Domanda
Produciamo grandi impianti per la depurazione delle acque e siamo alla ricerca di qualche strumento che ci permetta di tutelarci nei confronti dei clienti (in particolare, bielorussi) che sollevano obiezioni pretestuose al momento di firmare il certificato di collaudo finale (quindi a consegna avvenuta e a macchinari montati ed avviati). In tali situazioni, non siamo in grado di incassare l'importo delle lettere di credito proprio perché non ci viene rilasciato il Certificato di Collaudo finale ed è evidente che non risulta conveniente avviare una causa contro imprese statali estere (soprattutto di paesi a rischio come la Bielorussia). Anche se in tutti i contratti citiamo la clausola di riserva di proprietà, di fatto per noi è impensabile recuperare il macchinario installato che, oltretutto, è realizzato su commessa, né tantomeno rivenderlo a terzi sul posto. Quali soluzioni potremmo adottare al fine di tutelarci maggiormente e limitare i rischi?

Risposta
Al fine di trovare maggiore tutela e limitare i rischi, occorrerebbe, nello specifico, prevedere sia a livello contrattuale, sia e, soprattutto, tra le condizioni della lettera di credito che:

a.una grossa percentuale dell'importo (85-90%) sia pagabile contro presentazione conforme, da parte del venditore/beneficiario della lettera di credito, della maggior parte dei documenti (fattura commerciale, packing list, documento di trasporto, certificato di origine, certificato di circolazione delle merci, etc.);

b.una piccola percentuale dell'importo contrattuale (10-15%) sia pagabile, in seguito al montaggio dell'impianto, contro presentazione conforme, da parte del venditore/beneficiario della lettera di credito, di un Certificato di collaudo firmato da entrambe le parti o, in assenza, da un Certificato firmato dal solo beneficiario della Lettera di credito, attestante il buon esito del collaudo finale.

Non esistono alternative al pagamento a mezzo lettera di credito nelle vendite in Bielorussia. Adottando i suggerimenti indicati sopra, continuerete, così, ad adottare la lettera di credito quale strumento di pagamento e, visto il rischio paese Bielorussia, rimane la soluzione ottimale. E' importante che la lettera di credito preveda, però, la conferma.

Con le indicazioni sopra fornite, riuscirete ad ottenere (in caso di presentazione conforme) una grossa percentuale dell'importo pattuito contrattualmente e solo una piccola percentuale dell'importo contrattuale sarà legato al collaudo della merce con la presentazione del Certificato Finale di Accettazione della merce (Final Acceptance Test), oppure con presentazione di un semplice Certificato del beneficiario in uno dei due modi sopra descritti.

In questo modo, l'intero importo della operazione non sarà legato al collaudo ed al Certificato ad esso relativo e, quindi, si limiteranno le possibilità del compratore/ordinante la lettera di credito di dare corso a scorrettezze.

In considerazione, tuttavia, che, trattandosi di clienti pubblici, potrebbe risultare difficile negoziare tali termini ed ottenere modifiche che si discostino da quanto sono soliti fare, la soluzione migliore sarebbe quella di quotare il prezzo finale della vendita, di un importo che comprenda, se non tutto, almeno in larga parte la differenza tra il valore incassato ed il saldo finale. Ad esempio, se il valore di vendita fosse 100 e l'incasso fosse 90 con il saldo di 10 da corrispondere a collaudo finale, con il rischio di non incassare mai il valore di 10, potreste cercare di valorizzare la vendita per l'importo totale di 110, con pagamento di 100 a consegna della merce ed il saldo di 10 a collaudo finale.


Fonte: IPSOA

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