Nel 2007 sono stato assunto con la qualifica di Responsabile Ufficio tecnico in una famosa azienda di casalinghi.
Oltre allo stipendio pattuito, mi e’ stato concesso come fringe benefit, l’utilizzo del telefono cellulare.
Il telefono veniva di fatto utilizzato 7giorni su 7 sia per lavoro che per uso privato cosi come stabilito in accordo con la Direzione.
Oggi, mi viene richiesto di restituire il cellulare in quanto l’azienda che si trova in una situazione di momentanea difficoltà valuta il costo degli stessi (dico “ degli” in quanto il ritiro riguarda anche altri dipendenti) viene considerato troppo alto.

Lo possono fare? L’azienda trattandosi di diritto acquisito non dovrebbe riconoscere una”cifra”(da definire”) in busta paga a compensazione?

1 commenti:

Il Commercialista in Rete ha detto... 22/4/10 16:55

L’uso dei beni in natura può essere concesso al lavoratore con modalità
e scopi differenti e solo l’analisi delle differenti casistiche permette
di individuare se ricorre un benefit e, successivamente, di quantificarne
la reale entità economica.
Una prima fattispecie è rappresentata dall’utilizzo di un bene nell’interesse
esclusivo dell’azienda: è il caso tipico dei beni strettamente
connessi alle mansioni svolte, senza l’utilizzo dei quali il lavoratore
sarebbe impossibilitato o, comunque, ostacolato nello svolgimento
della sua attività aziendale (si pensi, ad esempio, all’auto concessa a
un dipendente per il controllo dei diversi punti vendita di una catena
di supermercati dislocati su scala nazionale). Lo scopo per il quale
vengono concessi questi beni non è evidentemente di accrescere il valore
della retribuzione e/o dell’utilità del dipendente, che infatti non
trae alcun beneficio economico da tale utilizzo.
In tale ipotesi, ovviamente, non ricorre alcun benefit a favore del lavoratore
e, conseguentemente, non è ravvisabile nessuna tassazione
a suo carico per l’uso del bene aziendale.
Diverso è il caso dell’uso del bene concesso nell’esclusivo interesse
privato del lavoratore: si tratta del vero e proprio fringe benefit o retribuzione
in natura. Sono i beni concessi in uso esclusivamente privato
al dipendente, al di là di ogni ragione tecnica, organizzativa e
produttiva aziendale. Al contrario di quanto avviene nel caso dei beni
concessi in uso nell’interesse esclusivo dell’azienda, essi non possono
essere revocati unilateralmente dal datore di lavoro, a meno che la revoca non preveda un incremento retributivo di importo pari al
valore economico dell’uso del bene revocato.
Una situazione intermedia ricorre nel caso di uso promiscuo di un
bene aziendale, ovvero quando il bene è concesso in uso non solo
nell’interesse dell’azienda ma anche in quello del lavoratore. È senza
dubbio il caso che presenta più difficoltà per la valutazione del benefit
a vantaggio del dipendente, data la necessità di individuare oggettivamente
la parte di utilizzo privato e aziendale del bene (esempi
tipici di uso promiscuo riguardano normalmente il telefono cellulare
e l’automobile).

 
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