Avete un figlio che studia all'estero e abitualmente gli trasferite delle somme di denaro? Lo stesso vi capita di dover fare con un parente che si trova per motivi di lavoro fuori dall'Italia? Dovete fare i conti con gli obblighi che derivano da Unico 2013. In attesa, infatti, che il quadro RW del modello Unico venga semplificato e che vengano ridotte le rilevanti sanzioni che lo caratterizzano, inizia il controllo delle attività detenute all'estero per compilare correttamente Unico 2013, nel quale si manifesta un delicato intreccio tra il monitoraggio valutario e la determinazione dell'imposta dovuta per Ivie e Ivafe. Il caso che si può considerare quale simbolo di questa correlazione è la situazione che si manifesta quando un familiare è temporaneamente all'estero, per esempio per motivi di studio, e nel Paese estero detiene un conto corrente alimentato dalle provviste provenienti dai genitori italiani. La situazione può presentarsi con diverse variabili, ma la situazione più frequente è certamente rappresentata dal figlio residente in Italia, che si trova temporaneamente all'estero, e che ha aperto un conto corrente nel quale ogni mese i genitori eseguono un bonifico, per esempio per 1.000 euro. Provvista che viene prelevata nel corso del mese, e così di seguito per tutto l'anno. Ai fini della corretta compilazione del quadro RW, la situazione va analizzata sotto due aspetti: la consistenza dell'attività finanziaria estera al 31 dicembre 2012, e i flussi che si sono verificati durante lo stesso 2012. L'esonero alla compilazione del quadro RW non comporta necessariamente un uguale esonero nella compilazione e nel versament o dell'Ivafe. Se, invece, il conto fosse cointestato tra genitore e figlio temporaneamente residente all'estero, il versamento dell'Ivafe, da indicare nel quadro RW, sezione XV, parte B di Unico 2013, dovrebbe essere eseguito pro quota da entrambi, con obbligo di compilazione del quadro RM da parte di entrambi.

Fonte: Il Sole 24 Ore 04/06/2013

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