successiva domanda di contenuto economico".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Le conclusioni</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Di conseguenza, la possibilità di rateizzare il pagamento rappresenta soltanto una differente modalità di liquidazione dell'importo pattuito tra le parti e mantiene comunque la caratteristica di risoluzione definitiva di ogni rapporto tra i due coniugi. Per tale motivo non è assimilabile alla corresponsione periodica dell'assegno che, rivedibile nel tempo, è invece deducibile dal reddito complessivo.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Assegno al coniuge separato.

L'assegno corrisposto una tantum all'ex coniuge, anche se versato a rate, non è deducibile dal reddito complessivo del contribuente....

Continua a leggere...»

Cessione immobili. Disciplina del prezzo-valore.

<p>In caso di trasferimento di immobili a uso abitativo in favore di persone fisiche, l'opzione per la tassazione sulla base del valore catastale anziché di quello venale deve avvenire necessariamente al momento della cessione e non con un successivo atto integrativo. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate.<br /></p><p>(<a href="http://www.finanze.gov.it/export/download/novita09/ris_145E_2009.pdf">risoluzione n. 145/e del 9 giugno 2009</a> )</p><p><em>Fonte: Min.Finanze</em></p>

Cessione immobili. Disciplina del prezzo-valore.

In caso di trasferimento di immobili a uso abitativo in favore di persone fisiche, l'opzione per la tassazione sulla base del valore cat...

Continua a leggere...»

Quesito: richiesta ICI dovuta.

mia moglie ha acquistato come prima casa un immobile accatastato A7 nel marzo del 2008 ma ha cambiato la sua residenza, viveva con i genitori, proprietari dell’immobile presso cui lei aveva residenza, solo nel luglio del 2008.Ci viene richiesto dal nostro CAF il pagamento dell’ICI per il periodo tra il marzo e il luglio del 2008 perché non era stato fatto immediatamente il cambio residenza.Sottolineo che in quel periodo la casa è stata chiusa per lavori (per i quali abbiamo anche le fatture per ristrutturazione).Secondo lei l’ICI è dovuta?

Quesito: richiesta ICI dovuta.

mia moglie ha acquistato come prima casa un immobile accatastato A7 nel marzo del 2008 ma ha cambiato la sua residenza, viveva con i genitor...

Continua a leggere...»

Foglietti bollati per cambiali.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Saranno presto fuori corso i foglietti bollati per cambiali recanti l'importo dell'imposta assolta in lire-euro e in euro. Stessa sorte per le marche da bollo per cambiali il cui valore è espresso in lire, in lire-euro e in euro.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">E' quanto prevede un decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze del 26 maggio 2009.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">A decorrere dal centottantesimo giorno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 9 giugno 2009, i suddetti valori non avranno più diritto di circolare.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Per quelli non ancora distribuiti ai rivenditori, la decorrenza è contestuale alla pubblicazione e, quindi, possono essere già avviate le procedure per la loro distruzione.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il provvedimento completa il percorso di semplificazione degli adempimenti già avviato da tempo dall'amministrazione finanziaria.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Si è arrivati quindi ad un unico foglietto bollato o, per meglio dire, a un unico foglietto per cambiali privo, al momento dell'acquisto, dell'impressione del valore, e sul quale dovrà essere apposto il contrassegno telematico rilasciato dagli intermediari convenzionati, attestante il pagamento dell'imposta dovuta.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Si ricorda che la Finanziaria per il 2007 aveva già sancito che, a decorrere dal 1° gennaio dello stesso anno, l'imposta di bollo non potesse essere più assolta tramite valori bollati.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Foglietti bollati per cambiali.

Saranno presto fuori corso i foglietti bollati per cambiali recanti l'importo dell'imposta assolta in lire-euro e in euro. Stessa so...

Continua a leggere...»

Quesito: imputazione acconto provvigioni.

Sono un promotore finanziario ed avendo cambiato società all'inizio del 2008 nel corso dell'anno ho incassato delle provvigioni a titolo trasferimento portafoglio. Ho stipulato un contratto con la società dove si stabiliva che le predette provvigioni maturavano dopo dodici mesi per un terzo e le altre negli anni a venire un terzo 2010 un terzo 2011 a condizione che il portafoglio non subisca riduzioni. Sulle predette provvigioni l'azienda ha operato la ritenuta d'acconto del 23% sul 50% dell'importo. Nel mese di aprile 2009 l'azienda ha emesso fattura per l'importo di un terzo delle provvigioni totali e stornando dagli acconti lo steso importo fattura emessa per € zero ma assoggettata a ritenuta Enasarco. Chiedo se il modo di operare che la Società ha operato è corretto ai fini fiscali e quale art. del TUIR deve essere utilizzato da parte mia per la dichiarazione dei redditi e se è giusto che io dichiari i redditi percepiti nel 2008, per un terzo nella dichiarazione dei redditi del 2010?

Quesito: imputazione acconto provvigioni.

Sono un promotore finanziario ed avendo cambiato società all'inizio del 2008 nel corso dell'anno ho incassato delle provvigioni a ti...

Continua a leggere...»