Liquidazione Iva II trimestre 2018: invio dei dati entro il 17 settembre

<img alt="Liquidazione Iva II trimestre 2018:|invio dei dati entro il 17 settembre" src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u24/versamenti-tardivi.jpg" /><br /> <br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Il termine ultimo per la trasmissione della comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell’Iva relativa al secondo trimestre 2018 è lunedì 17 settembre (l’ordinaria scadenza del 16, infatti, cade di domenica).</span><br /> <br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">L’amministrazione fiscale precisa che, per tale adempimento, non opera la proroga disposta dall’ultima legge di bilancio (articolo 1, <u>comma 932</u></span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">, legge 205/2017), la quale si riferisce esclusivamente alla comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute (“spesometro”), che andrà trasmessa entro il prossimo 1° ottobre, in quanto il nuovo termine del 30 settembre cade anch’esso in un giorno festivo.</span><br /> <br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">In particolare, ricorda l’Agenzia, la proroga coinvolge solo il termine per l’invio delle informazioni relative allo spesometro e non anche quello dei dati relativi alla liquidazione periodica Iva del secondo trimestre, ed è stata prevista proprio per evitare sovrapposizione tra i due adempimenti. La circostanza è confermata dai lavori parlamentari preparatori della legge di bilancio 2018.</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Liquidazione Iva II trimestre 2018: invio dei dati entro il 17 settembre

Il termine ultimo per la trasmissione della comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell’Iva relativa...

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Dichiarazione di successione "cartacea"

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/dichiarazione_di_successione.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Dal 23 gennaio 2017, con riferimento alle successioni aperte a decorrere dal 3 ottobre 2006, è utilizzabile il nuovo modello di dichiarazione di successione online (approvato con il provvedimento del 27 dicembre 2016), grazie al quale è possibile compilare e trasmettere la dichiarazione attraverso un percorso guidato, assolvere gli obblighi tributari, calcolare le imposte ipotecarie, catastali e i tributi speciali da versare in autoliquidazione, mediante addebito diretto sul proprio conto corrente o su quello dell’intermediario, nonché richiedere le volture catastali degli immobili, che vengono eseguite automaticamente sulla base di quanto dichiarato, senza dover compiere ulteriori adempimenti. Nuove versioni del modello sono state approvate con i provvedimenti del 15 giugno 2017</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> e del 28 dicembre 2017</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">. In alternativa all’invio telematico, fino al 31 dicembre 2018 sarà comunque possibile utilizzare la vecchia modulistica cartacea (modello 4). Si ricorda, infine, che per le successioni aperte prima del 3 ottobre 2006 (nonché per le dichiarazioni integrative, sostitutive o modificative di una dichiarazione presentata con il modello 4), deve necessariamente essere utilizzato lo stesso modello 4, seguendo le relative modalità di presentazione.</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Dichiarazione di successione "cartacea"

Dal 23 gennaio 2017, con riferimento alle successioni aperte a decorrere dal 3 ottobre 2006, è utilizzabile il nuovo modello di dichiarazi...

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Soggiorno all’estero per motivi di salute

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/soggiorno_allestero_per_motivi_di_salute.jpg" /><br /> <br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">In linea generale, le spese mediche sostenute all’estero sono soggette allo stesso regime previsto per quelle analoghe sostenute in Italia. Tuttavia, le spese relative al trasferimento e al soggiorno all’estero, sia pure per motivi di salute, non possono essere incluse tra quelle che danno diritto alla detrazione Irpef prevista dal Tuir, in quanto non sono spese sanitarie (circolare n. 122 del 1° giugno 1999)</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <br /> <div style="text-align: justify;"> <span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">Fonte: Agenzia Entrate</span></span></div>

Soggiorno all’estero per motivi di salute

In linea generale, le spese mediche sostenute all’estero sono soggette allo stesso regime previsto per quelle analoghe sostenute in Italia...

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Detraibilità acquisto apparecchio acustico

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/detraibilita_acquisto_apparecchio_acustico.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Un apparecchio acustico rientra nella categoria dei dispositivi medici. Le spese sostenute per il loro acquisto sono detraibili a determinate condizioni. Innanzitutto, è necessario che dallo scontrino fiscale (o dalla fattura) risulti chiaramente la descrizione del prodotto e il soggetto che sostiene la spesa. Peraltro, la natura del dispositivo medico può essere identificata anche mediante la codifica utilizzata per la trasmissione dei dati al Sistema tessera sanitaria: (AD - spese relative all’acquisto o affitto di dispositivi medici con marcatura Ce). Di conseguenza, ai fini della detrazione, non è valido lo scontrino fiscale (o la fattura) su cui è riportata solo l’indicazione “</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">dispositivo medico</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">” (circolare 20/E</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> del 13 maggio 2011, paragrafo 5.16). Per consentire l’individuazione dei prodotti che rispondono alla definizione di dispositivo medico, alla circolare n. 20/2011 è allegato un elenco dei dispositivi medici di uso più comune. Per quelli compresi nell’elenco, come gli apparecchi acustici, non è necessario verificare che gli stessi risultino nella categoria di prodotti che rientrano nella definizione di dispositivi medici detraibili ed è, quindi, sufficiente conservare la sola documentazione dalla quale emerge che il prodotto acquistato è dotato di marcatura Ce (circolare 7/e </span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">del 4 aprile 2017).</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Detraibilità acquisto apparecchio acustico

Un apparecchio acustico rientra nella categoria dei dispositivi medici. Le spese sostenute per il loro acquisto sono detraibili a determin...

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Contributi riconoscimento laurea all’estero

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/contributi_riconoscimento_laurea_allestero.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">I contributi pagati all’università pubblica relativamente al riconoscimento del titolo di studio (laurea) conseguito all’estero non sono detraibili dall’Irpef, in quanto la spesa indicata non rientra nel concetto di “</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">” delineato dall’articolo 15, comma 1, lettera e), del Tuir (circolare n. 39/E del 1° luglio 2010, paragrafo 2.1).</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Contributi riconoscimento laurea all’estero

I contributi pagati all’università pubblica relativamente al riconoscimento del titolo di studio (laurea) conseguito all’estero non sono d...

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Recupero edilizio: lavori in proprio

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/recupero_edilizio_e_lavori_in_proprio.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">La detrazione Irpef relativa alle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (disciplinata dall’articolo 16-</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">bis</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">, Tuir) spetta anche a chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati (</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">cfr</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> circolare n. 121 dell’11 maggio 1998, paragrafo 2.4 e circolare n. 122 del 1° giugno 1999, paragrafo 4.1).</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Recupero edilizio: lavori in proprio

La detrazione Irpef relativa alle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (disciplinata dall’articolo 16- bi...

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Documentazione per detrarre spese Dsa

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/documentazione_spese_detrazione_dsa.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">La legge di bilancio 2018 ha introdotto, a partire da quest’anno, a favore di minori o di maggiorenni con diagnosi Dsa, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado, una detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute per l’acquisto di strumenti compensativi e di sussidi tecnici e informatici, necessari all’apprendimento, nonché per strumenti che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento delle lingue straniere (</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">cfr</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">articolo 1, commi da 665</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> a 667, legge 205/2017 e nuova lettera e-</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">ter</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">,articolo 15</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">, comma 1, Tuir). La detrazione spetta anche se le spese sono sostenute nell’interesse di familiari fiscalmente a carico. Con il provvedimento 06 aprile 2018</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> sono state definite le regole operative da seguire per la fruizione della detrazione. In particolare, è stato precisato che le spese vanno documentate con fattura o scontrino fiscale, da cui devono risultare il codice fiscale del soggetto affetto da Dsa e la natura del prodotto acquistato o utilizzato. Si ricorda, infine, che la disciplina dei disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico è dettata dalla legge 170/2010.</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Documentazione per detrarre spese Dsa

La legge di bilancio 2018 ha introdotto, a partire da quest’anno, a favore di minori o di maggiorenni con diagnosi Dsa, fino al completamen...

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Recupero edilizio e unico proprietario

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/recupero_edilizio_e_unico_proprietario.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Nel caso in cui un intero edificio, in cui siano presenti parti comuni a due o più unità immobiliari distintamente accatastate, sia posseduto da un unico proprietario, quest’ultimo ha diritto alla detrazione per le spese relative agli interventi di recupero edilizio realizzati sulle parti comuni. Infatti, tenuto conto che la detrazione Irpef in esame, per espressa previsione legislativa, compete sia al possessore sia al detentore dell’immobile, la locuzione utilizzata dal legislatore, “</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">parti comuni di edificio residenziale</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">” (</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">cfr</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> articolo 16-bis</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> Tuir) deve essere considerata in senso oggettivo e non soggettivo. Essa, pertanto, è riferibile alle parti comuni a più unità immobiliari e non alle parti comuni a più possessori (circolare n. 121</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> dell’11 maggio 1998, paragrafo 2.6).</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Recupero edilizio e unico proprietario

Nel caso in cui un intero edificio, in cui siano presenti parti comuni a due o più unità immobiliari distintamente accatastate, sia possedu...

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Spese per frequentare una palestra

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/spese_sostenute_per_la_frequenza_di_palestre.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Anche se accompagnata da un certificato medico che prescriva una specifica attività motoria, la spesa sostenuta per l’iscrizione a una palestra non può essere considerata come una spesa sanitaria detraibile. Questa attività, infatti, anche se svolta a scopo di prevenzione o terapeutico, deve essere inquadrata in un generico ambito salutistico di cura del corpo e non può essere riconducibile a un trattamento sanitario qualificato (circolare 19/e </span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">del 1° giugno 2012, paragrafo 2.3).</span>

Spese per frequentare una palestra

Anche se accompagnata da un certificato medico che prescriva una specifica attività motoria, la spesa sostenuta per l’iscrizione a una pal...

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Bonus ristrutturazioni e condominio minimo

<div class="view-data-field-testo-quesito-value" style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-style: italic; line-height: 20px; text-align: justify;"> <img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/detrazione_irpef_e_condominio_minimo.jpeg" /></div> <div class="view-data-field-testo-quesito-value" style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-style: italic; line-height: 20px; text-align: justify;"> <br /></div> <div class="view-data-field-risposta-quesito-value" style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> Per condominio minimo si intende un edificio composto da un numero non superiore a otto condòmini. Per beneficiare della detrazione Irpef relativa ai lavori eseguiti sulle parti comuni, non è più necessario acquisire il codice fiscale del condominio nel caso in cui i condòmini, non avendo l’obbligo di nominare un amministratore, non vi abbiano provveduto, a condizione che non vi sia stato pregiudizio al rispetto, da parte delle banche e di Poste italiane Spa, dell’obbligo di operare la ritenuta prevista dalla legge all’atto dell’accredito del pagamento. Pertanto, in mancanza del codice fiscale del condominio minimo, i contribuenti, per fruire della detrazione per la quota di  loro spettanza, possono inserire nei modelli di dichiarazione le spese sostenute, utilizzando il codice fiscale del condomino che ha effettuato il relativo bonifico. Se ogni condomino ha eseguito il bonifico per la propria quota, dovrà riportare in dichiarazione il proprio codice fiscale. In sede di controllo, il contribuente deve dimostrare che gli interventi sono stati effettuati su parti comuni dell’edificio, e, se si avvale dell’assistenza fiscale, è tenuto a esibire al Caf o all’intermediario abilitato, oltre alla documentazione ordinariamente richiesta per comprovare il diritto all'agevolazione, un’autocertificazione che attesti la natura dei lavori effettuati e indichi i dati catastali delle unità immobiliari facenti parte del condominio (circolare 3/e del 2 marzo 2016, paragrafo 1.7).<br /> <br /> Fonte: Agenzia Entrate</div>

Bonus ristrutturazioni e condominio minimo

Per condominio minimo si intende un edificio composto da un numero non superiore a otto condòmini. Per beneficiare della detrazione Irp...

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Mediazione civile: non è dovuta imposta di bollo

<img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/imposta_di_bollo_e_mediazione_civile.jpg" /><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">L’imposta di bollo non è dovuta: infatti, l’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 28 del 4 marzo 2010, espressamente prevede che tutti gli atti, i documenti e i provvedimenti relativi al procedimento di mediazione, finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, sono esenti dall’ imposta di bollo e da ogni spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura.</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Mediazione civile: non è dovuta imposta di bollo

L’imposta di bollo non è dovuta: infatti, l’articolo 17, comma 2, del decreto legislativo n. 28 del 4 marzo 2010, espressamente prevede ch...

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Imposta di successione e persone disabili

<span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/imposta_di_successione_e_persone_disabili.jpg" style="background-color: transparent;" /></span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">L’imposta di successione si calcola applicando al valore netto della quota ereditaria le diverse aliquote stabilite dalla legge (4%, 6% e 8%), differenziate in funzione del grado di parentela esistente tra il beneficiario e la persona deceduta, e tenendo presente l’eventuale franchigia prevista. Se il beneficiario è una persona portatrice di handicap riconosciuto grave in base alla legge 104/1992, l’imposta si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota (o del legato) che supera l’ammontare di 1.500.000 euro (articolo 2</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">, comma 49-</span><em style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">bis</em><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">, Dl 262/2006). Si considerano persone con “handicap grave” coloro che abbiano ottenuto il relativo riconoscimento da parte della commissione prevista dall’ articolo 4</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> della legge 104/1992 e coloro che siano in possesso del riconoscimento dell’invalidità operato, per differenti cause, da Commissioni mediche pubbliche diverse da quella prevista dal richiamato articolo 4. In questi casi, peraltro, è necessario che la certificazione rilasciata evidenzi in modo esplicito la sussistenza dell’handicap grave ai sensi del comma 3, dell’articolo 3 </span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">della legge 104/1992. La condizione di “handicap grave” deve inoltre essere ancora sussistente nel momento in cui si chiede di fruire dell’agevolazione (circolare 18/E</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> del 29 maggio 2013, paragrafo 5.1).</span><br /> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span> <div style="text-align: justify;"> <span style="font-family: arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">Fonte: Agenzia Entrate</span></span></div>

Imposta di successione e persone disabili

L’imposta di successione si calcola applicando al valore netto della quota ereditaria le diverse aliquote stabilite dalla legge (4%, 6% e ...

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Iva ridotta e beni significativi

<br /> <div style="text-align: left;"> <img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/iva_ridotta_e_beni_significativi.jpg" /></div> <div style="text-align: left;"> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></span></div> <div style="text-align: left;"> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">In linea generale, in relazione agli interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio, è possibile usufruire dell’aliquota Iva ridotta (10%). In base al tipo di intervento, l’agevolazione si applica alle prestazioni di servizi resi dall’impresa che esegue i lavori e, in alcuni casi, alla cessione dei beni. Rispetto a questi ultimi, in particolare, l’aliquota agevolata si applica solo se ceduti nell’ambito del contratto di appalto. Tuttavia, nel caso in cui l’appaltatore fornisca beni di “valore significativo” (come individuati dal Dm 29 dicembre 1999), l’Iva ridotta si applica agli stessi beni solo fino a concorrenza del valore della prestazione (considerato al netto del valore dei beni). In altri termini, l’aliquota del 10% si applica solo sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni significativi (articolo 7</span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">, comma 1, lettera b, legge 488/1999).</span></div> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"></span><br /> <div style="text-align: left;"> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">La legge di bilancio 2018, con una disposizione di carattere interpretativo, ha chiarito come individuare correttamente il valore dei beni significativi quando nell’ambito dell’intervento vengono forniti anche componenti e parti staccate degli stessi (ad esempio, tapparelle e materiali di consumo utilizzati in fase di montaggio di un infisso). In tal caso, l’individuazione dei beni che costituiscono una parte significativa del valore delle forniture effettuate nell’ambito di un intervento di recupero del patrimonio edilizio e delle parti staccate si effettua in base all’autonomia funzionale delle parti rispetto al manufatto principale; come valore dei predetti beni deve essere assunto quello risultante dall’accordo contrattuale stipulato dalle parti, che deve tenere conto solo di tutti gli oneri che concorrono alla produzione dei beni e, dunque, sia delle materie prime sia della manodopera impiegata per la produzione degli stessi e che, comunque, non può essere inferiore al prezzo di acquisto dei beni. In altri termini, i componenti o le parti staccate non devono essere ricompresi nel valore del bene significativo, ma in quello della prestazione. Diversamente, devono confluire nel valore dei beni significativi, e non in quello della prestazione, se costituiscono parte integrante del bene, concorrendo alla sua normale funzionalità. Inoltre, la fattura emessa dal prestatore che realizza l’intervento di recupero agevolato deve indicare, oltre al servizio oggetto della prestazione, anche i beni di valore significativo forniti nell’ambito dell’intervento (articolo 1, comma 19, legge 205/2017).</span></div> <span style="background-color: white; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> <div style="text-align: left;"> <br /></div> <div style="text-align: left;"> Fonte: Agenzia Entrate</div> </span>

Iva ridotta e beni significativi

In linea generale, in relazione agli interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio, è possibile usufruire dell’aliquota I...

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Premi assicurazione vita e infortuni: detraibilità

<div class="view-data-field-testo-quesito-value" style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 20px; text-align: justify;"> <span style="font-size: 14px;"><img src="https://www.fiscooggi.it/files/imagecache/img_major_story/immagini_articoli/u42/premi_assicurazione_vita_e_infortuni.jpg" style="font-size: 16px;"></span><br /> <span style="font-size: 14px;">La detrazione Irpef del 19% dei premi versati per i contratti di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni, stipulati o rinnovati entro il 31 dicembre 2000, spetta a condizione che il contratto abbia una durata non inferiore a cinque anni e non consenta la concessione di prestiti nel periodo di durata minima (articolo 15, comma 1, lettera f, Tuir). Il beneficio compete anche se i premi sono stati pagati a compagnie assicurative estere. La detrazione è calcolata su un ammontare massimo del premio pari a 530 euro. Tale limite deve essere considerato complessivamente e, pertanto, anche in presenza di una pluralità di contratti, l’ammontare massimo di spesa detraibile non può superare 530 euro (circolare n.7/E d</span><span style="font-size: 14px;">el 4 aprile 2017)</span></div> <div class="view-data-field-risposta-quesito-value" style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> <br /></div> <div class="view-data-field-risposta-quesito-value" style="background-color: white; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"> Fonte: Agenzia Entrate</div>

Premi assicurazione vita e infortuni: detraibilità

La detrazione Irpef del 19% dei premi versati per i contratti di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni, stipulati o rinnovati en...

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Quesito: mancata iscrizione AIRE

Mia figlia da febbraio 2017 lavora a tempo determinato ad   AMSTERDAM. Nel 2017 non si è iscritta all'Aire. Ha percepito 17198 euro e   pagato 2001 euro di imposte che vanno messe nel quadro G4. Il busillis x il 730 precompilato è nel quadro C ..se mette 2 [ lavoro   dipendente e assimilati ] è a debito di 800 euro circa soprattutto a causa   delle varie addizionali. Se mette 4 [ lavoro dipendente estero paesi   frontalieri] va a credito. È mai possibile?

Quesito: mancata iscrizione AIRE

Mia figlia da febbraio 2017 lavora a tempo determinato ad   AMSTERDAM. Nel 2017 non si è iscritta all'Aire. Ha percepito 17198 euro e   ...

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