Il Commercialista in Rete

Assolvimento dell’imposta di bollo con modalità virtuale per gli atti e provvedimenti dei procedimenti arbitrali trasmessi con modalità telematiche.

Quesito<br />
La Camera di Commercio di XXX intende procedere alla<br />
dematerializzazione e digitalizzazione della documentazione cartacea presentata<br />
e trattata dai propri uffici, incentivando le procedure telematiche per tutti i<br />
procedimenti trattati, in applicazione delle norme del codice<br />
dell’Amministrazione digitale, di cui al D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82.<br />
Al riguardo, l’ente istante rappresenta che tra i procedimenti trattati, sono<br />
comprese le procedure arbitrali, competenza che è stata attribuita alla Camera di<br />
commercio dall’articolo 2, comma 2, lettera g), della legge 29 dicembre 1993, n.<br />
580.<br />
L’interpellante aggiunge, inoltre, con riferimento alle procedure arbitrali,<br />
che gli atti e i provvedimenti in argomento sono soggetti all’imposta di bollo ai<br />
sensi dell’articolo 20 della tariffa allegata al DPR 26 ottobre 1972, n. 642.<br />
In proposito, l’istante evidenzia di procedere già alla riscossione con<br />
Direzione Centrale Normativa<br />
modalità virtuale, in virtù di apposite autorizzazioni, dell’imposta di bollo dovuta<br />
su altre tipologie di atti trattate dai propri uffici.<br />
L’ente interpellante chiede, quindi, di conoscere se le proprie<br />
autorizzazioni all’assolvimento dell’imposta di bollo con modalità virtuale di cui<br />
all’articolo 15 del citata DPR n. 642 del 1972, possano essere utilizzate anche per<br />
l’imposta di bollo dovuta per gli atti e provvedimenti dei procedimenti arbitrali<br />
che riceve dai soggetti interessati per via telematica.<br />
Soluzione interpretativa prospettata dal contribuente<br />
La camera di commercio interpellante ritiene che sia legittimata ad<br />
utilizzare la propria autorizzazione al pagamento dell’imposta di bollo in modo<br />
virtuale di cui all’articolo 15 del DPR n. 642 del 1972 anche per gli atti e<br />
provvedimenti dei procedimenti arbitrali che vengono trasmessi dai soggetti<br />
interessati con modalità telematiche, in applicazione delle norme del codice<br />
dell’Amministrazione digitale di cui al D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82.<br />
Parere dell’Agenzia delle Entrate<br />
La legge 29 dicembre 1993, n. 580 ( recante il Riordino delle camere di<br />
commercio, artigianato e agricoltura), all’articolo 2, comma 2, stabilisce che “Le<br />
camere di commercio, singolarmente o in forma associata, svolgono in<br />
particolare le funzioni e i compiti relativi a:<br />
(…)<br />
g) costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione<br />
delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori e utenti;…”.<br />
Relativamente al trattamento tributario, ai fini dell’imposta di bollo, degli<br />
atti e procedimenti arbitrali oggetto del quesito, si osserva che ai sensi<br />
dell’articolo 20, comma 1, della tariffa allegata al DPR 26 ottobre 1972, n. 642, è<br />
dovuta l’imposta di bollo, fin dall’origine, nella misura di euro 16,00, per ogni<br />
foglio, per gli “Atti e provvedimenti dei procedimenti giurisdizionali civili e<br />
amministrativi; atti e provvedimenti dei procedimenti arbitrali …”.<br />
In considerazione della riportata previsione normativa, si conferma,<br />
dunque, il parere espresso dal contribuente, secondo cui gli atti e provvedimenti<br />
dei procedimenti arbitrali scontano l’imposta di bollo, fina dall’origine, nella<br />
misura di euro 16,00 per ogni foglio.<br />
Per quanto attiene all’assolvimento dell’imposta di bollo, si rammenta che<br />
l’articolo 3 del citato DPR n. 642 del 1972, come modificato dall’articolo 1 della<br />
legge 27 dicembre 2006 n. 296, stabilisce che “L’imposta di bollo si corrisponde<br />
secondo le indicazioni della Tariffa allegata:<br />
a) mediante pagamento dell’imposta ad intermediario convenzionato con<br />
l’Agenzia delle Entrate, il quale rilascia, con modalità telematiche,<br />
apposito contrassegno;<br />
b) in modo virtuale, mediante pagamento dell’imposta all’ufficio<br />
dell’Agenzia dell’entrate o ad altri uffici autorizzati o mediante<br />
versamento in conto corrente postale.<br />
La disciplina del pagamento dell’imposta in modo virtuale è recata<br />
dall’articolo 15 del DPR n. 642 del 1972, secondo cui “Per determinate<br />
categorie di atti e documenti, (…) l’intendente di finanza può, su richiesta degli<br />
interessati, consentire che il pagamento dell’imposta anziché in modo ordinario<br />
o straordinario avvenga in modo virtuale (…). Ai fini dell’autorizzazione (…)<br />
l’interessato deve presentare apposita domanda corredata da una dichiarazione<br />
(…) contenente l’indicazione del numero presuntivo degli atti e documenti che<br />
potranno essere emessi e ricevuti durante l’anno”.<br />
Fatta tale premessa, considerato che l’imposta di bollo sugli atti e<br />
provvedimenti è dovuta fin dall’origine, si ritiene che l’obbligazione tributaria<br />
debba essere assolta dal soggetto che forma i predetti documenti e, quindi, li<br />
consegna o spedisce.<br />
<br />
Al fine di individuare in maniera definita i soggetti che procedono alla<br />
formazione dei documenti in argomento, la scrivente ha ritenuto opportuno<br />
formulare apposita istanza di documentazione integrativa all’ente istante.<br />
In esito a tale richiesta, la camera di commercio di XXX, ha chiarito che<br />
l’attività svolta dalla camera di commercio nell’ambito delle procedure arbitrali,<br />
si risolve in un’attività di mera ricezione documentale e di svolgimento di<br />
servizio di segreteria.<br />
A titolo esemplificativo, la camera di commercio riceve la domanda di<br />
arbitrato e provvede al suo invio alla controparte invitata, cura i successivi<br />
scambi di memorie prodotte dalle parti secondo le indicazioni dell’organo<br />
arbitrale, offre assistenza per la gestione delle udienze, si occupa dell’invio alle<br />
parti del lodo finale emesso dall’organo arbitrale.<br />
La camera di commercio, dunque, non procede alla formazione dei<br />
documenti in argomento in quanto gli stessi sono formati dai soggetti che<br />
partecipano alla procedura arbitrale mentre la camera di commercio svolge in<br />
relazione a detta procedura un’attività assimilabile a quella di segreteria.<br />
Da quanto sopra esposto, si ritiene che l’assolvimento dell’imposta di<br />
bollo dovuta sugli atti e documenti del procedimento arbitrale, oggetto del<br />
presente interpello, gravi sulle parti (imprese e/o privati) che procedono alla<br />
formazione di detti documenti e li presentano in via telematica alla camera di<br />
commercio; pertanto, per i documenti in argomento l’imposta di bollo non potrà<br />
essere assolta dalla camera di commercio utilizzando l’autorizzazione al<br />
pagamento in modo virtuale della quale risulta già in possesso.<br />
L’imposta di bollo dovrà, invece, essere assolta dai contribuenti mediante<br />
contrassegno, procedendo al versamento ad un intermediario convenzionato<br />
ovvero con la modalità virtuale, ai sensi del predetto articolo 3 del DPR n. 642<br />
del 1972.<br />
Il contribuente che intende assolvere l’imposta di bollo mediante<br />
contrassegno, potrà comprovare l’assolvimento dell’imposta indicando nel<br />
documento inviato il codice numerico composto da 14 cifre rilevabili dal<br />
contrassegno telematico rilasciato dall’intermediario.<br />
In tal caso, sarà cura dell’utente conservare il contrassegno utilizzato entro<br />
il termine di decadenza triennale previsto per l’accertamento da parte<br />
dell’Amministrazione finanziaria ( articolo 37 del DPR n 642 del 1972).<br />
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<i>Fonte: Agenzia Entrate</i>

Assolvimento dell’imposta di bollo con modalità virtuale per gli atti e provvedimenti dei procedimenti arbitrali trasmessi con modalità telematiche.

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