Il nostro Comune ha intenzione di istituire il servizio di cremazione delle salme e dei resti mortali presso il cimitero comunale. Il servizio verra’ poi affidato alla Societa’per azioni, partecipata al 97% dall’Ente stesso, con concessione di un contributo in conto esercizio in favore della Societa’ stessa, di durata ventennale. Il Comune richiedera’ alla Societa’, un canone demaniale annuo, di natura ricognitoria, relativo alla concessione degli spazi cimiteriali afferenti e necessari per il servizio di che trattasi all’interno del Cimitero comunale. Si chiede un parere sul trattamento fiscale ai fini IVA che il Comune dovra’applicare su quest’ultimo canone ricognitorio. In particolare si chiede se ci si puo’ avvelere della norma di non assoggettabilita’ ad IVA contenuta nell’articolo 1, comma 14, del D.L.417/1991 in quanto si fa ricondurre la concessione degli spazi a favore della Societa’ ad atto di pubblica autorita’ da parte dell’Ente.

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 2/5/09 16:58

Risoluzione Agenzia Entrate 29 novembre 2002, n. 376/E.

Concessioni in uso a privati di loculi, cappelle ed altri manufatti cimiteriali: in baseall’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, l’attività di concessione in uso a privati (constipulazione di scritture private) di loculi e cappelle e ad altri servizi cimiteriali, esercitatada una società a seguito di apposita convenzione con il Comune, costituisce attivitàcommerciale per la società concessionaria.Infatti, alla luce della giurisprudenza comunitaria (Sentenza della Corte di Giustizia delle CE n.231/87 del 17 ottobre 1989 e sentenza C-276/97 del 12 settembre 2000), la disposizionecontenuta nell’articolo 1, comma 14, del D.L. 417/1991, che prevede l’esclusione da Iva delleconcessioni in uso a privati di loculi e cappelle e ad altri manufatti cimiteriali, puòtrovare applicazione solo nei confronti dei soggetti espressamente previsti dall’articolo 4,n. 5) della sesta direttiva. Si tratta degli Stati, delle Regioni, delle Province, dei Comuni edegli altri organismi di diritto pubblico, non considerati soggetti passivi Iva per le attività odoperazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità, anche quando, in relazione a taliattività od operazioni, percepiscono diritti, canoni, contributi o retribuzioni.Tra tali soggetti non rientrano le società commerciali come la suddetta societàconvenzionata con il Comune, alla quale non è applicabile la suddetta norma di esenzione daIva (articolo 1, comma 14, del D.L. 417/1991), in quanto il principio di non assoggettamentoad Iva presuppone, oltre al fatto che l’attività considerata sia esercitata in veste di pubblicaautorità, l’esercizio di tale attività direttamente da parte di un ente di diritto pubblico.Pertanto un’attività svolta da un privato non è considerabile esente da Iva per il solo fatto diconsistere nel compimento di atti che rientrano nelle prerogative della pubblica autorità,ed, invece, opera la presunzione di commercialità prevista dall’articolo 4 del D.P.R.633/1972.

 
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