La Camera dei Deputati approva, se pur con qualche modifica rispetto al testo originario, il Dl 5/2009 (il decreto incentivi). Oggi pomeriggio il voto finale che si è concluso con 251 voti a favore, 197 contrari e un astenuto. Il testimone passa ora al Senato che dovrebbe “liquidare” in breve tempo la questione, dato che il termine ultimo per la conversione in legge è fissato al 12 aprile.

A palazzo Madama, comunque, arriva un documento parzialmente modificato durante l’iter della trasformazione in legge.

 

Per dirne una, la detrazione prevista per l’acquisto di elettrodomestici in caso di ristrutturazione, in prima battuta legata genericamente all’alta efficienza energetica degli stessi, spetta ora per quelli di classe non inferiore ad A+.

In particolare, tutti gli incentivi che riguardano l’acquisto di beni mobili (auto, elettrodomestici e arredi, questi ultimi due connessi a lavori di ristrutturazione edilizia) sono subordinati all’impegno dell’impresa produttrice di non delocalizzare la produzione dei beni agevolati fuori dai territori degli Stati membri dell’Unione europea (questa disposizione dipende dalla preventiva autorizzazione della Ue).

 

Esteso poi il bonus concesso a chi rottama le “vecchie” due ruote (motociclo o ciclomotore “euro 0” o “euro 1”) per comprare e mettere su strada un motociclo nuovo “euro 3”. Bene, il contributo che in origine era annunciato soltanto per le moto fino a 400 cc di cilindrata, nella nuova versione del decreto è dato anche per i motocicli che non superano la potenza massima di 60 kw.

E ancora, una semplificazione per i venditori e le case costruttrici che anticipano il contributo e che, per recuperarlo sotto forma di credito d’imposta, devono produrre e conservare una specifica documentazione. Questi dovranno tenere, tra gli altri e in previsione di eventuali controlli, la copia del documento di presa in carico del centro autorizzato per la demolizione e non più la copia del certificato di rottamazione.

 

Le novità non finiscono qui, si va anche sulla disposizione che ha introdotto l’Iva per cassa, sui benefici concessi ai distretti industriali e sulla lotta all’evasione.


Fonte: Agenzia Entrate

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