Prestazione di consulenza resa da soggetti non residenti. Chiarimenti ex Risoluzione n.222/E.

Da parte delle Direzioni regionali sono pervenute alla scrivente diverse<br />richieste di chiarimenti in merito alla risoluzione 29 aprile 2008, n. 178, avente<br />ad oggetto il trattamento fiscale da riservare ai fini Iva alle prestazioni di<br />consulenza e assistenza tecnica o legale rese in Italia da un operatore non<br />residente.<br />A chiarimento di quanto già illustrato nella citata risoluzione si fa presente<br />che:<br />a) le disposizioni disciplinanti la territorialità del tributo e, in particolare, i<br />servizi di consulenza di cui all’articolo 7, comma 4, lett. d), del D.P.R. 26<br />ottobre 1972, n. 633 rilevano oggettivamente sulla base del contenuto<br />intrinseco che esprimono e della finalità perseguita e, quindi,<br />indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto che le rende;<br />b) con l’espressione “…servizi richiamati nell’istanza diversi da quelli<br />univocamente rilevanti come consulenza (i.e. la consulenza e assistenza<br />tecnica e legale)…” di cui all’ultimo periodo del parere, la scrivente ha inteso<br />affermare che le prestazioni elencate nel contratto allegato devono essere<br />“singolarmente considerate” e non globalmente, come invece sostenuto dal<br />contribuente nell’istanza. Pertanto, la valutazione se trattasi di servizi di consulenza oppure di prestazioni generiche va condotta caso per caso e non<br />considerando le prestazioni indicate nel contratto nel loro complesso;<br />c) in relazione ad un contratto complesso, che contempla una pluralità di<br />prestazioni eterogenee, occorre discriminare le prestazioni con evidenti<br />caratteri di consulenza che – come quelle di consulenza legale,<br />amministrativa e commerciale – ai fini IVA sono territorialmente rilevanti in<br />Italia, da quelle che al contrario, necessitano di un esame più approfondito ai<br />fini dell’individuazione del requisito di territorialità e che perciò involgono<br />“un giudizio di fatto non ascrivibile alle competenze esercitabili dall’Agenzia<br />in sede di interpello, quale istituto volto alla delimitazione della portata e<br />dell’ambito operativo delle norme tributarie”;<br />d) resta inteso che qualora anche queste ultime prestazioni presentano i caratteri<br />tipici della consulenza, le stesse devono considerarsi territorialmente rilevanti<br />ai fini Iva in Italia. La conclusione, ovviamente, non cambia qualora le stesse<br />prestazioni si configurano come “…prestazioni pubblicitarie…” o “…servizi<br />di elaborazione fornitura dati e simili”, che, ai sensi dell’articolo 7, comma<br />4, lett. d) del D.P.R. n. 633 del 1972, devono considerarsi territorialmente<br />rilevanti in Italia.

Prestazione di consulenza resa da soggetti non residenti. Chiarimenti ex Risoluzione n.222/E.

Da parte delle Direzioni regionali sono pervenute alla scrivente diverse richieste di chiarimenti in merito alla risoluzione 29 aprile 2008,...

Continua a leggere...»

Cessione dell’immobile prima che siano trascorsi cinque anni dall’acquisto: Risoluzione n.218/E del 30/05/2008.

Con l’interpello specificato in oggetto, concernente l’interpretazione<br />dell’art. 67 comma 1 lett. b), del TUIR è stato esposto il seguente<br />QUESITO<br />In data 11 marzo 2005, i coniugi interpellanti, A B e C D, e la sorella di<br />uno dei due, E F, hanno acquistato rispettivamente la nuda proprietà e l’usufrutto<br />di un’unità immobiliare.<br />L’immobile è stato destinato immediatamente ad abitazione principale<br />dell’usufruttuaria, come provato dal contratto di fornitura delle utenze<br />domestiche allegato all’istanza, sebbene la residenza anagrafica sia stata trasferita<br />formalmente in data 04 maggio 2006.<br />Nel settembre 2007, a seguito della morte del familiare, i coniugi,<br />consolidata la proprietà, manifestavano la volontà di alienare la piena proprietà<br />dell’immobile, per esigenze personali, prima del decorso di cinque anni<br />dall’acquisto.<br />Al riguardo, l’istante ha chiesto di conoscere se la cessione<br />dell’immobile in questione sia produttiva di plusvalenza imponibile ai sensi<br />dell’art. 67, comma 1, lett. b) del D.P.R. n. 917/1986.<br />SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL<br />CONTRIBUENTE<br />L’istante ritiene che non si configuri alcuna plusvalenza fiscalmente<br />rilevante in quanto l’immobile è stato adibito ad abitazione principale di un<br />familiare per la maggior parte del periodo intercorso tra l’acquisto e la cessione<br />dell’immobile stesso, ai sensi dell’art. 67, comma 1, lett. b) del D.P.R. n.<br />917/1986<br />PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE<br />Nella categoria dei diritti reali si situano i cd. diritti reali su cosa altrui, i<br />quali, presuppongono una scissione di facoltà nell’ambito del diritto di proprietà,<br />nel senso che talune di esse sono compresse, con il consenso e talvolta, anche<br />contro la volontà del proprietario, così da permettere ad un terzo di esercitare un<br />diritto che ha come contenuto dette facoltà.<br />Ai sensi dell’art. 981 del codice civile, l’usufrutto attribuisce<br />all’usufruttuario il diritto di godere e di usare la cosa, facendone però salva la<br />destinazione economica.<br />Data la temporaneità dell’usufrutto (art. 979 c.c), in caso di morte del<br />titolare, il diritto di proprietà riacquista automaticamente la propria pienezza,<br />senza bisogno di alcuna forma giuridica di riappropriazione e senza dunque alcun<br />atto di retrocessione (si parla al riguardo di consolidazione). Colui che acquista il<br />diritto di nuda proprietà ha già potenzialmente acquistato il diritto della proprietà<br />integrale.<br />Quindi, quando interviene la consolidazione, il nudo proprietario<br />dell’immobile non acquista un nuovo diritto reale sull’immobile, ma vede<br />riespandersi il diritto di proprietà già presente nel suo patrimonio.<br />Pertanto, in sede di consolidazione della nuda proprietà con il diritto di<br />usufrutto, non trova applicazione l’art. 9 comma 5 del TUIR, il quale stabilisce<br />che “ai fini delle imposte sui redditi le disposizioni relative alle cessioni a titolo<br />oneroso valgono anche per gli atti a titolo oneroso che importano costituzione o<br />trasferimento di diritti reali di godimento”.<br />Ciò premesso, al fine di verificare se nel caso in esame la cessione<br />dell’immobile determina l’emersione di una plusvalenza imponibile ai sensi<br />dell’art. 67 comma 1 lett. b), occorre riferirsi al momento dell’acquisto della<br />nuda proprietà.<br />La citata norma prevede, in linea generale, la tassazione della<br />plusvalenza derivante dalla cessione a titolo oneroso di immobili acquistati o<br />costruiti da non più di cinque anni, tranne che nell’ipotesi di unità immobiliare<br />urbane utilizzate come abitazione principale del cedente o dei suoi familiari, per<br />la maggior parte del periodo intercorso tra la data di acquisto o costruzione e<br />quella di vendita.<br />Per quanto riguarda l’individuazione dei familiari occorre far riferimento<br />all’art. 5, ultimo comma del TUIR, ove si afferma che ai fini delle imposte<br />dirette, si intendono come tali, il coniuge, i parenti entro il terzo grado ed affini<br />entro il secondo grado. Nel caso in questione, l’immobile che si intende cedere è<br />stato acquistato da meno di cinque anni, durante i quali è stato abitato<br />dall’usufruttuaria. Quest’ultima, ai sensi degli artt. 76 comma 2 e 78 comma 2<br />c.c., è parente e affine dei coniugi nella misura di 2° grado.<br />Per quanto riguarda, invece, la locuzione “abitazione principale”, le<br />istruzioni al modello Unico chiariscono che “per abitazione principale si intende<br />quella nella quale il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente”.<br />Al riguardo si fa presente che la circostanza che il contribuente dimora (o<br />ha dimorato per un certo periodo) abitualmente in un luogo diverso da quello<br />risultante dai registri anagrafici deve poter essere dimostrata sulla base di<br />circostanze oggettive, quali l’intestazione delle utenze domestiche, l’utilizzo effettivo dei servizi connessi e l’indicazione del domicilio nella corrispondenza<br />ordinaria.<br />Quindi, qualora gli interpellanti siano in grado di provare, attraverso le<br />modalità sopra esemplificate, che il familiare E F, a prescindere dalla residenza<br />anagrafica, abbia utilizzato l’immobile come abitazione principale per la maggior<br />parte del periodo intercorso tra l’acquisto e la vendita dell’immobile,<br />l’operazione di cessione, effettuata prima del decorso del quinquennio, non<br />comporterà l’assoggettamento a tassazione della plusvalenza realizzata.<br />Ove, non si verifichi tale condizione la plusvalenza da assoggettare a<br />tassazione risulta costituita dalla differenza tra il corrispettivo percepito per la<br />cessione dell’immobile del quale i venditori, a seguito dell’estinzione<br />dell’usufrutto hanno riacquistato la piena proprietà, e il prezzo da questi pagato<br />per la nuda proprietà, aumentato di ogni altro costo inerente al bene, ai sensi<br />dell’art. 68 del TUIR e rivalutato secondo gli indici ISTAT, come precisato dalla<br />circolare del 6 novembre 2002 n. 81, a seguito della sentenza della Corte<br />Costituzionale del 9 luglio 2002, n. 328.

Cessione dell’immobile prima che siano trascorsi cinque anni dall’acquisto: Risoluzione n.218/E del 30/05/2008.

Con l’interpello specificato in oggetto, concernente l’interpretazione dell’art. 67 comma 1 lett. b), del TUIR è stato esposto il seguente Q...

Continua a leggere...»

Quesito: spese acquisto prima casa senza accensione mutuo.

<span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Ho acquistato la mia prima abitazione, senza l'accensione di alcun mutuo, desidero sapere se è possibile detrarre dal 730 le spese notarili.</span>

Quesito: spese acquisto prima casa senza accensione mutuo.

Ho acquistato la mia prima abitazione, senza l'accensione di alcun mutuo, desidero sapere se è possibile detrarre dal 730 le spese not...

Continua a leggere...»

Quesito: effetti donazione azienda.

<div><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Praticamente avevo a mio nome una ditta individuale dal 1996, intestata a me ma non effettivamente mia.</span></div> <div><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">La gestione delle tasse e dei contributi da parte della mia famiglia non è stata felice: qualcosa si è pagata la maggior parte no.</span></div> <div><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Dopo tante vicissitudini ho deciso (anche perchè nel frattempo io trovai un altro lavoro) che questa ditta si doveva chiudere e l'anno scorso avevamo fatto un atto di donazione a mia madre (donataria) e in quest'atto si è specificato che le tasse, i contributi ecc. anche quelli iscritti a ruolo sono a carico di mia madre.</span></div> <div> </div> <div><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Premetto che la ditta a mio nome è stata chiusa.</span></div> <div><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Perchè allora mi arrivano ancora cartelle di pagamenti a casa, e anche i moduli per pagare i contributi inps? Dove stà il problema.</span></div>

Quesito: effetti donazione azienda.

Praticamente avevo a mio nome una ditta individuale dal 1996, intestata a me ma non effettivamente mia. La gestione delle tasse e dei cont...

Continua a leggere...»

Quesito: comunione dei beni.

Nel 1996 già coniugata, in regime di comunione dei beni, ho ricevuto in donazione un lastrico solare dai miei genitori per costruzione prima abitazione.<br />Nel 1997 ho costruito su concessione edilizia a me intestata.<br />Vorrei sapere se la proprietà dell'immobile rientra nella suddetta comunione oppure è un bene personale, considerato che da atto catastale risulto con questa dicitura: 1000/1000 in comunione di beni.<br />Cosa si intende?

Quesito: comunione dei beni.

Nel 1996 già coniugata, in regime di comunione dei beni, ho ricevuto in donazione un lastrico solare dai miei genitori per costruzione prima...

Continua a leggere...»

Quesito: spese familiari non a carico.

<p>Mia madre non è a carico di mio padre (sono coniugati), in quanto il reddito lordo di lei è di poco superiore a E 2.840,51 (come si desume dal suo modello CUD inviatole dall’INPS); oltre alla pensione, possiede il 50% dell’appartamento (80 mq) in cui vive con mio padre (lui è proprietario del 50% restante).</p> <p>Lo scorso anno ha sostenuto spese odontoiatriche (dentista privato, nessun ticket sanitario pagato) per circa E 4.000,00: tutte le fatture sono ovviamente intestate a lei, ma, se facesse il 730, non avrebbe alcun beneficio in termini di detrazioni, in quanto la sua IRPEF è pari a zero (verificato).</p> <p> </p> <p>La domanda: visto che è stato prorogato il termine per il 730 e dato che ho scoperto che le spetta il bonus incapienti (ho verificato la sua situazione fiscale all’Agenzia delle Entrate), che, per motivi a me ignoti, l’INPS non le ha mai erogato, è possibile, inserendo nel suo 730 tali spese odontoiatriche, recuperare le relative detrazioni perse, tramite il rigo E2 del 730 di mio padre (che non ha ancora presentato la dichiarazione dei redditi)?</p> <p>In sostanza, tali spese odontoiatriche possono essere considerate “spese sanitarie relative a patologie esenti dalla partecipazione alla spesa sanitaria pubblica, per conto di familiari non fiscalmente a carico, per le quali le relative detrazioni non trovano capienza nell’imposta da questi ultimi dovuta” come si legge a pag. 28 delle “Istruzioni per la compilazione ” del Modello 730/2008?</p> <p>Preciso che le cure cui si è sottoposta sarebbero state completamente a suo carico anche se si fosse recata in una struttura pubblica o convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale e che la totalità della spesa è stata sostenuta da mio padre, che ha pagato mediante pagamenti provenienti tutti dal suo conto corrente (di cui lui è il solo intestatario).</p>

Quesito: spese familiari non a carico.

Mia madre non è a carico di mio padre (sono coniugati), in quanto il reddito lordo di lei è di poco superiore a E 2.840,51 (come si desume d...

Continua a leggere...»

Beni oggetto di sequestro giudiziario: si applicano le regole dell'eredità giacente.

L'Agenzia delle Entrate illustra gli adempimenti tributari cui è tenuto il curatore fallimentare nominato custode di alcuni beni (si tratta, in particolare, di distributori stradali di carburante) rivendicati in giudizio da terzi, per i quali il giudice ordinario ha disposto il sequestro giudiziario ai sensi dell'art. 670 c.p.c..<br /><br />(Risoluzione Agenzia delle Entrate 29/05/2008, n. 216/E)

Beni oggetto di sequestro giudiziario: si applicano le regole dell'eredità giacente.

L'Agenzia delle Entrate illustra gli adempimenti tributari cui è tenuto il curatore fallimentare nominato custode di alcuni beni (si tra...

Continua a leggere...»

Gerico 2008: modalità più dettagliate per definire gli indicatori di normalità economica (Circolare n. 44/E del 29 maggio 2008).

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nuovi specifici indicatori di normalità economica per gli studi in vigore dal 2007. Per le ipotesi di incoerenza, confermate le cause giustificative già segnalate. In caso di adeguamento in dichiarazione, torna ad applicarsi la maggiorazione del 3%. Presenti, in Gerico 2008, presenti numerose funzionalità dirette a fornire ulteriori informazioni al contribuente in ordine alle modalità applicative dello studio di settore.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Questi alcuni dei contenuti della circolare n. 44/E del 29 maggio, con la quale vengono anche fornite istruzioni operative agli uffici.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Gli indicatori di normalità economica specifici definiti dall'articolo 10-bis, comma 2, della legge 146/1998</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nei nuovi studi di settore, approvati con decreti del 6 marzo 2008 e in vigore a decorrere dal periodo d'imposta 2007, è stata prevista, in ossequio al disposto dell'articolo 10-bis, comma 2, della legge 146/1998, l'introduzione di specifici indicatori di normalità economica, definiti con modalità più dettagliate rispetto agli indicatori di normalità introdotti ai sensi dell'articolo 1, comma 14, della legge 296/2006, in quanto basati su una specifica analisi economica che ha consentito una differenziazione dei relativi coefficienti non solo in relazione al cluster di appartenenza del contribuente ma anche, in alcuni casi, in funzione della presenza o meno di dipendenti e/o in base alla territorialità.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Pertanto, nella circolare viene precisato che le eventuali maggiori stime, derivanti dai predetti nuovi indicatori di normalità economica di cui all'articolo 10-bis, comma 2, della legge 146/1998, hanno la medesima valenza di quelle derivanti dalla tradizionale analisi di congruità operata dallo studio.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In caso di incoerenza rispetto agli indicatori di normalità, lo studio di settore determina maggiori ricavi/compensi che vengono sommati sia al valore puntuale che al valore minimo stimato dallo studio di settore, con la definizione di un unico livello di "congruità", risultante dall'applicazione della tradizionale analisi della congruità e della nuova analisi di normalità economica.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La circolare richiama alcune cause giustificative delle eventuali ipotesi di incoerenza ai nuovi indicatori di normalità economica, gia elencate nelle circolari 31/E e 38/E del 2007, nonché nel comunicato stampa dell'agenzia delle Entrate del 28 giugno 2007.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con riguardo al nuovo indicatore "Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi", viene precisato che una delle possibili cause giustificative dell'incoerenza a tale indicatore potrebbe essere costituita da un evento di carattere eccezionale o straordinario che potrebbe aver influito sul valore dei "costi residuali", ovvero dall'esistenza di particolari e non ordinarie componenti negative del reddito (quali, ad esempio, perdite su crediti o minusvalenze particolarmente rilevanti) che abbiano inciso sensibilmente sul numeratore dell'indice contribuendo alla incoerenza da esso rilevata.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">A titolo di esempio, i maggiori ricavi stimati da tale indicatore potrebbero essere correlati all'esistenza di maggiori spese, relative ai veicoli, deducibili per l'anno 2006 ai sensi dell'articolo 15-bis, comma 9, del decreto legge 81/2007, convertito con modificazioni dalla legge 127/2007, rispetto a quelle introdotte dall'articolo 2, comma 71, del decreto legge 262/2006, convertito con modificazioni dalla legge 286/2006.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Versamento della maggiorazione del 3% per l'adeguamento in dichiarazione alle risultanze degli studi di settore</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con circolare 41/2007 era stato chiarito che, per il periodo d'imposta 2006, in caso di adeguamento in dichiarazione, la maggiorazione del 3% non trovava applicazione qualora il valore di riferimento era pari al ricavo o compenso minimo stimato da Gerico, tenendo conto degli indicatori di normalità economica di cui al comma 14 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007. La precisazione scaturiva dalla considerazione che gli indicatori di normalità avevano introdotto un'importante novità nella stima dei ricavi e compensi di tutti gli studi applicabili per il periodo d'imposta 2006 e, quindi, tale intervento era stato assimilato a un "nuovo studio" evoluto.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nella circolare viene invece precisato che, per il periodo d'imposta 2007, decadono le predette cause e, pertanto, trova applicazione, in caso di adeguamento in dichiarazione alle risultanze dello studio, il versamento della maggiorazione del 3% così come previsto dall'articolo 2, comma 2-bis, del Dpr 195/1999.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Novità di Gerico 2008</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La procedura Gerico 2008 presenta, rispetto allo scorso anno, numerose funzionalità dirette a fornire ulteriori informazioni al contribuente in ordine alle modalità applicative dello studio di settore.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">I maggiori aspetti innovativi riguardano la migliore esposizione nella veste grafica delle informazioni inserite e dell'esito dei risultati, la visualizzazione di un prospetto riepilogativo dei dati contabili con l'evidenziazione delle informazioni che hanno contribuito alla rilevazione dell'anomalia riferita alla normalità economica e la possibilità di segnalare all'Amministrazione finanziaria l'eventuale non corretta applicazione, nel caso specifico, del singolo indicatore di normalità economica.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Per gli studi che trovano applicazione a decorrere dal periodo d'imposta 2007, il software Gerico, infatti, riconosce al contribuente la possibilità di segnalare, eventualmente, la "non applicazione", nel caso specifico, di uno o più indicatori di normalità economica o di "ricalcolare" il maggiore ricavo o compenso derivante dall'applicazione degli stessi, effettuando una valutazione sulle variabili che hanno contribuito a determinare la "non normalità".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Relativamente agli studi di settore in vigore già a decorrere dal periodo d'imposta 2006, Gerico 2008 offre esclusivamente la possibilità di segnalare l'eventuale "non applicazione" di uno o più indicatori, al caso specifico.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il valore di riferimento evidenziato da Gerico ai fini della congruità resta, comunque, quello derivante dall'applicazione dell'analisi di congruità e normalità, non rilevando a tal fine le eventuali segnalazioni trasmesse all'amministrazione di cui il contribuente dovrà, in ogni caso, fornire dimostrazione, nella fase del contraddittorio con l'ufficio.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Imprese multiattività. Cessazione di una delle attività nel corso dell'anno</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La semplificazione degli obblighi di annotazione separata, a opera del decreto dell'11 febbraio 2008, ha comportato conseguenze anche in relazione alle ipotesi di inizio o cessazione nel corso dell'anno di una delle attività esercitate. Nella circolare è stato precisato che tale situazione non costituisce più causa di esclusione dall'applicazione degli studi di settore.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Individuazione dell'"intervallo di confidenza" per gli studi cui si applicano gli indicatori di normalità di cui al comma 14 della legge 296/2006</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Relativamente agli studi di settore nei cui confronti trovano applicazione gli indicatori di normalità economica di cui all'articolo 1, comma 14, della legge 296/2006, è stato precisato che se il valore di riferimento ai fini della congruità è costituito dai ricavi minimi aumentati dei maggiori ricavi o compensi derivanti dall'applicazione dei predetti indicatori di normalità, l'intervallo di confidenza in tal caso è rappresentato dai valori compresi tra il ricavo o compenso minimo derivante dall'applicazione dello studio di settore e il valore stesso aumentato dei maggiori ricavi o compensi derivanti dall'applicazione di detti indicatori.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Se, invece, il valore di riferimento ai fini della congruità è costituito dal ricavo puntuale (senza gli indicatori di normalità), allora l'intervallo di confidenza è delimitato dai valori compresi tra il ricavo o compenso minimo derivante dall'applicazione dello studio di settore e il ricavo o compenso puntuale di riferimento (senza considerare gli indicatori).</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Gerico 2008: modalità più dettagliate per definire gli indicatori di normalità economica (Circolare n. 44/E del 29 maggio 2008).

Nuovi specifici indicatori di normalità economica per gli studi in vigore dal 2007. Per le ipotesi di incoerenza, confermate le cause gius...

Continua a leggere...»

Slittano i termini per la trasmissione di 730, 770 e Unico.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Due settimane in più per l'invio del 730, oltre un mese di proroga per il 770 e ben due mesi per Unico. Possono allentare il passo Caf, professionisti e sostituti d'imposta impegnati nella corsa alla trasmissione delle dichiarazioni relative ai redditi 2007. Lo slittamento dei termini, comunicato ieri con una nota del ministero dell'Economia, trova conferma nel decreto legge, contenente il calendario aggiornato, approvato oggi in Consiglio dei ministri. Niente proroga per i contribuenti che presentano il 730, che dovranno dunque rispettare il termine del 3 giugno. Reintrodotto, con lo stesso decreto, il meccanismo della "prenotazione" per i bonus ricerca e "Visco sud".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Slitta dunque dal 25 giugno al 10 luglio il termine per l'invio telematico del 730 da parte di sostituti d'imposta, caf e professionisti abilitati e dal 3 giugno al 10 luglio quello relativo trasmissione del 770 semplificato. Ma la proroga più lunga riguarda Unico 2008, che potrà essere inviato entro il 30 settembre: ben due mesi in più, dunque, - la scadenza era prima fissata al 31 luglio - per i contribuenti che presentano in via telematica la dichiarazione unificata per imposte sui redditi, Iva e Irap e per gli intermediari che ne curano la trasmissione all'Agenzia.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Relativamente al 730 resta comunque fermo il termine per i contribuenti, che hanno ancora una manciata di giorni - fino al 3 giugno - per rivolgersi a un Caf o a un professionista abilitato.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nessuno slittamento invece per i versamenti, che dovranno essere effettuati secondo il normale calendario, né per i rimborsi che i datori di lavoro erogheranno con la busta paga di luglio.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nello stesso decreto legge, allo scopo di monitorare costantemente la spesa pubblica, trova posto anche la reintroduzione del meccanismo della prenotazione per accedere al credito d'imposta previsto per le imprese che investono nel Mezzogiorno in beni strumentali nuovi e al bonus per i progetti di ricerca.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte: Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Slittano i termini per la trasmissione di 730, 770 e Unico.

Due settimane in più per l'invio del 730, oltre un mese di proroga per il 770 e ben due mesi per Unico. Possono allentare il passo Caf...

Continua a leggere...»

Salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie.

È in vigore dal 29 maggio 2008 il decreto legge che ha stabilito l’esenzione Ici per la prima casa, la detassazione in via sperimentale degli straordinari e le regole per la rinegoziazione dei mutui per la prima casa.<br /><br />(<a href="http://www.finanze.gov.it/export/download/comunicare/Dl_93-08.pdf">decreto legge 27 maggio 2008 (gu n. 124 del 28 maggio 2008)</a> )

Salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie.

È in vigore dal 29 maggio 2008 il decreto legge che ha stabilito l’esenzione Ici per la prima casa, la detassazione in via sperimentale degl...

Continua a leggere...»

Calcolo del diritto camerale annuale con la dichiarazione Irap.

Le imprese iscritte nella sezione ordinaria del Registro delle imprese, determinano il diritto camerale annuale 2008 mediante l'applicazione dell'aliquota al fatturato indicato nella dichiarazione Irap 2008, con riferimento al periodo d'imposta 2007. I soggetti iscritti nella sezione speciale del Registro delle imprese versano il diritto annuale in misura fissa. Nella determinazione del fatturato, le imprese in contabilità semplificata devono tener conto di eventuali rettifiche fiscali derivanti dal Tuir.<br /><br /><br /><em>Fonte: Il Sole 24 Ore</em>

Calcolo del diritto camerale annuale con la dichiarazione Irap.

Le imprese iscritte nella sezione ordinaria del Registro delle imprese, determinano il diritto camerale annuale 2008 mediante l'applicaz...

Continua a leggere...»

Presentazione di Unico entro il 30 Settembre 2008.

L'Agenzia delle Entrate ha comunicato che l'opzione Irap potrà essere esercitata dalle società in nome collettivo, dalle società in accomandita semplice ed equiparate e dalle persone fisiche esercenti attività commerciali, entro il 31 Ottobre 2008. In data odierna verrà discusso nel Consiglio dei ministri il provvedimento relativo alla proroga delle scadenze per la presentazione del modello 770 semplificato e per la trasmissione telematica del modello 730 da parte dei Caf e dei professionisti abilitati; il documento riguarda anche la proroga del termine entro cui presentare il modello UNICO 2008, che viene posticipato al 30 Settembre 2008.

Presentazione di Unico entro il 30 Settembre 2008.

L'Agenzia delle Entrate ha comunicato che l'opzione Irap potrà essere esercitata dalle società in nome collettivo, dalle società in ...

Continua a leggere...»

Presunzione di acquisto ai fini IVA: esclusa la completa libertà di prova contraria.

La presunzione di acquisto di beni (ai sensi dell'art. 53, D.P.R. n. 633/1972), nell'ammettere la prova contraria del contribuente di aver ricevuto i beni in base ad un rapporto di rappresentanza, limita la dimostrazione della sussistenza di tale rapporto alla sola prova documentale di determinati atti tassativamente elencati.<br /><br />(Cassazione civile Sentenza, Sez. Trib., 07/05/2008, n. 11110)

Presunzione di acquisto ai fini IVA: esclusa la completa libertà di prova contraria.

La presunzione di acquisto di beni (ai sensi dell'art. 53, D.P.R. n. 633/1972), nell'ammettere la prova contraria del contribuente d...

Continua a leggere...»

Quesito: detraibilità spese mediazione immobiliare.

<p>Nel 2007 <span>ho acquistato </span>la prima casa<span> che </span><span>tuttora è in fase di costruzione, usufruendo dell'intermediazione di un agenzia immobiliare.</span></p> <p><span>Ho firmato il compromesso o contratto preliminare con l'immoliare che sta costruendo la casa. A parte l'agente immobiliare ha </span> emesso regolare fattura, per le spese di mediazione immobiliare per vendita, che io ho pagato con assegno<span>.</span><span> Questo però non è dichiarato nel contratto preliminare.</span><br />Volevo cortesemente sapere se posso detrarre il 19% delle spese sostenute per la mediazione immobiliare <span>a</span>cquist<span>o</span> <span>del</span>la prima casa?</p>

Quesito: detraibilità spese mediazione immobiliare.

Nel 2007 ho acquistato la prima casa che tuttora è in fase di costruzione, usufruendo dell'intermediazione di un agenzia immobiliare....

Continua a leggere...»

Quesito: calcolo per attività di consulenza.

Percepisco una pensione di anzianità e gradirei fare attività di consulenza .<br />Nel calcolo di quanto devo richiedere come attivita' di consulenza mi è stato indicato di tener conto di alcuni parametri, quali la pensione lorda percepita e quella minima considerata per l' INPS e il reddito del lavoro autonomo, onde poter confrontare se l' aliquota del 30% applicata sulla pensione lorda risulti inferiore al 30% applicato sul reddito di lavoro autonomo .<br />Per avere questo confronto mi occorre conoscere l' importo minimo di pensione INPS. Dove posso trovare questo dato?

Quesito: calcolo per attività di consulenza.

Percepisco una pensione di anzianità e gradirei fare attività di consulenza . Nel calcolo di quanto devo richiedere come attivita' di co...

Continua a leggere...»