Aggiustamenti al reverse-charge.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il meccanismo del</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">reverse charge</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> si applica anche alle prestazioni di servizi rese, nel settore edile, da società consorziate nei confronti del consorzio di cui fanno parte.<BR> Lo ha precisato, con la</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">circolare n. 19/E</FONT></B></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> del 4 aprile, l’Agenzia delle entrate, la quale, in considerazione anche delle difficoltà operative portate alla sua attenzione dalle associazioni di categoria, ha rettificato parzialmente quanto esposto nella</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">circolare n. 37/2006</FONT></B></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">, emanata allo scopo di fornire chiarimenti in ordine all’applicazione dell’inversione contabile alle prestazioni di servizi rese nel settore edile da soggetti subappaltatori, prevista dall’articolo 1, comma 44, della legge finanziaria per il 2007, che ha sostituito il sesto comma dell’</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><A HREF="http://dt.finanze.it/doctrib/PDF/Documento.pdf?Request=0&DocumentID=19200063319721026+++0000170001101++&Info=1,0,0"><SPAN LANG="it"><B><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">articolo 17 del Dpr 633/1972</FONT></U></B></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">.<BR> <BR> Con la menzionata circolare n. 37/E, l’Amministrazione fiscale aveva affermato che, in linea generale, non si applicava il meccanismo del</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">reverse charge</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> in relazione all’effettuazione di prestazioni di servizi rese nel settore edile da società consorziate nei confronti del proprio consorzio; ciò sia in ragione del fatto che per dette prestazioni di servizi sono i consorzi, nel caso in cui abbiano rilevanza esterna, a essere i soggetti interlocutori dei terzi commissionari delle prestazioni di servizi in parola, e a poter, quindi, fatturare nei confronti dei terzi con il metodo dell’inversione contabile, sia poiché le operazioni in argomento, essendo poste in essere all’interno di consorzi e altre strutture associative analoghe, non possono configurarsi come prestazioni derivanti da un rapporto di subappalto; conseguentemente, le società consorziate erano tenute ad assoggettare l’operazione a Iva secondo le regole ordinarie.<BR> <BR> Con l’ultimo documento di prassi, invece, l’Agenzia delle entrate (sulla scorta del fatto che il consorzio, nel caso in cui abbia rilevanza giuridica esterna ed eserciti un ruolo di coordinamento dell’attività dei singoli consorziati, si inserisce nello svolgimento dell’attività tra i consorziati e i terzi) ha evidenziato che le prestazioni di servizi rese dai consorziati al consorzio hanno la stessa natura di quelle rese da quest’ultimo nei confronti dei terzi, così come previsto per le prestazioni di servizi trasferite tra le parti contraenti di un mandato senza rappresentanza, ai sensi dell’articolo 3, terzo comma, del Dpr n. 633 del 1972. La norma dispone, infatti, che "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">le prestazioni di servizi rese o ricevute dai mandatari senza rappresentanza sono considerate prestazioni di servizi anche nei rapporti tra il mandante e il mandatario</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">".<BR> <BR> Relativamente a quest’ultima disposizione, l’Amministrazione ha più volte chiarito (tra le altre,</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">risoluzione n. 6/1998</FONT></B></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> e</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">risoluzione n. 146/1999</FONT></B></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">) che la norma, oltre a qualificare come prestazioni di servizi le operazioni trasferite oggetto del mandato, consente alle predette operazioni di mantenere la stessa natura oggettiva delle prestazioni di servizi rese o ricevute dal mandatario senza rappresentanza. Pertanto, nel rapporto in questione sono configurabili due distinte operazioni (l’una tra terzo e mandatario e l’altra tra mandante e mandatario), che devono, di conseguenza, essere oggetto di autonoma fatturazione, e il servizio reso o ricevuto dal mandatario nei confronti del mandante assume la stessa qualificazione oggettiva dell’operazione posta in essere da quest’ultimo nei confronti dei terzi.<BR> <BR> Nella circolare, dunque, l’Agenzia delle entrate, in ragione del fatto che le prestazioni rese dalle società consorziate nei confronti dei propri consorzi rivestono lo stesso carattere di quelle rese o ricevute dal consorzio nei confronti dei terzi, ha affermato che le precisazioni precedentemente evidenziate in ordine alle prestazioni di servizi effettuate nell’ambito del contratto di mandato senza rappresentanza valgono anche per le prestazioni di servizi rese dalle società consorziate verso il consorzio. In tal modo, si consente anche per queste ultime operazioni, nel caso in cui, naturalmente, esse siano riconducibili alle operazioni di cui all’articolo 17, sesto comma, lettera a), del Dpr n. 633 del 1972, l’applicazione del meccanismo del</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">reverse charge</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">.<BR> <BR> E’ stato, infine, precisato, che nel rispetto del criterio del legittimo affidamento, previsto dal comma 2 dell’</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><A HREF="http://dt.finanze.it/doctrib/PDF/Documento.pdf?Request=0&DocumentID=19800021220000727+++0000100000201++&Info=1,0,0"><SPAN LANG="it"><B><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">articolo 10 della legge 212/2000</FONT></U></B></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">, le prestazioni di servizi rese dalle società consorziate fatturate senza applicazione del meccanismo del</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">reverse charge</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">, in conformità alle indicazioni fornite dalla circolare n. 37/E del 2006, saranno considerate regolarmente fatturate.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR ALIGN=JUSTIFY><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Fonte:</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Francesco D’Alfonso</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana"></FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">–</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana"> Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Aggiustamenti al reverse-charge.

Il meccanismo del reverse charge si applica anche alle prestazioni di servizi rese, nel settore edile, da società consorziate nei confro...

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Controllo contrassegni.

Dal 1° gennaio 2007 il pagamento dell’imposta di bollo avviene presso i tabaccai convenzionati con l’Agenzia delle Entrate che rilasciano i relativi contrassegni telematici.Per verificare la validità dei contrassegni è disponibile sul sito dell’Agenzia un’apposita procedura di controllo.

Controllo contrassegni.

Dal 1° gennaio 2007 il pagamento dell’imposta di bollo avviene presso i tabaccai convenzionati con l’Agenzia delle Entrate che rilasciano i ...

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Esenzione addizionale comunale.

Il meccanismo automatico per poter applicare l’esenzione all’addizionale comunale fa sorgere grandi difficoltà per il sostituto d’imposta. Dal 2007 i Comuni possono deliberare soglie di reddito al di sotto delle quali l’addizionale non è dovuta. La delibera può essere adottata fino al 30 aprile, termine per l’approvazione del bilancio di previsione 2007. La situazione si é complicata dal fatto che da quest’anno è dovuto un acconto del 30%, in un massimo di nove rate mensili, a partire dalle retribuzioni di marzo. L’acconto si calcola sul reddito imponibile 2006 al netto delle vecchie deduzioni per carichi di famiglia, applicando l’aliquota 2007, se pubblicata entro il 15 febbraio. La circolare 15/E/2007 dell’Agenzia delle Entrate ha affermato che i sostituti d’imposta possono riconoscere le esenzioni, già in sede di acconto. Tuttavia con il comunicato stampa del 16 aprile non si capisce se l’applicazione delle esenzioni debba essere effettuata d’ufficio, in presenza di un reddito inferiore alla soglia deliberata.

Esenzione addizionale comunale.

Il meccanismo automatico per poter applicare l’esenzione all’addizionale comunale fa sorgere grandi difficoltà per il sostituto d’imposta. D...

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Detrazione credito IVA: il diritto sopravvive anche se non indicato nelle dichiarazioni annuali successive

<p>È possibile detrarre l’eccedenza di credito IVA, correttamente esposta nella dichiarazione annuale relativa all’anno in cui la stessa è maturata, e non riportata nelle dichiarazioni successive perché omesse; anche i crediti IVA maturati in anni nei quali la dichiarazione è stata omessa (o presentata fuori termine) possono essere recuperati.</p><p><strong>Crediti non riportati nelle dichiarazioni annuali successive<br /></strong>L’art. 5, comma 1, del D.Lgs. n. 471/1997, stabilisce che in caso di omessa presentazione della dichiarazione annuale per determinare l’imposta dovuta sono computati in detrazione tutti i versamenti effettuati relativi al periodo, il credito dell’anno precedente del quale non è stato chiesto il rimborso, nonché le imposte detraibili risultanti dalle liquidazioni regolarmente eseguite.<br />Tale norma, che completa e integra la disposizione contenuta nell’art. 55, 1 comma del D.P.R. n. 633/1972, ammette espressamente l’utilizzo del credito, indicato in dichiarazione e richiesto in detrazione in una successiva annualità per la quale non è stata presentata la dichiarazione IVA annuale.Alla luce di tali disposizioni e dell’orientamento emerso in sede di Cassazione (cifr. Cass 8602/1996 e Cass. 222/2000) ad esempio:</p><ul><li>se il contribuente nella dichiarazione annuale IVA relativa all’anno 2003 ha optato per il computo in detrazione del credito d’imposta nell’anno successivo, ai sensi dell’art. 30 DPR n. 633/1972, e poi ha omesso di presentare le dichiarazioni IVA relative agli anni 2004 e 2005 (ovvero le ha trasmesse oltre 90 giorni dal termine ultimo di presentazione), il credito medesimo potrà essere detratto nelle liquidazioni periodiche degli anni successivi, e l’eventuale eccedenza residua potrà essere indicata nella dichiarazione IVA relativa all’anno 2006; ciò a condizione che il predetto credito sia stato correttamente utilizzato nelle liquidazioni periodiche IVA ovvero nel modello F24, se utilizzato in compensazione con altre imposte o contributi.</li></ul><p><strong>Crediti emergenti da dichiarazioni annuali omesse o tardive oltre i termini<br /></strong>L’eccedenza di credito IVA maturata in un anno in cui la dichiarazione annuale risulta omessa potrà essere computata in detrazione, al più tardi, con la dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui il diritto alla detrazione è sorto - fermo restando il potere/dovere dell’ufficio, nell’ambito del programma annuale dell’attività di controllo, di accertare l’esistenza del credito medesimo maturato nell’anno in cui la dichiarazione annuale è stata omessa, a norma dell’art. 55 del D.P.R. n. 633/1972.<br />Il contribuente avrà, comunque, sempre la possibilità di richiedere la restituzione del credito IVA attraverso la procedura di rimborso anomalo di cui all’art. 21 del D.Lgs. n. 546/1992, entro i termini ivi previsti.</p><p><br /><a onclick="javascript:ajaxGetRifNorm('729421');" href="javascript:void(0);">Risoluzione Agenzia delle Entrate 19/04/2007, n. 74/E</a></p>

Detrazione credito IVA: il diritto sopravvive anche se non indicato nelle dichiarazioni annuali successive

È possibile detrarre l’eccedenza di credito IVA, correttamente esposta nella dichiarazione annuale relativa all’anno in cui la stessa è matu...

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ICI: Dal 1 maggio versamenti tramite F24

Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate di imminente emanazione, dal 1° maggio 2007 sarà possibile effettuare versamenti con modello F24 per pagare l’imposta comunale sugli immobili (ICI) per tutti i Comuni del territorio nazionale.A partire dal 2 maggio 2007, tutti gli intermediari della riscossione sono obbligati ad accettare i versamenti effettuati con le modalità del modello F24. A tal fine, l’elenco dei codici catastali relativi a tutti i Comuni del territorio nazionale - già presente per il pagamento dell’oblazione per gli illeciti edilizi - avrà validità anche ai fini del pagamento dell’ICI.<br /><br />Comunicato Agenzia delle Entrate 20/04/2007

ICI: Dal 1 maggio versamenti tramite F24

Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate di imminente emanazione, dal 1° maggio 2007 sarà possibile effettuare versamenti ...

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Mutui, accordo in arrivo sulle penali.

<p>L'Associazione bancaria italiana e dodici associazioni dei consumatori si avviano a siglare un accordo per stabilire, come previsto dal decreto Bersani, il livello massimo della penale per l'estinzione anticipata dei mutui in essere,stipulati prima del 2 febbraio.È quanto hanno annunciato i vertici dell'Abi al termine del comitato esecutivo di ieri, tenutosi in trasferta a Milano, che ha approvato l'ipotesi di accordo. Nei prossimi giorni le parti contano di stipulare l'intesa definitiva e raccogliere anche le adesioni di ulteriori associazioni dei consumatori. Il termine ultimo previsto dal decreto per la firma è quello del 2 maggio. «Auspichiamo — ha dichiarato il presidente dell'Abi, Corrado Faissola — che vi aderiscano tutte le associazioni dei consumatori: per noi questa è una dimostrazione concreta del nostro interesse espresso per gli utenti». L'accordo fissa, così, un tetto massimo per la penale all'interno del quale ogni banca sarà libera di applicare un livello inferiore o di cancellare totalmente la misura. Per quanto riguarda il costo che le banche dovranno sopportare, i vertici dell'Abi hanno spiegato come sia «difficile da quantificare » ma di certo «l'onere esiste, ma deriva da un provvedimento legislativo». Ma qual è l'ipotesi d'accordo sulla quale sembra essersi già delineata la convergenza tra le dodici associazioni consumeriste e l'Associazione bancaria? Le dodici associazioni hanno spedito questa controfferta in risposta a quanto proposto dall'Abi nella riunione del 13 aprile scorso: per i mutui a tasso variabile e per quelli a tasso fisso accesi prima del 2001, la penale soglia è dello 0,50% e si azzera per gli ultimi tre anni di mutuo. Per i mutui a tasso fisso sottoscritti a partire dal 2001 la proposta prevede, invece, una penale soglia dell'1,95% per la prima metà del mutuo, dell'1,50% per la seconda ed è pari a zero negli ultimi tre anni. Inoltre,per tutti i contratti, se la nuova penale non porta benefici, si prende uno sconto dello 0,10 per cento. Il decreto Bersani ha ricordato Faissola, dava tre mesi di tempo all'Abi e alle associazioni dei consumatori, sedici in tutto, per regolare il problema della penale sull'estinzione anticipata dei mutui contratti prima del 2 febbraio 2007 (per quelli stipulati in data successiva la penale è stata abolita). Si tratta del primo caso in cui l'Associazione bancaria e quelle dei consumatori vengono incaricati dalla legge di negoziare un accordo che avrà valore per tutti i fornitori di mutui, non solo le aziende di credito, e per tutti i consumatori, anche quelli non iscritti alle associazioni. Secondo il presidente dell'Abi, in ogni caso, «il fenomeno dell'estinzione anticipata, in particolare per quelli a tasso fisso, non sarà molto esteso»,in quanto molti di questi finanziamenti sono stati stipulati a tassi più favorevoli di quelli attuali. Il tasso di estinzione «attualmente si aggira intorno al 57% annuo» del totale mutui in essere e la chiusura anticipata, ha sottolineato Faissola, «spesso non è correlata ai tassi o alle condizioni, ma ad altri eventi, come ad esempio il pensionamento». Nel complesso, circa il 70% dei mutui in essere è a tasso variabile, il 10% è a tasso fisso e il resto è organizzato «in modo creativo». Molto varie e articolate sono anche le clausole che regolano, da banca a banca, l'estinzione anticipata del mutuo e che vengono decise al momento della stipula. Faissola ha ammesso che le posizioni iniziali tra l'Abi e le associazioni dei consumatori «erano molto divergenti »e si sono poi avvicinate su una posizione convergente che fissa un tetto massimo, diversificato per le varie categorie di mutui. Intanto, però, quattro associazioni di consumatori restano sul piede di guerra e ieri hanno tenuto a precisare come l'accordo ancora non ci sia. Mentre, sul versante politico, è stata espressa "preoccupazione" da parte dei deputati Franco Ceccuzzi (Ds) e Riccardo Villari (Margherita) i quali ha chiesto in un'interrogazione al ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, «che il Governo vigili sulla trattativa tra banche e associazioni dei consumatori sulle penali dei mutui casa».</p><br /><p><span style="font-style: italic;">Fonte: Rossella Bocciarelli - Il Sole 24 Ore</span><br /></p>

Mutui, accordo in arrivo sulle penali.

L'Associazione bancaria italiana e dodici associazioni dei consumatori si avviano a siglare un accordo per stabilire, come previsto dal...

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Auto in fringe benefit: anche nel 2007 niente ritenuta d'acconto.

<p>Il sostituto d'imposta deve calcolare le ritenute relative all'anno 2007 considerando il precedente coefficiente del 30%, da applicare all'importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato dalle tabelle nazionali predisposte periodicamente dall'ACI. Le eventuali, maggiori ritenute effettuate nei primi mesi del 2007 in applicazione del coefficiente del 50% possono essere recuperate nel corso del 2007, ovvero in sede di conguaglio di fine anno.</p><p>(Circolare Agenzia delle Entrate 17/04/2007, n. 21/E) </p>

Auto in fringe benefit: anche nel 2007 niente ritenuta d'acconto.

Il sostituto d'imposta deve calcolare le ritenute relative all'anno 2007 considerando il precedente coefficiente del 30%, da applica...

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Da Tarsu a Tia.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Ancora una volta il dipartimento per le Politiche fiscali è stato chiamato a dare precisazioni sul passaggio al prelievo sui rifiuti solidi urbani commisurato a una tariffa sul servizio, anziché a una tassa, in relazione alla previsione contenuta nell’articolo 1, comma 184, lettera a), della legge finanziaria per il 2007.<BR> <BR> Il caso di specie, oggetto della</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> </SPAN><A HREF="http://www.finanze.it/export/download/altri/Passaggio_da_tassa_a_tariffa_-_regime_adottato.pdf"><SPAN LANG="it"><B><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">nota n. 6415/2007</FONT></U></B></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">, è assai particolare: il Comune che ha posto il quesito fin dal 2000 aveva approvato un regolamento per il passaggio dal regime Tarsu a quello della Tariffa igiene ambientale (Tia), ma, nonostante ciò, l’applicazione della Tia è slittato a causa della ritardata costituzione di una società di capitali a prevalente capitale pubblico, come sancito nel Dlgs n. 152/2006, meglio noto come “Codice dell’ambiente”.<BR> <BR> Più precisamente, l’ente locale ha chiesto chiarimenti circa la possibilità di applicare per l’anno 2007 la tariffa per la gestione dei rifiuti (Tia), come previsto dal Dlgs n. 22 del 5 febbraio 1997.<BR> La perplessità nasceva dal fatto che il Comune, pur avendo applicato per l’anno 2006 la Tarsu (con il vincolo fissato dalla Finanziaria 2007, articolo 1, comma 184, lettera a), che ha previsto il mantenimento anche per l’anno 2007 del regime di prelievo inerente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani adottato nell’anno 2006), aveva deliberato il previsto regolamento per l’applicazione della Tia nei termini previsti per l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2006, cosa che, in base all’articolo 53, comma 16, della legge n. 388 del 23 dicembre 2000 (i regolamenti concernenti entrate tributarie, se approvati in corso di esercizio, entro i termini di legge previsti per la delibera di approvazione del bilancio di previsione, hanno efficacia retroattiva al primo gennaio dell’anno di riferimento), avrebbe potuto anche indurre a far pensare che la forma di prelievo adottata per l’anno 2006 fosse quello della tariffa e non quello della tassa.<BR> <BR> Tuttavia, come si legge tra le argomentazioni della nota, non era, per l’anno 2006, possibile operare il passaggio dal regime della tassa a quello della tariffa, in quanto quest’ultimo, seppur deliberato con regolamento, non era stato mai concretamente applicato ("</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la società di capitali, pur essendo stata costituita in data 29 dicembre 2006, non risulta ancora affidataria del servizio in questione, poiché mancano le necessarie autorizzazioni, tanto che l’operatività del sistema tariffario è stata rimandata, come precisato dallo stesso Comune, a non oltre il 1° maggio 2007</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">").<BR> Il citato comma 184, lettera a), dell’articolo 1, della legge finanziaria, d’altra parte, fa riferimento al regime effettivamente adottato nel corso dell’anno 2006.<BR> <BR> I tecnici del Dpf già con note precedenti (2586/2007 e 3838/2007) avevano sottolineato come il permettere un cambiamento del regime di prelievo in essere comportasse, per un ente locale, una destabilizzazione del sistema di prelievo stesso, con un aumento dell’incertezza applicativa delle disposizioni del Dlgs n. 152/2006.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte:</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">Andrea De Angelis</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial"></FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">–</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Da Tarsu a Tia.

Ancora una volta il dipartimento per le Politiche fiscali è stato chiamato a dare precisazioni sul passaggio al prelievo sui rifiuti solid...

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Servizi: in G.U. 61 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti.

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate di approvazione di 61 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore relativi alle attività economiche nel settore dei servizi, da utilizzare per il periodo d'imposta 2006.<br />(Provvedimento Agenzia delle Entrate 27/03/2007, G.U. 17/04/2007, n. 89, Suppl.Straord.)

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate di approvazione di 61 modelli per la comunicazione ...

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Reddito di lavoro dipendente, veicoli concessi in uso promiscuo.

<p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">L’articolo 2, comma 71, lettera a), del decreto-legge n. 262 del 2006,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">convertito dalla legge n. 286 del 24 novembre 2006, ha modificato l’art. 51,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">comma 4, lettera a), del Tuir, in tema di valutazione della componente in natura</span></span></p><p dir="ltr"><span style="font-size:85%;"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;color:#000000;">del reddito imponibile di lavoro dipendente (</span></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:TimesNewRoman,Italic;color:#000000;">fringe benefit</span></i></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;color:#000000;">), derivante dalla</span></span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">messa a disposizione, da parte del datore di lavoro, di un veicolo impiegato dal</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">dipendente non solo per l’attività di lavoro ma anche per fini personali (così detto</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">uso promiscuo).</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">In particolare, la citata disposizione ha previsto che nella</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">determinazione del reddito in natura del dipendente, si deve assumere non più il</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">30 per cento, come previsto dalla previgente formulazione dell’art. 51, comma 4,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">lett. a), del Tuir, bensì il 50 per cento dell’importo corrispondente ad una</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">percorrenza convenzionale di 15 mila chilometri, calcolato sulla base del costo</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">chilometrico di esercizio indicato dalle tabelle nazionali predisposte</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">periodicamente dall’ACI.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Il decreto-legge n. 262 del 2006 ha stabilito, inoltre, che lo stesso valore</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">costituisce il costo fiscalmente riconosciuto in sede di determinazione del reddito</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">d’impresa.</span></span></p><p dir="ltr"><span style="font-size:85%;"><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">L’art. 2, comma 72, del citato decreto n. 262 del 2006 aveva</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">inizialmente previsto che le nuove disposizioni dovessero trovare applicazione</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">già a partire dal periodo di imposta 2006.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Successivamente, l’articolo 1, comma 324, della legge n. 296 del 2006</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">(finanziaria 2007) ha stabilito che, ai soli fini della determinazione del reddito di</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">lavoro dipendente, l’aumento del coefficiente forfetario dal 30 al 50 per cento,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">deve essere applicato a partire dall’anno 2007.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Con la circolare n. 1 del 2007 è stato chiarito che, ai fini della</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">determinazione del reddito di lavoro dipendente, la componente in natura</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">derivante dalla concessione in uso promiscuo al dipendente di un veicolo, deve</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">essere calcolata prendendo in considerazione, per l’anno 2007, la nuova</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">percentuale del 50 per cento, da applicare all’importo corrispondente ad una</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">percorrenza convenzionale di 15 mila chilometri calcolato sulla base del costo</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">chilometrico di esercizio indicato dalle tabelle nazionali predisposte</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">periodicamente dall’ACI.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Si forniscono di seguito ulteriori chiarimenti in ordine all’applicazione</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">delle suddette norme, che tengono conto delle precisazioni contenute nel</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 21 marzo</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">2007.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Il citato articolo 2, comma 72, del decreto-legge n. 262 ha stabilito che</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">ai soli fini del versamento in acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">relative al 2006 e ai periodi d’imposta successivi, il contribuente può continuare</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">ad applicare le previgenti disposizioni più favorevoli. Tale previsione non ha</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">subito modifiche ad opera delle disposizioni contenute nella legge finanziaria</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">2007.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">La richiamata disposizione che consente il versamento degli acconti</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">d’imposta secondo le regole previgenti al decreto-legge n. 262, si spiega con la</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">volontà del legislatore, espressa nel corpo del medesimo articolo 2, comma 72,</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">del decreto-legge n. 262, di modificare in senso favorevole ai contribuenti la</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">disciplina fiscale dei veicoli, qualora l’Italia riceva da parte del Consiglio</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">dell’Unione europea l’autorizzazione a fissare una misura ridotta della</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">percentuale di detrazione dell’IVA per gli acquisti dei beni di cui alla lettera c),</span></span></p><p dir="ltr"><span style="font-size:85%;"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;color:#000000;">del comma 1, dell’art. 19-</span></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i><span style="font-family:TimesNewRoman,Italic;color:#000000;">bis</span></i></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;color:#000000;">1, del DPR n. 633 del 1972, e delle relative spese.</span></span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">In particolare, la norma richiamata prevede che sulla base delle</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">determinazioni assunte dal Consiglio UE, con regolamento ministeriale da</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">adottare ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, si</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">provvederà alla modifica della misura recata dal comma 71 del medesimo art. 2</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">del decreto-legge n. 262 del 2006.</span></span></p><p dir="ltr"><span style="font-size:85%;"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;color:#000000;">In considerazione della</span></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i> <span style="font-family:TimesNewRoman,Italic;color:#000000;">ratio</span></i></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"> <span style="font-family:TimesNewRoman;color:#000000;">perseguita dal legislatore, si ritiene che la</span></span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">previsione agevolativa che consente di effettuare il versamento degli acconti</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">considerando il coefficiente inferiore del 30 per cento, debba trovare</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">applicazione anche nei confronti dei percettori di reddito di lavoro dipendente ed</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">assimilato.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Il termine “acconto”, ai fini della determinazione del reddito di lavoro</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">dipendente e assimilato, deve necessariamente intendersi riferito alle ritenute</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">applicate dal sostituto d’imposta in sede di erogazione delle retribuzioni</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">periodiche.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Pertanto, il sostituto d’imposta deve calcolare le ritenute relative</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">all’anno 2007 considerando il precedente coefficiente del 30 per cento da</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">applicare all’importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">mila chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio indicato</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">dalle tabelle nazionali predisposte periodicamente dall’ACI.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Si evidenzia, inoltre, che tenuto conto dell’unificazione della base</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">imponibile previdenziale e di quella fiscale apportata dal d.lgs n. 314 del 1997, le</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">medesime considerazioni sopra esposte debbano trovare applicazione anche nei</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">confronti della determinazione dell’imponibile previdenziale.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Conseguentemente, anche in sede di trattenute previdenziali, il sostituto</span></span></p><p dir="ltr"><span style="font-size:85%;"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;color:#000000;">d’imposta dovrà calcolare la base imponibile previdenziale del</span></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i></i></span><span lang="it"><i> <span style="font-family:TimesNewRoman,Italic;color:#000000;">fringe benefit</span></i></span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span><span lang="it"></span><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">relativo all’utilizzo promiscuo del veicolo, calcolando il coefficiente del 30 per</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">cento.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Le maggiori ritenute eventualmente effettuate nei primi mesi del 2007</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">(calcolate applicando il coefficiente del 50 per cento) possono essere recuperate</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">nel corso del 2007, ovvero, qualora ciò comporti difficoltà operative per il</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">sostituto d’imposta, in sede di conguaglio di fine anno.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Per le medesime ragioni sopra esposte, anche con riferimento ai soggetti</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">cessati in corso dell’anno 2007 ma prima che siano intervenute le suddette</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">determinazioni, il sostituto d’imposta effettuerà il conguaglio utilizzando il</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">coefficiente del 30 per cento.</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">Nelle annotazioni al CUD, dovranno essere riportati distintamente il</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">valore del reddito in natura riferito all’utilizzo promiscuo del veicolo e le</span></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"><span style="font-family:TimesNewRoman;font-size:85%;color:#000000;">modalità di valorizzazione.</span></span><span lang="it"></span><span lang="it"></span></p><p dir="ltr"><span lang="it"></span></p>

Reddito di lavoro dipendente, veicoli concessi in uso promiscuo.

L’articolo 2, comma 71, lettera a), del decreto-legge n. 262 del 2006, convertito dalla legge n. 286 del 24 novembre 2006, ha modificato l’a...

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Stabilizzazione lavoratori parasubordinati - Accordi aziendali entro il 30 aprile.

La legge finanziaria 2007 ha introdotto la possibilità, per i committenti datori di lavoro, di trasformare in rapporti di lavoro subordinato le collaborazioni coordinate e continuative, comprese quelle a progetto. I nuovi contratti di lavoro subordinato devono prevedere una durata del rapporto di lavoro di almeno ventiquattro mesi. La stabilizzazione prevede alcune fasi, la prima delle quali - consistente nella stipula di accordi aziendali o territoriali con le organizzazioni sindacali più rappresentative - deve essere conclusa entro il 30 aprile 2007. La fase successiva è relativa alla sottoscrizione, da parte dei lavoratori interessati, di atti di conciliazione individuale. Infine, per la validazione di tali atti di conciliazione, i datori di lavoro devono versare alla Gestione separata un contributo straordinario integrativo pari alla metà della quota di contributi a carico del committente per la durata del contratto di collaborazione di ciascun lavoratore interessato. Un terzo dell’importo deve essere versato subito e l’attestazione dell’avvenuto pagamento deve essere depositata presso la sede Inps competente insieme agli atti di conciliazione e ai contratti stipulati, mentre la restante parte del contributo può essere versata in trentasei rate mensili. Il pagamento del contributo straordinario integrativo comporta l’estinzione dei reati previsti dalla legge in materia di versamento di contributi e, per effetto degli atti di conciliazione, per i periodi di lavoro pregressi sono esclusi accertamenti di natura fiscale e contributiva. Il modulo per la dichiarazione di stabilizzazione è allegato alla <a href="http://www.inps.it/home/default.asp?sURL=http%3a%2f%2fwww.inps.it%2fcircolari%2fCircolare%2520numero%252078%2520del%252017-4-2007.htm">circolare 78 del 17 aprile</a>.

Stabilizzazione lavoratori parasubordinati - Accordi aziendali entro il 30 aprile.

La legge finanziaria 2007 ha introdotto la possibilità, per i committenti datori di lavoro, di trasformare in rapporti di lavoro subordinato...

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Quesito: Detrazioni irpef

Ho il seguente quesito da porVi ed al quale ho avuto risposte contrastanti<br>:sono sposato con una cittadina spagnola ,che da una precedente relazione in<br>Spagna ha avuto una figlia da un cittadino spagnolo.Da quando siamo sposati<br>la figlia ,che e' minore,vive con noi in quanto affidata alla madre.Mia<br>moglie e' fiscalmente a mio carico ,perche' non lavora.Vorrei sapere se ho<br>diritto alle detrazioni irpef per la figlia.Vi ringrazio.

Quesito: Detrazioni irpef

Ho il seguente quesito da porVi ed al quale ho avuto risposte contrastanti :sono sposato con una cittadina spagnola ,che da una precedente r...

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Autotutela.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con la sentenza n. 7388 depositata il 27 marzo 2007, le Sezioni unite civili della Corte di cassazione - risolvendo un conflitto negativo di giurisdizione,</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">ex</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> articolo 362, 2° comma, del cpc, tra il Tribunale di giustizia amministrativa del Trentino Alto Adige e la Commissione tributaria di I grado di Trento - hanno affermato che le controversie relative al rifiuto dell’Amministrazione finanziaria di annullare in autotutela atti amministrativi sono devolute alla giurisdizione delle Commissioni tributarie.<BR> <BR> Il nuovo intervento di legittimità porta nuovamente alla ribalta la lunga</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">querelle</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> relativa alla giurisdizione da riservare alle controversie in tema di autotutela e consolida i principi già affermati dalle Sezioni unite della Cassazione nella precedente sentenza n. 16778 del 10 agosto 2005. Con tale intervento, i giudici di legittimità avevano già sancito che l’attribuzione al giudice tributario, da parte dell’articolo 12, comma 2, della legge n. 448 del 2001 (modificativo dell’articolo 2 del Dlgs n. 546 del 1992 sul processo tributario), di tutte le controversie in materia di tributi di qualunque genere e specie, comportava che anche quelle relative agli atti di esercizio dell’autotutela, in quanto incidenti sul rapporto obbligatorio tributario, dovevano ritenersi devolute</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">ratione materiae</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> alla giurisdizione delle Ct (tale interpretazione è stata peraltro confermata dall’articolo 3-</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">bis</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> del Dl n. 203/2005, convertito con modificazioni dalla n. 248/2005, il quale ha integrato il comma 1 dell’articolo 2 del Dlgs 546/1992, aggiungendo la formula "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">comunque denominati</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">" con riferimento ai tributi, riconoscendo alle Commissioni tributarie giurisdizione generale ed esclusiva in materia tributaria).<BR> <BR> La controversia in esame è scaturita dall’impugnazione, da parte del contribuente, di un diniego di autotutela relativo a un avviso di liquidazione (e successiva cartella di pagamento), con il quale l’ufficio aveva revocato i benefici fiscali per l’acquisto di terreni agricoli.<BR> La commissione adita dichiarava, con sentenza, il proprio difetto di giurisdizione, osservando che l’esercizio del potere di autotutela, secondo l’articolo 68 del Dpr 27 marzo 1992, n. 287, e il decreto ministeriale 11 febbraio, n. 37, rientrava nell’ambito della discrezionalità amministrativa e non era ricompreso tra le ipotesi di atti impugnabili</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">ex</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> articolo 19 del Dlgs 546/1992.<BR> <BR> Veniva investito della questione anche il giudice amministrativo, il quale dichiarava, altresì, l’inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione, ritenendo che la controversia in questione doveva essere devoluta alla giurisdizione del giudice tributario poiché, a seguito della modifica legislativa dell’articolo 2 del Dlgs 546/1992 da parte dell’articolo 12 della legge 448/2001, spettavano alle Commissioni tributarie tutte le controversie relative a tributi di ogni genere e specie.<BR> <BR> Da qui, il ricorso per cassazione del contribuente, il quale ha denunciato un conflitto negativo di giurisdizione.<BR> L’Amministrazione finanziaria si è costituita in giudizio sostenendo la giurisdizione del giudice tributario e specificando che, dopo l’attribuzione allo stesso di tutte le controversie concernenti i tributi, ormai erano sottratti a tale giudice solo le controversie che non involgevano direttamente un rapporto tributario, come nel caso di impugnazione di un atto di carattere generale.<BR> <BR> Le Sezioni unite, nella motivazione della sentenza, richiamando il proprio precedente (sentenza n. 16778/2005) mettono in evidenza che "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la natura discrezionale dell’autotutela tributaria non comporta la sottrazione delle controversie sui relativi atti al giudice naturale, la cui giurisdizione è ora definita mediante la clausola generale, per il solo fatto che gli atti di cui tale giudice si occupa sono vincolati</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">".<BR> Tale giudice naturale è rappresentato in modo inequivocabile dal giudice tributario, la cui giurisdizione è ormai divenuta, per effetto delle modifiche legislative, una giurisdizione a carattere generale, competente ogni qualvolta la controversia abbia a oggetto uno specifico rapporto tributario. Tale devoluzione di giurisdizione, concernente la lesione di interessi legittimi, non è in contrasto con l’articolo 103 della Costituzione, il quale riconosce in tale ambito la giurisdizione degli organi di giustizia amministrativa per la tutela nei confronti della pubblica amministrazione. Infatti, secondo una costante giurisprudenza costituzionale (</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">cfr</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">, da ultimo, ordinanze n. 165 e n. 414 del 2001 e sentenza n. 240 del 2006), non esiste una riserva assoluta di giurisdizione sugli interessi legittimi a favore del giudice amministrativo, potendo il legislatore attribuire la relativa tutela ad altri giudici.<BR> <BR> Secondo la Corte, però, il sindacato del giudice dovrà riguardare l’esistenza dell’obbligazione tributaria solo qualora l’atto di autotutela contenga tale verifica, mentre, in caso di giudizio instaurato contro il mero ed esplicito rifiuto di esercizio dell’autotutela, il giudice tributario non potrà entrare nel merito della questione, visto che il provvedimento di autotutela è pur sempre discrezionale per i limiti posti dall’articolo 4 della legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato E; in quest’ultima ipotesi, il giudice potrà esercitare soltanto un sindacato sulla legittimità del rifiuto per la sua rispondenza o meno all’interesse pubblico (decreto ministeriale 11 febbraio 1997, n. 37; l’articolo 3 del regolamento stabilisce che, nell’esercizio del potere di autotutela, deve essere data priorità "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">alle fattispecie di rilevante interesse generale e, fra queste ultime, a quelle per le quali sia in atto o vi sia il rischio di un vasto contenzioso</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">").<BR> In caso contrario, ci sarebbe una indebita sostituzione del giudice nell’attività amministrativa e un superamento dei limiti esterni della giurisdizione attribuita alle Commissioni tributarie.<BR> <BR> Sulla base dei principi sopra enunciati, la Corte ha concluso affermando che, nel caso cui l’atto di rifiuto dell’annullamento d’ufficio contenga una conferma della fondatezza della pretesa tributaria, il giudice potrà escluderla. Mentre all’Amministrazione finanziaria non resterà che adeguarsi alla pronuncia della Commissione tributaria.<BR> In difetto, potrà essere utilizzato il rimedio del ricorso in ottemperanza, di cui all’articolo 70 del Dlgs 546/1992.<BR> <BR> Infine, per quanto concerne la riconducibilità dell’atto impugnato alle categorie indicate dall’articolo 19 del Dlgs 546/1992, i giudici di legittimità hanno evidenziato che la problematica non attiene alla giurisdizione ma alla proponibilità della domanda; pertanto, sarà compito della Commissione tributaria verificare se l’atto in contestazione possa ritenersi impugnabile nell’ambito del suddetto articolo.<BR> Secondo i giudici di legittimità, però, la mancata inclusione degli atti in contestazione nel catalogo contenuto nel citato articolo 19 comporterebbe un lacuna di tutela giurisdizionale e la violazione dei principi contenuti negli articoli 24 e 113 della Costituzione (analoga posizione era stata presa peraltro dalla Corte costituzionale nella sentenza del 6 dicembre 1985, n. 313, nella quale si precisa che la sindacabilità di un atto dinanzi al giudice tributario dipende dalla funzione assolta e dagli effetti prodotti e non dalla sua inclusione nell’articolo 19 sulla base del</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">nomen juris</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">).</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte:</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">Anna Paola Brocchetta</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial"></FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">–</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Autotutela.

Con la sentenza n. 7388 depositata il 27 marzo 2007, le Sezioni unite civili della Corte di cassazione - risolvendo un conflitto negativo ...

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Competenza per rimborsi auto.

Il rimborso IVA auto trova la sua collocazione nell’ambito dei componenti positivi dell’esercizio 2006. Particolarmente importate è il principio di competenza economica art. 2423 bis p. 3 c.c. in base al quale la realizzazione dei costi e dei ricavi consegue a precisi atti o fatti giuridici che li determinano. La Corte di Giustizia ha emesso una sentenza a seguito di un “rinvio stragiudiziale” nel caso in cui si profili la necessità di chiedere un parere condizionante su questioni attinenti la coerenza di una norma nazionale a una disposizione comunitaria. Gli articoli 228 e 234 del Trattato Europeo trattano infatti le “pronunce pregiudiziali”.

Competenza per rimborsi auto.

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Ine 2007.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Con provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate del 15 febbraio 2007, sono stati approvati i modelli "Unico 2007" che contengono anche i nuovi modelli Ine (Indicatori di normalità economica), predisposti dall'Agenzia delle entrate con la finalità di individuare gli specifici indicatori previsti dal comma 19, primo periodo, dell'articolo 1 della Finanziaria 2007.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Tali indicatori (che saranno utilizzati per rilevare la presenza di ricavi o compensi non dichiarati, ovvero di rapporti di lavoro irregolare, relativamente ai contribuenti titolari di reddito d'impresa o di lavoro autonomo, per i quali non si rendono applicabili gli studi di settore) non vanno confusi con gli indicatori di normalità economica previsti dal comma 14, articolo 1, della stessa legge finanziaria per il 2007. Questi ultimi, a partire dal periodo d'imposta 2006, saranno applicabili agli studi di settore attraverso la procedura Gerico, al fine di individuare ricavi, compensi e corrispettivi fondatamente attribuibili al contribuente in relazione alle caratteristiche e alle condizioni di esercizio della specifica attività svolta.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">I modelli Ine costituiscono degli allegati ai modelli Unico 2007 "persone fisiche", "società di persone" e "società di capitali"; il contribuente, di conseguenza, dovrà ricordarsi di barrare l'apposita casella presente sul frontespizio della dichiarazione e di trasmettere l'allegato, in quanto l'omessa presentazione comporta l'applicazione della sanzione amministrativa da 258 a 2.065 euro, ridotta a un quinto del minimo se la presentazione avviene entro il termine fissato per la presentazione della dichiarazione relativa all'anno nel corso del quale è commessa la violazione.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">I soggetti obbligati</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Le istruzioni precisano che i modelli Ine devono essere compilati dai soggetti per i quali non si rendono applicabili gli studi di settore (articolo 62-bis del Dl 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427), e dai soggetti che non sono tenuti alla compilazione del relativo modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In pratica compileranno il modello Ine i contribuenti che:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">esercitano un'attività di impresa o di lavoro autonomo relativa a un codice attività per il quale è prevista l'applicazione dei parametri (indipendentemente dalla eventuale esistenza di una causa di esclusione dai parametri stessi) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">esercitano un'attività di impresa o di lavoro autonomo relativa a un codice attività per il quale non risultano approvati nè gli studi di settore, nè i parametri </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">esercitano un'attività di impresa o di lavoro autonomo relativa a un codice attività per il quale è prevista l'applicazione degli studi di settore e</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">hanno iniziato l'attività nel periodo d'imposta 2006(1) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">hanno un periodo d'imposta diverso dai 12 mesi(2) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">hanno dichiarato un volume di ricavi (articolo 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lettere c), d) ed e), del Tuir), ovvero compensi (articolo 54, comma 1, del Tuir), di ammontare superiore a 7.500.000 di euro. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Risultano invece esclusi dalla compilazione dei modelli Ine, gli enti non commerciali, i soggetti che determinano il reddito forfetariamente, Amministrazioni ed enti pubblici, di cui all'articolo 1, comma 2, del Dlgs 30 marzo 2001, n. 165, le assicurazioni, le banche, la società Poste italiane Spa, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio, le società fiduciarie e gli enti indicati dal Dlgs n. 58 del 24/2/1998 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) e dal Dlgs n. 385 dell'1/9/1993 (Testo unico bancario).</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Vale la pena di rammentare che dall'anno d'imposta 2006 sono tenuti alla compilazione del modello "studi di settore" anche i contribuenti per i quali valgono le seguenti cause di esclusione:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">ricavi di cui all'articolo 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lettere c), d) ed e) del Tuir, ovvero compensi, di cui all'articolo 54, comma 1, del Tuir, di ammontare superiore a 5.164.569 euro e fino a 7.500.000 euro </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">cessazione dell'attività, liquidazione ordinaria, ovvero periodo di non normale svolgimento dell'attività </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Per tali soggetti la compilazione del modello studi di settore comporta l'esclusione dalla trasmissione del modello Ine.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Ine SC</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nell'allegato Ine "società di capitali" sono previsti soltanto due righi relativi alla richiesta di informazioni del personale addetto all'attività.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In particolare, nel rigo NS1 si chiede il numero di giornate retribuite dei lavoratori dipendenti o assimilati, comprendendo anche i soggetti con un contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministrazione di lavoro, e i soggetti distaccati presso l'impresa; nel rigo NS2 andrà, invece, indicato il numero dei collaboratori coordinati e continuativi o a progetto programma di lavoro o fase di esso, che prestano prevalentemente l'attività nell'impresa alla data di chiusura del periodo d'imposta.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Ine persone fisiche - società di persone</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">I modelli Ine "persone fisiche" e "società di persone" risultano composti da tre sezioni, dedicate, rispettivamente, ai contribuenti in contabilità semplificata, a quelli in contabilità ordinaria e ai lavoratori autonomi.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Rispetto alle indicazioni gia presenti nel modello Ine "società di capitali", nella sezione III "redditi di lavoro autonomo derivante dall'esercizio di arte e professione" sono inserite le richieste di informazioni relative alle ore settimanali dedicate all'attività e alle settimane di lavoro nell'anno prestate dal professionista o dai soci, nel caso di esercizio della professione in forma associata. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Nella sezione I dedicata alle imprese in regime di contabilità semplificata, si richiede, al fine di completare i dati sul personale, oltre alle informazioni previste nel modello "Ine SC", anche il numero dei familiari, dei soci (naturalmente solo per il modello "Ine SP") e degli associati in partecipazione che prestano la propria attività nell'impresa, con la relativa percentuale di lavoro apportato da ciascuna figura professionale, secondo quanto stabilito dalla circolare n. 32/E/2005 al paragrafo 7.4.2.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Viene inoltre richiesto il valore dei beni strumentali che l'impresa possiede o detiene al termine del periodo d'imposta di riferimento. Ai fini della determinazione di tale valore, valgono le regole previste per la compilazione dei modelli degli studi di settore e, quindi, non bisogna tener conto del valore dei beni ceduti mentre va considerato l'intero valore dei beni acquisiti nel corso del periodo d'imposta. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">In ultimo, ai soggetti in contabilità ordinaria viene richiesto anche il valore delle esistenze iniziale e delle rimanenze finali di materie prime e sussidiarie, semilavorati, merci e prodotti finiti (ai sensi dell'articolo 92 del Tuir), con esclusione del valore delle opere forniture e servizi di durata ultrannuale, l'ammontare delle spese per lavoro dipendente e assimilato e il valore degli interessi passivi e degli altri oneri i finanziari sostenuti dall'impresa.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Non devono essere indicate, tra le spese di lavoro dipendente, le somme corrisposte a titolo di compenso del lavoro prestato o dell'opera svolta dal coniuge, dai figli, affidati o affiliati minori di età o permanentemente inabili al lavoro, e dagli ascendenti, nonché dai familiari partecipanti all'impresa di cui al comma 4 dell'articolo 5 del Tuir.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Gli indicatori di normalità economica saranno calcolati sulla base delle informazioni acquisite attraverso i modelli Ine e avranno la finalità di individuare i soggetti da sottoporre a controllo.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">NOTE:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">1) L'articolo 10, comma 4, della legge n. 146/1998, come modificato dall'articolo 1, comma 16, della legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) prevede che non costituisce causa di esclusione l'inizio dell'attività, da parte dello stesso soggetto, entro sei mesi dalla data di cessazione, o se l'inizio dell'attività costituisce una mera prosecuzione di un'attività svolta da altri soggetti. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">2) Se il contribuente ha un periodo d'imposta non di dodici mesi che è in corso alla data dell'1/1/2007, sarà tenuto all'applicazione degli studi di settore in base alle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 23, della legge n. 296/2006; pertanto non deve compilare il modello Ine. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Fonte:</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">Alessandro Madia e Carmine Tozza</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial"></FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">–</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> Agenzia Entrate</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN></P>

Ine 2007.

Con provvedimenti del direttore dell'Agenzia delle entrate del 15 febbraio 2007, sono stati approvati i modelli "Unico 2007"...

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