Quesito: prestazione occasionale professionista.

Sono architetto iscritto all'albo ma dipendente in quanto insegnante. Non ho partita IVA. Per una prestazione come coordinatore della sicurezza devo prendere partita? Io credo di si ma vorrei una conferma.

Quesito: prestazione occasionale professionista.

Sono architetto iscritto all'albo ma dipendente in quanto insegnante. Non ho partita IVA. Per una prestazione come coordinatore della si...

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Regime dei minimi: accesso vietato a chi partecipa in società di persone.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il contribuente che nello stesso periodo di imposta esercita un'attività individuale d'impresa o di lavoro autonomo e contemporaneamente partecipa a una società di persone o a un'associazione non può usufruire del regime dei minimi, anche se nel corso dell'anno dismette la propria partecipazione. Questo per evitare che redditi prodotti nello stesso periodo, dallo stesso soggetto e appartenenti alla stessa categoria (d'impresa o di lavoro autonomo), siano sottoposti a due differenti tassazioni: quella dei "minimi", appunto, per quanto riguarda l'esercizio individuale dell'attività d'impresa e quella prevista dal Tuir per i redditi da partecipazione in società.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La risoluzione n. 146/E del 9 giugno risponde così all'interpello presentato da una contribuente, socia accomandataria di una società di cui detiene il 50% del capitale. Nel 2008 l'altro socio ha ceduto la propria quota all'interpellante che è, quindi, diventata titolare unica della società. La contribuente chiede all'Agenzia se può avvalersi per il 2009 della tassazione prevista per i "minimi" continuando la stessa attività economica, prima svolta in forma societaria, come ditta individuale.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La Finanziaria 2008 (articolo 1, commi da 96 a 117, legge 244/2007) ha introdotto il regime dei contribuenti "minimi", prevedendo anche una serie di casi cui non può essere applicato. L'esclusione, tra l'altro, opera nei confronti degli "… esercenti attività d'impresa o arti e professioni in forma individuale che contestualmente partecipano a società di persone o associazioni".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il nocciolo della questione - afferma la risoluzione - risiede nell'interpretazione da dare alla parola "contestualmente".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Secondo l'interpellante, l'esclusione dal regime è prevista quando contemporaneamente si svolge attività individuale e si detengono partecipazioni in società. Nel suo caso, invece, nel corso del 2009 ha prima dismesso la partecipazione nella società e poi ha iniziato a svolgere l'attività individualmente. A suo avviso, dunque, il reddito prodotto dal 1° gennaio alla data di scioglimento della società (6 febbraio) va assoggettato alle regole proprie del reddito d'impresa previste dal Tuir; quello prodotto proseguendo l'attività in forma individuale secondo la disciplina dei "minimi" (imposta sostitutiva del 20 per cento).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L'Agenzia è di parere diverso: il termine "contestualmente" è da intendere come stesso periodo d'imposta; la ratio alla base di questa interpretazione è evitare che redditi attribuibili a un unico contribuente, in unico periodo d'imposta e della stessa categoria, seguano differenti regole di determinazione e tassazione.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La contribuente sarebbe potuta entrare nel regime dei minimi per il 2009 se, avendone la facoltà, avesse sciolto la società prima del 31 dicembre 2008.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Regime dei minimi: accesso vietato a chi partecipa in società di persone.

Il contribuente che nello stesso periodo di imposta esercita un'attività individuale d'impresa o di lavoro autonomo e contemporaneam...

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Acquisto casa: tassazione agevolata se richiesta all'atto della cessione.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Quando un privato acquista una casa può richiedere, al momento della stipula del rogito notarile, di avvalersi dell'applicazione del criterio del "prezzo-valore" ai fini della determinazione delle imposte di registro, ipotecarie e catastali. La facoltà è stata introdotta dalla Finanziaria 2006 (articolo 1, comma 497, legge 266/2005) e consiste nella possibilità, in caso di cessioni di immobili a uso abitativo, e relative pertinenze, effettuate a favore di persone fisiche che non agiscono nell'esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali, di considerare come base imponibile il "valore catastale" anziché il "valore commerciale" dell'alloggio.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il quesito sottoposto all'Amministrazione finanziaria da un notaio riguarda il caso di una permuta di immobili a uso abitativo tra persone fisiche: nell'atto, redatto nel 2007 e registrato nel corso dello stesso anno, il notaio ha riportato il valore di ciascun immobile, determinato tenendo conto di quanto previsto dall'articolo 52 del Dpr 131/1986, senza richiesta, da parte dell'acquirente, dell'applicazione del "prezzo-valore". L'istante, evidenziando che l'omissione è avvenuta per semplice dimenticanza, ritiene di poter ovviare redigendo un atto integrativo contenente la succitata richiesta, in analogia a quanto avviene nel caso delle agevolazioni previste per la "prima casa".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L'agenzia delle Entrate non concorda con la soluzione prospettata dall'interpellante e con la risoluzione n. 145/E del 9 giugno argomenta le ragioni del proprio parere.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La Finanziaria 2006, nell'introdurre la possibilità di richiedere che le imposte di registro e ipo-catastali vengano applicate sul valore catastale e non sul valore venale in comune commercio, ha disposto che "…Le parti hanno comunque l'obbligo di indicare nell'atto il corrispettivo pattuito" e che la richiesta al notaio da parte dell'acquirente avvenga "all'atto della cessione".</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">I tecnici delle Entrate evidenziano che, considerata la formulazione letterale della norma che ha come scopo anche quello di evidenziare in atto il reale corrispettivo della transazione, va esclusa la possibilità di richiedere l'applicazione del "prezzo-valore" in un atto integrativo. La scelta, infatti, comporta l'inibizione dell'attività di controllo da parte degli uffici; non è pertanto ipotizzabile che l'eventuale attività di accertamento avviata possa essere bloccata attraverso la presentazione di un atto integrativo a quello di cessione tramite il quale l'acquirente chiede l'applicazione del criterio del prezzo-valore.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Al caso esaminato, quindi, non può essere esteso per analogia l'indirizzo espresso dall'Agenzia in materia di agevolazioni "prima casa" e di agevolazioni per gli immobili compresi in aree soggette a piani di recupero (rispettivamente, circolare 38/2005 e risoluzione 110/2006), circostanze per le quali è stata riconosciuta la possibilità di integrare, con un successivo atto, quello originario non contenente la richiesta di applicazione del regime fiscale più favorevole.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte:</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;"> Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Acquisto casa: tassazione agevolata se richiesta all'atto della cessione.

Quando un privato acquista una casa può richiedere, al momento della stipula del rogito notarile, di avvalersi dell'applicazione del cri...

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Quesito: costi x apertura partita iva settore unghie.

vorrei sapere gentilmente quanto mi costerebbe aprire una partita iva.Le spiego....Il mio settore è di decorazioni unghie,credo sia il settore dell'artigianato.Attualmente lavoro in nero quindi non ho mai pensato di averne bisogno.Domani in giornata ho un colloquio presso un esercizio in un centro commerciale in Roma e mi hanno chiesto al telefono se potevo aprirla,ma se mi conviene ben venga altrimenti no.Chiedo a lei i costi annui...e tutto ciò che dovrei sapere in merito.

Quesito: costi x apertura partita iva settore unghie.

vorrei sapere gentilmente quanto mi costerebbe aprire una partita iva.Le spiego....Il mio settore è di decorazioni unghie,credo sia il setto...

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IVA. Emissione di fatture per operazioni inesistenti.

<p>L’onere della prova del fatto costitutivo della pretesa fiscale, incombe sulla amministrazione finanziaria, anche in ipotesi di inesistenza della singola operazione fatturata, perché l’inesistenza fa comunque emergere una materia imponibile, sia pure sotto il profilo della indetraibilità dell’imposta.<br /><br />(Cassazione civile Sentenza, Sez. Trib., 26/05/2009, n. 12168)</p><p><em>Fonte: IPSOA</em></p>

IVA. Emissione di fatture per operazioni inesistenti.

L’onere della prova del fatto costitutivo della pretesa fiscale, incombe sulla amministrazione finanziaria, anche in ipotesi di inesistenza ...

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Quesito: fattura prestazione ambasciata.

devo emettere fattura per unaprestazioe effettuata per una ambasciata, in particolare quella di Cipro, chemi ha comunicato il codice fiscale.Adesso devo mandare il preavviso di fatturadove (come in tutti i preventivi già spediti), mi hanno detto di indicare ladicitura "esente iva" su ogni voce.Adesso mi hanno chiesto di inserire unriferimento legislativo, e poi siamo a posto.Solo che tra tutti questiriferimenti non riesco a trovarne uno definitivo.Aggiungo che la mia societa èuna s.r.l..Qual'è l'articolo da inserire come riferimento legislativo?

Quesito: fattura prestazione ambasciata.

devo emettere fattura per unaprestazioe effettuata per una ambasciata, in particolare quella di Cipro, chemi ha comunicato il codice fiscale...

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Quesito: risparmio energetico.

ho effettuato l’accesso sul sito ENEA per la presentazione delle richieste di detrazione per sostituzione infissi .Poiché vorrei portare in detrazione anche le spese sostenute per la sostituzione dei cancelletti e delle persiane per ogni finestra, potete per favore indicarmi come, dal momento che il comma 345b riguarda solamente la sostituzione di infissi?

Quesito: risparmio energetico.

ho effettuato l’accesso sul sito ENEA per la presentazione delle richieste di detrazione per sostituzione infissi .Poiché vorrei portare in ...

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Novità sulla marca temporale nella firma digitale.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Validità almeno ventennale per le marche temporali e firma digitale "sempreverde". Sono due delle importanti novità contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri 30 marzo 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di sabato 6 giugno. Tra 180 giorni, la sua entrata in vigore e l'abrogazione del precedente Dpcm 13 gennaio 2004.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il nuovo decreto semplificherà e attualizzerà il quadro normativo di riferimento sulle regole tecniche in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme digitali.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Marca temporale</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La marca temporale è il risultato di una procedura informatica che consente di attribuire a un documento informatico una data e un orario opponibile ai terzi ai sensi dell'articolo 20, comma 3, del Codice dell'amministrazione digitale (Dlgs 82/2005). Dal punto di vista operativo, il servizio di marcatura temporale di un documento informatico consiste nella generazione, da parte di un soggetto terzo "certificatore" (l'elenco è consultabile all'indirizzo www.cnipa.gov.it), di una firma digitale del documento cui è associata l'informazione relativa a una data e a un'ora certa. Un file marcato temporalmente ha estensione "m7m" e contiene il documento del quale si è chiesta la validazione temporale e la marca emessa dall'ente certificatore.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il previgente quadro normativo prevedeva che le marche temporali fossero conservate in un apposito archivio informatico non modificabile per un periodo non inferiore a cinque anni. Inoltre, subordinava la validità delle stesse al solo periodo di conservazione a cura del fornitore del servizio, vale a dire che, superati i cinque anni, i documenti "marcati temporalmente" rischiavano di non avere più la stessa rilevanza civilistica/fiscale.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">L'articolo 49 del nuovo Dpcm risolve la criticità, disponendo che tutte le marche temporali emesse da un sistema di validazione sono conservate in un apposito archivio non modificabile per un periodo non inferiore a venti anni ovvero, su richiesta dell'interessato, per un periodo maggiore, alle condizioni previste dal certificatore.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Firma digitale</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La firma digitale è un particolare tipo di firma elettronica qualificata basata su un sistema di chiavi crittografiche, una pubblica e una privata, correlate tra loro, che consente al titolare di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l'integrità di un documento informatico. Il limite che tale sistema di sottoscrizione presentava riguarda la validità dei documenti informatici nel tempo, nel senso che, essendo la firma digitale subordinata alla validità (solitamente triennale) di uno specifico certificato qualificato, alla scadenza di quest'ultimo i documenti rischiavano di non essere più validi. Per ovviare a tale problema, occorreva apporre sui documenti informatici una marca temporale prima della scadenza del certificato qualificato di firma; così facendo, si protraeva nel tempo la validità dei documenti stessi.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Nel Dpcm 30/3/2009, è ora disposto che la firma digitale, anche se il relativo certificato qualificato risulti scaduto, revocato o sospeso, è valida se alla stessa è associabile un riferimento temporale opponibile ai terzi che colloca la generazione di detta firma in un momento precedente alla scadenza, sospensione o revoca del certificato. In pratica, se dopo aver firmato digitalmente un documento vi apponiamo anche una marca temporale, renderemo la firma digitale valida nel tempo.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Novità sulla marca temporale nella firma digitale.

Validità almeno ventennale per le marche temporali e firma digitale "sempreverde". Sono due delle importanti novità contenute nel ...

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Imposta sulle plusvalenze da vendita di quote partecipative.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Stagione di scadenze: si arricchisce di new entry il carnet dei codici tributo. È la volta del 1826 da utilizzare per versare, con l’F24, l’imposta sostitutiva del 20% sulle plusvalenze realizzate attraverso la cessione di quote di partecipazione in fondi immobiliari a ristretta base partecipativa e familiari. </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La “sostitutiva” è una delle modifiche apportate dal Dl 112/2008 alla disciplina fiscale dei fondi immobiliari chiusi (quelli le cui quote sono detenute da meno di dieci partecipanti e quelli per i quali più dei due terzi delle stesse appartengono a persone legate da rapporti di parentela o affinità o da società controllate dagli stessi soggetti, oppure da trust di cui siano disponenti o beneficiari). Si tratta di fondi non quotati nei mercati regolamentati e che hanno un patrimonio inferiore a 400 milioni di euro.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">La misura dell’imposta, e cioè il 20% sulle plusvalenze derivanti dalla cessione (o dal rimborso) di quote partecipative, è fissata dal comma 18-bis dell’articolo 82 del Dl 112/2008 (la manovra d’estate), che ha inasprito la tassazione su questo tipo di capital gain (dal 12,50 al 20 per cento).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Va versata nel termine stabilito per le imposte sui redditi dovute a saldo in base alla dichiarazione, vale a dire il prossimo 16 giugno.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il codice tributo 1826, istituito con la risoluzione n. 144/E dell’8 giugno, trova spazio nella sezione “Erario” del modello F24, in corrispondenza delle somme da indicare nella colonna “importi a debito versati”, o in quella “importi a credito compensati”.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Imposta sulle plusvalenze da vendita di quote partecipative.

Stagione di scadenze: si arricchisce di new entry il carnet dei codici tributo. È la volta del 1826 da utilizzare per versare, con l’F24, l’...

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Imposta sostitutiva "minimi".

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Si chiude il cerchio sui minimi. Dopo il codice tributo per il saldo, arrivano, con la risoluzione n. 143/E, anche quelli per versare l'acconto, in unica soluzione o a rate: "1798" ("Imposta sostitutiva per i contribuenti minimi - Acconto prima rata - Art. 1, commi da 96 a 117, L. n. 244/2007") e "1799" ("Imposta sostitutiva per i contribuenti minimi - Acconto seconda rata o in unica soluzione - Art. 1, commi da 96 a 117, L. n. 244/2007").</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Il codice per il saldo</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Lo scorso 27 maggio, l'Amministrazione finanziaria (risoluzione n. 127/E) aveva istituto il codice tributo "1800" (denominato "Imposta sostitutiva per i contribuenti minimi di cui all'art. 1, commi da 96 a 117, L. n. 244/2007"), da utilizzare per versare l'imposta sostitutiva a debito o per compensare l'eventuale eccedenza di ritenute d'acconto subite. </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;"></span></span> </p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Gli acconti </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Per i contribuenti minimi valgono - in materia di versamento - le regole Irpef (scadenze, acconti, rateazioni eccetera). Ciò vuol dire che l'acconto deve essere versato:</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">in unica soluzione entro il 30 novembre 2009, se l'importo dovuto è inferiore a 257,52 euro</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">in due rate (40% entro il 16 giugno 2009, ovvero entro il 16 luglio 2009 con la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo; 60% entro il 30 novembre 2009), se l'importo dovuto è pari o superiore a 257,52 euro. </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Le somme dovute a titolo di saldo (codice "1800") e di prima rata di acconto (codice "1798") possono essere versate in rate mensili, fino a novembre. In tal caso, nel campo "rateazione/regione/prov./mese rif." dell'F24 va riportato il numero della rata nel formato "NNRR" (numero della rata in pagamento - numero complessivo di rate). </span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:Arial;">Nel campo andrà riportato il valore "0101" se il contribuente sceglierà di versare la prima rata di acconto in un'unica soluzione.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><br /><p dir="ltr"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:Arial;">Fonte: Agenzia Entrate</span></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></p>

Imposta sostitutiva "minimi".

Si chiude il cerchio sui minimi. Dopo il codice tributo per il saldo, arrivano, con la risoluzione n. 143/E, anche quelli per versare l'...

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Codici tributo per i contribuenti minimi.

I contribuenti minimi dovranno indicare nel modello F24 il codice "1798" per il versamento dell'acconto prima rata, "1799" per il pagamento dell'acconto seconda rata o versamento in unica soluzione. Il codice "1800" dovrà essere utilizzato per il pagamento del saldo dell'imposta sostitutiva per i minimi.

Codici tributo per i contribuenti minimi.

I contribuenti minimi dovranno indicare nel modello F24 il codice "1798" per il versamento dell'acconto prima rata, "1799...

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Quesito: fondare attività teatrale professionista.

Vi chiedo gentilmente informazioni in merito al tema inoggetto.Cosa occorre fare per fondare una compagnia teatrale professionista?I costi sono elevati?

Quesito: fondare attività teatrale professionista.

Vi chiedo gentilmente informazioni in merito al tema inoggetto.Cosa occorre fare per fondare una compagnia teatrale professionista?I costi s...

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Quesito: chiarimenti su avvio casa editrice.

L'azienda di cui sono socia ha intenzione di aprire una casa editrice: anche se questa non è la sua attività prevalente, lo statuto della società permette di farlo.Il primo quesito è questo: la casa editrice dovrebbe chiamarsi con un nome diverso rispetto alla ragione sociale dell'azienda. E' possibile? Nella documentazione ufficiale, tipo la contrattualistica, è possibile dire pippo (nome casa editrice) di paperino (nome azienda)? Non riusciamo a chiarire questo dubbio: la camera di commercio suggerisce di aprire un'insegna che però avrebbe scopo pubblicitario; dal punto di vista giuridico nemmeno loro sanno dirci se e come può essere utilizzato il nome della casa editrice.Secondo quesito: la casa editrice dovrebbe fare e-commerce tramite portale web. Abbiamo richiesto l'autorizzazione al comune e stiamo aspettando che decorrano i 30 gg. Nel frattempo il sito può essere pubblicato con un catalogo dei libri senza però apporre il prezzo e senza consentire l'acquisto on-line?

Quesito: chiarimenti su avvio casa editrice.

L'azienda di cui sono socia ha intenzione di aprire una casa editrice: anche se questa non è la sua attività prevalente, lo statuto dell...

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Quesito: Lavoro part-time.

Io lavoro part-time 4 h. al pomeriggio in una ditta a tempo indeterminato come impiegata. Mi hanno proposto un lavoro in un bar dalle 6 di mattina per 4 h. (o eventualmente 6 se possibile).Vorrei chiederVi che tipo di contratto mi conviene fare.La proprietaria mi ha proposto di fare dei contratti di collaborazione occasionale (mese con mese) per avere meno trattenute ma non ha problemi a farmi un contratto a tempo determinato.Io sono ignorante in materia...1- Posso lavoroare 6 h. lavorandone già 4 al pomeriggio?2- Che tipo di contratto mi suggerite? 3- Con il contatto occasionale sono tutelata per malattia/ferie/maternità?

Quesito: Lavoro part-time.

Io lavoro part-time 4 h. al pomeriggio in una ditta a tempo indeterminato come impiegata. Mi hanno proposto un lavoro in un bar dalle 6 di m...

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Quesito: Ristrutturazione immobile e detrazione del 36%.

tra breve inizierò i lavori di ristrutturazione nel mio appartamento. Sono previste opere interne di demolizione e ricostruzione di tramezzi per nuova distribuzione interna, nonchè totale rifacimento degli impianti igienico-sanitario e dell' impianto elettico a norma 46/90. E' stata presentata dichiarazione Dia al comune accludendo tutta la documentazione richiesta (progetto, durc dell'impresa esecutrice, etc. )e tra breve invierò la comunicazione d’inizio lavori all’Agenzia dell’entrate e comunicazione all’Asl. Per i lavori edili ho sottoscritto il contratto con una ditta che però eseguirà solo le opere murarie; la realizzazione dell' impianto elettico sarà eseguita da altra impresa specializzata. Per la detrazione del 36% l'impresa che realizzerà l'impianto elettrico potrà fatturare direttamente a me (e con aliquota al 10%)? Come comportarmi per non perdere la detrazione del 36% anche per le opere che non saranno eseguite dalla ditta principale?

Quesito: Ristrutturazione immobile e detrazione del 36%.

tra breve inizierò i lavori di ristrutturazione nel mio appartamento. Sono previste opere interne di demolizione e ricostruzione di tramezzi...

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