Flussi d'ingresso. Domande dal 12 Marzo

È stata firmata la circolare sulla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso per l’anno 2007 dei lavoratori stagionali extracomunitari e dei lavoratori che hanno partecipato a programmi di formazione e di istruzione nel Paese di origine.<br />Il relativo D.P.C.M. - atteso in Gazzetta Ufficiale per il prossimo 12 marzo - prevede l’ammissione di 80.000 lavoratori stagionali non comunitari e di altri 2.000 che hanno partecipato a programmi di formazione e di istruzione nel Paese di origine.Le domande potranno essere presentate a partire dal 12 marzo 2007.<br />Il Ministero mette a disposizione la modulistica e le istruzioni necessarie.<br /><p>Le novità più importanti sono:</p><ul><li>aumento del numero delle associazioni di categoria che possono presentare le domande dei datori di lavoro con procedura informatica;</li><li>semplificazione delle domande individuali del datore di lavoro che potranno avvalersi di moduli scaricabili dal sito.</li></ul><p>Per la presentazione delle domande, sono previste due modalità diverse:</p><ul><li>con il supporto delle associazioni di categoria (i datori di lavoro, tramite le associazioni di categoria, possono avvalersi di un accesso Internet riservato che permette la compilazione delle domande in via telematica da parte delle associazioni e l’inoltro informatico al sistema Sportello Unico Immigrazione; le domande saranno poi trasmesse alle Questure ed alle DPL competenti e seguiranno l’iter procedurale consueto);</li><li>in modo diretto (i datori di lavoro possono effettuare la richiesta compilando direttamente il modulo cartaceo, che dovrà essere inviato con raccomandata semplice al Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell´Interno; nella busta, oltre al modulo di domanda, dovranno essere inserite le fotocopie dei documenti di riconoscimento del datore di lavoro e del lavoratore).</li></ul>

Flussi d'ingresso. Domande dal 12 Marzo

È stata firmata la circolare sulla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso per l’anno 2007 dei lavoratori stagionali extracomunitar...

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Insolvenza del datore di lavoro.

L'INPS fornisce un quadro riassuntivo delle disposizioni vigenti e degli orientamenti giurisprudenziali in materia di intervento del Fondo di garanzia istituito per la liquidazione del TFR e dei crediti di lavoro diversi dal TFR, in caso di insolvenza del datore di lavoro.<br />(Circolare INPS 07/03/2007, n. 53)

Insolvenza del datore di lavoro.

L'INPS fornisce un quadro riassuntivo delle disposizioni vigenti e degli orientamenti giurisprudenziali in materia di intervento del Fon...

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Agevolazioni - Progetto CORNET.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha definito termini e modalità di presentazione - da parte di associazioni imprenditoriali italiane - delle proposte progettuali per la concessione di agevolazioni per lo sviluppo di progetti transnazionali di ricerca collettiva nell'ambito del Progetto comunitario CORNET (Collective Research Network).<br />(D.M. Ministero Sviluppo economico 09/02/2007, G.U. 06/03/2007, n. 54, S.O. n. 59)

Agevolazioni - Progetto CORNET.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha definito termini e modalità di presentazione - da parte di associazioni imprenditoriali italiane - ...

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Cinque per mille.

In attesa del D.P.C.M. che disciplinerà la materia, è possibile sin da oggi presentare domanda di iscrizione - tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate o tramite gli intermediari abilitati - nell'elenco riguardante le ONLUS, le associazioni di promozione sociale e le associazioni riconosciute che operano nei settori indicati nell'art. 10, comma 1, lettera a), D.Lgs. n. 460/1997. L'Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione il nuovo modello di iscrizione e le istruzioni per la compilazione.<br />(Comunicato stampa Agenzia delle Entrate 06/03/2007)

Cinque per mille.

In attesa del D.P.C.M. che disciplinerà la materia, è possibile sin da oggi presentare domanda di iscrizione - tramite i servizi telematici ...

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La nuova imposta sulle successioni e donazioni .

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Premessa</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Con il Dl 3 ottobre 2006, n. 262, il legislatore ha “rispolverato” l’imposta di successione e donazione disciplinata dal Dlgs 31 ottobre 1990, n. 346.<BR> In particolare, l’imposta, abrogata dall’articolo 13, comma 1, legge 18 ottobre 2001, n. 383, è stata “riattivata”, sia con caratteristiche ormai consolidate, che con tratti del tutto nuovi (aliquote, modalità di calcolo, eccetera).<BR> Infatti, l’articolo 2 del Dl n. 262/2006, nella versione convertita dalla legge n. 286/2006, prevede l’istituzione dell’imposta di successione e donazione sui trasferimenti di beni e diritti per causa di morte, per donazione o a titolo gratuito e sulla costituzione di vincoli di destinazione, con le seguenti regole: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">generali, contenute nel Dlgs n. 346/1990, nella versione vigente alla data del 24 ottobre 2001 (quindi, prima dell’abrogazione) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">particolari, previste dai commi 48-51 del predetto articolo 2.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Inoltre, ulteriori modifiche alla disciplina sono state introdotte dall’articolo 1, commi 77 e 78, legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007), tra cui si segnala l’esenzione da imposte in caso di trasferimento di azienda a particolari condizioni.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Dl n. 262/2006 prima della conversione in legge</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Va ricordato che, nelle more della conversione in legge del Dl n. 262/2006, era stata originariamente prevista l’applicazione alle successioni e donazioni della sola imposta di registro (e, nel caso di immobili, anche dell’imposta ipotecaria e catastale) con aliquote differenziate a seconda dei soggetti interessati.<BR> In particolare, la norma originaria prevedeva che: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">in caso di successione o donazione di immobili a favore di coniuge e parenti in linea retta, c’era l’esclusione dall’imposta di registro (fermo restando l’imposta ipotecaria e catastale). Se si trattava di beni diversi dagli immobili, si applicava l’aliquota del 4 per cento, con franchigia di 100mila euro </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">in caso di successione o donazione di immobili a favore di parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo grado, si applicava l’aliquota del 2 per cento, elevata al 6 per cento per i beni diversi dagli immobili </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">in caso di successione o donazione di immobili a favore di soggetti diversi dai precedenti, si applicava l’aliquota del 4 per cento, elevata all’8 per cento per i beni diversi dagli immobili.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Inoltre, ai fini delle imposte ipotecaria e catastale, erano previste norme particolari in caso di trasferimento nei confronti del coniuge e dei parenti in linea retta.<BR> <BR> Di seguito, comunque, si analizza la disciplina così come risultante dalla legge di conversione del Dl n. 262/2006 e successive modifiche, che si presenta, di fatto, completamente diversa da questa appena descritta.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Decorrenza delle nuove norme</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Le disposizioni in materia di imposta sulle successioni e donazioni, descritte di seguito, si applicano alle successioni apertesi dal 3 ottobre 2006 e agli atti pubblici formati, agli atti a titolo gratuito fatti, alle scritture private autenticate e alle scritture private non autenticate presentate per la registrazione, a decorrere dal 1° gennaio 2007.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Soggetti passivi dell’imposta</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">L’imposta è dovuta dagli eredi e dai legatari per le successioni, dai donatari per le donazioni e dai beneficiari per le altre liberalità tra vivi.<BR> Ai fini dell’imposta, sono considerati parenti in linea retta anche i genitori e i figli naturali, i rispettivi ascendenti e discendenti in linea retta, gli adottanti e gli adottati, gli affilianti e gli affiliati.<BR> La parentela naturale, se il figlio non è stato legittimato o riconosciuto o non è riconoscibile, deve risultare da sentenza civile o penale, anche indirettamente, ovvero da dichiarazione scritta del genitore.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Oggetto e base imponibile</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">L’imposta sulle successioni e donazioni si applica ai trasferimenti di beni e diritti per successione a causa di morte e ai trasferimenti di beni e diritti per donazione o altra liberalità tra vivi.<BR> Si considerano trasferimenti anche la costituzione di diritti reali di godimento, la rinunzia a diritti reali o di credito e la costituzione di rendite o pensioni.<BR> L’imposta si applica anche nei casi di immissione nel possesso temporaneo dei beni dell’assente e di dichiarazione di morte presunta, nonché nei casi di donazione presunta, di cui all’articolo 26 del Dpr 26 aprile 1986, n. 131.<BR> L’imposta non si applica nei casi di donazione o liberalità di cui agli articoli 742 (spese soggette a collazione) e 783 (donazioni di modico valore) del Codice civile.<BR> <BR> Ferma restando l’applicazione dell’imposta anche alle liberalità indirette, risultanti da atti soggetti a registrazione, l’imposta non si applica nei casi di donazioni o di altre liberalità collegate ad atti concernenti il trasferimento o la costituzione di diritti immobiliari, ovvero il trasferimento di aziende, qualora per l’atto sia prevista l’applicazione dell’imposta di registro, in misura proporzionale, o dell’imposta sul valore aggiunto.<BR> <BR> Passando alla base imponibile, la regola introdotta in sede di conversione in legge del Dl n. 262/2006 prevede l’assoggettamento a tassazione di qualunque bene trasferito, salvo poche eccezioni specificatamente previste.<BR> Va comunque ricordato che, in linea sostanziale, l’imposta di successione grava su una massa di rapporti attivi e passivi, mentre quella di donazione interessa il trasferimento di uno o più beni o frazioni di essi.<BR> Pertanto, le aliquote dell’imposta di successione si applicano sulla somma algebrica che si ottiene confrontando attività e passività dismesse dal defunto.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Valore netto dell’asse globale ai fini dell’imposta di successione</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Il valore globale netto dell’asse ereditario, su cui si applica l’imposta di successione, è costituito dalla differenza tra il valore complessivo, alla data dell’apertura della successione, dei beni e dei diritti che compongono l’attivo ereditario, determinato secondo le disposizioni degli articoli da 14 a 19 del Dlgs n. 346/1990, e l’ammontare complessivo delle passività deducibili e degli oneri diversi da quelli indicati nell’articolo 46, comma 3, Dlgs n. 346/1990.<BR> In caso di fallimento del defunto, si tiene conto delle sole attività che pervengono agli eredi e ai legatari a seguito della chiusura del fallimento.<BR> <BR> Il valore dell’eredità o delle quote ereditarie è determinato al netto dei legati e degli altri oneri che gravano su di esse; quello dei legati, al netto degli oneri da cui sono gravati.<BR> Il valore globale netto dell’asse ereditario è maggiorato, ai soli fini della determinazione delle aliquote applicabili, di un importo pari al valore attuale complessivo di tutte le donazioni fatte dal defunto agli eredi e ai legatari, comprese quelle presunte, di cui all’articolo 1, comma 3, del Dlgs n. 346/1990, ed escluse quelle indicate all’articolo 1, comma 4, e quelle registrate gratuitamente o con pagamento dell’imposta in misura fissa, a norma degli articoli 55 e 59 del medesimo Dlgs n. 346/1990.<BR> <BR> Il valore delle singole quote ereditarie o dei singoli legati è maggiorato, agli stessi fini, di un importo pari al valore attuale delle donazioni fatte a ciascun erede o legatario.<BR> Per valore attuale delle donazioni anteriori, si intende il valore dei beni e dei diritti donati alla data dell’apertura della successione, riferito alla piena proprietà anche per i beni donati con riserva di usufrutto o altro diritto reale di godimento.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Atti imponibili ai fini dell’imposta di donazione</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Gli atti di donazione sono soggetti a registrazione secondo le disposizioni del Testo unico sull’imposta di registro, approvato con Dpr 26 aprile 1986, n. 131, concernenti gli atti da registrare in termine fisso.<BR> Sono soggetti a registrazione in termine fisso anche gli atti aventi a oggetto donazioni, dirette o indirette, formati all’estero nei confronti di beneficiari residenti nello Stato.<BR> Dall’imposta sulle donazioni si detraggono le imposte pagate all’estero in dipendenza della stessa donazione e in relazione ai beni ivi esistenti, salva l’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni.<BR> Per la determinazione della base imponibile si applicano le stesse norme valevoli per le successioni.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Beni soggetti all’imposta</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Sono oggetto di successione o donazione: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">gli immobili che, di regola, si valutano mediante l’applicazione di determinati coefficienti alla rendita catastale </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">le aziende, salvo che siano trasferite a discendenti e che vengano soddisfatte le condizioni di cui all’articolo 1, comma 78, della legge n. 296/2006. Se soggette a imposta, le aziende concorrono alla base imponibile con il loro patrimonio netto </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">le azioni e quote di partecipazione al capitale di società, sempre che, come nel caso delle aziende, non vengano trasferite a discendenti </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">le obbligazioni, i crediti, il denaro e gli altri beni mobili.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Sono esenti da imposta le auto e, più in generale, i veicoli iscritti nel Pra, nonché, ai soli fini dell’imposta di registro, i titoli di Stato.<BR> Per le quote di fondi comuni di investimento, ai fini del calcolo della base imponibile per la donazione si considera il valore corrente, mentre per la successione tale valore è ridotto dalla quota di titoli di Stato.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Trasferimenti di azienda</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">L’articolo 1, comma 78, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, ha previsto che i trasferimenti, effettuati anche tramite i patti di famiglia, di cui agli articoli 768-bis e seguenti del Codice civile, a favore dei discendenti, di aziende o rami di esse, di quote sociali e di azioni, non sono soggetti all’imposta di successione e donazione.<BR> <BR> In caso di quote sociali e azioni di soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettera a), del Tuir (Spa, Sapa, Srl, società cooperative e società di mutua assicurazione, residenti nello Stato), il beneficio spetta limitatamente alle partecipazioni mediante le quali è acquisito o integrato il controllo, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, numero 1), del Codice civile. Pertanto, nell’ipotesi in cui la partecipazione di controllo posseduta dal dante causa sia frazionata tra più discendenti, l’agevolazione in esame spetta esclusivamente per l’attribuzione che consenta l’acquisizione o integrazione del controllo.<BR> Spetta sempre, invece, l’agevolazione per il trasferimento della partecipazione di controllo a favore di più discendenti in comproprietà (articolo 2347 cc).<BR> <BR> Il beneficio si applica a condizione che gli aventi causa proseguano l’esercizio dell’attività d’impresa, o detengano il controllo, per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento, rendendo, contestualmente alla presentazione della dichiarazione di successione o all’atto di donazione, apposita dichiarazione in tal senso.<BR> Il mancato rispetto della condizione di cui sopra comporta la decadenza dal beneficio, il pagamento dell’imposta in misura ordinaria, della sanzione amministrativa del 30 per cento, prevista dall’articolo 13 del Dlgs 18 dicembre 1997, n. 471, e degli interessi di mora decorrenti dalla data in cui l’imposta medesima avrebbe dovuto essere pagata.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Calcolo dell’imposta sulle successioni: aliquote</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">I trasferimenti di beni e diritti per causa di morte sono soggetti all’imposta di successione con le seguenti aliquote sul valore complessivo netto dei beni: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">devoluti a favore del coniuge e dei parenti in linea retta sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 1 milione di euro: 4 per cento </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">devoluti a favore dei fratelli e delle sorelle, sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 100mila euro: 6 per cento </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">devoluti a favore degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado: 6 per cento </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">devoluti a favore di altri soggetti: 8 per cento.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Va ricordato che, se il beneficiario è una persona portatrice di handicap riconosciuto grave ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, l’imposta si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del legato che supera l’ammontare di 1,5 milioni di euro.<BR> Inoltre, nel caso in cui la successione riguardi beni immobili, si applicano anche le imposte ipotecaria e catastale nelle seguenti misure:<BR> - imposta ipotecaria, 2 per cento<BR> - imposta catastale, 1 per cento.<BR> Se almeno uno dei beneficiari della successione si trova nella condizione di poter richiedere i benefici dell’acquisto “prima casa”, le imposte ipotecaria e catastale si applicano nella misura fissa di 168 euro ciascuna.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Calcolo dell’imposta sulle donazioni: aliquote</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Per le donazioni e gli atti di trasferimento a titolo gratuito di beni e diritti e la costituzione di vincoli di destinazione di beni, l’imposta è determinata dall’applicazione delle seguenti aliquote al valore globale dei beni e dei diritti (al netto degli oneri da cui è gravato il beneficiario, diversi da quelli indicati dall’articolo 58, comma 1, del Dlgs 31 ottobre 1990, n. 346) ovvero, se la donazione è fatta congiuntamente a favore di più soggetti o se in uno stesso atto sono compresi più atti di disposizione a favore di soggetti diversi, al valore delle quote dei beni o diritti attribuiti:<BR> a. a favore del coniuge e dei parenti in linea retta, sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 1milione di euro: 4 per cento<BR> b. a favore dei fratelli e delle sorelle, sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 100mila euro: 6 per cento<BR> c. a favore degli altri parenti fino al quarto grado e degli affini in linea retta, nonché degli affini in linea collaterale fino al terzo grado: 6 per cento<BR> d. a favore di altri soggetti: 8 per cento.<BR> <BR> Va ricordato che, se il beneficiario è una persona portatrice di handicap riconosciuto grave ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, l’imposta si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del legato che supera l’ammontare di 1,5 milioni di euro.<BR> Anche in tal caso, se la donazione riguarda beni immobili si applicano le imposte ipotecaria e catastale nelle seguenti misure:<BR> - imposta ipotecaria, 2 per cento<BR> - imposta catastale, 1 per cento.<BR> Se il donatario si trovi nella condizione di poter richiedere i benefici dell’acquisto “prima casa”, le imposte ipotecaria e catastale si applicano nella misura fissa di 168 euro ciascuna.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B><I></I></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B><I></I></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B><I></I></B></SPAN><B><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Esempio di calcolo n. 1</FONT></SPAN></I></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Si consideri il caso di un soggetto che, in data 15 gennaio 2007, dona alla moglie, portatrice di handicap, con i requisiti “prima casa”, un immobile,del valore di 1 milione di euro.<BR> <BR> Si procede al calcolo delle imposte.<BR> 1. Imposta di donazione<BR> valore bene: 1 milione di euro<BR> franchigia: 1,5 milioni di euro<BR> imponibile: 1 milione – 1,5 milioni = zero<BR> 2. Imposta ipotecaria<BR> valore imponibile: 1 milione di euro<BR> imposta ipotecaria: 168 euro<BR> 3. Imposta catastale<BR> valore imponibile: 1 milione di euro<BR> imposta ipotecaria: 168 euro<BR> 4. Totale imposte dovute: 0 + 168 + 168 = 336 euro.<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B><I></I></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B><I></I></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B><I></I></B></SPAN><B><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Esempio di calcolo n. 2</FONT></SPAN></I></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Si consideri il caso di un soggetto che, in data 15 gennaio 2007, dona: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT FACE="Symbol">·</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT FACE="Times New Roman">  alla moglie, che non ha i requisiti “prima casa”, un immobile del valore di 1,2 milioni di euro </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT FACE="Symbol">·</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT FACE="Times New Roman">  al fratello, un immobile, senza i requisiti “prima casa”, del valore di 500mila euro.<BR> <BR> Si procede al calcolo delle imposte<BR> 1. Imposta di donazione<BR> a) moglie<BR> valore bene: 1,2 milioni di euro<BR> franchigia: 1 milione di euro<BR> imponibile: 1,2 milioni – 1 milione = 200mila<BR> imposta: 200mila x 4 per cento = 8mila euro<BR> b) fratello<BR> valore bene: 500mila euro<BR> franchigia: 100mila euro<BR> imponibile: 500mila – 100mila = 400mila euro<BR> imposta: 400mila x 6 per cento = 24mila euro<BR> Totale imposta donazione: 8mila + 24mila = 32mila.<BR> <BR> 2. Imposta ipotecaria<BR> a) moglie<BR> valore imponibile: 1,2 milioni di euro<BR> imposta ipotecaria: 1,2 milioni x 2 per cento = 24mila euro<BR> b) fratello<BR> valore imponibile: 500mila euro<BR> imposta ipotecaria: 500mila x 2 per cento = 10mila euro<BR> Totale imposta ipotecaria: 24mila + 10mila = 34mila.<BR> <BR> 3. Imposta catastale<BR> a) moglie<BR> valore imponibile: 1,2 milioni di euro<BR> imposta catastale: 1,2 milioni x 1 per cento = 12mila euro<BR> b) fratello<BR> valore imponibile: 500mila euro<BR> imposta catastale: 500mila x 1 per cento = 5mila euro<BR> Totale imposta catastale: 12mila + 5mila = 17mila<BR> <BR> 4. Totale imposte dovute: 32mila + 34 mila + 17 mila = 83 mila euro.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P>

La nuova imposta sulle successioni e donazioni .

Premessa Con il Dl 3 ottobre 2006, n. 262, il legislatore ha “rispolverato” l’imposta di successione e donazione disciplinata dal Dlgs 31...

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Rottami: la cessione è soggetta al reverse charge.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La cessione di quei beni definibili “rottami”, in quanto non più utilizzabili secondo l’ordinaria destinazione se non attraverso una fase di lavorazione e trasformazione, rientra, ai fini Iva, tra le operazioni assoggettabili al cosiddetto regime del</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">reverse charge</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">, di cui all’articolo 74 del Dpr n. 633 del 1972. Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate, con la</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> </SPAN><a href="http://dt.finanze.it/doctrib/PDF/Documento.pdf?Request=0&DocumentID=14000002920070228AENN40000003543700&Info=2,0,1"><SPAN LANG="it"><B><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">risoluzione n. 29/E</FONT></U></B></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> del 28 febbraio 2007.<BR> <BR> L’istanza di interpello, a cui ha dato risposta l’Amministrazione finanziaria, è stata proposta da una società che "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">nell’ambito della gestione delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani che eseguirà nei confronti degli utenti domestici o non domestici, raccoglierà e quindi deterrà “rifiuti” e “materiali riciclabili”, che allorché posseggano un valore commerciale, potranno essere ceduti ad altre imprese contro la corresponsione di un corrispettivo quantificato sul valore di mercato del materiale</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">". Tali materiali, come specificato nell’istanza di interpello, potranno derivare sia da imballaggi che da altri manufatti o scarti. Nel primo caso, ai sensi della vigente normativa, saranno conferiti alle piattaforme pre-individuate che fanno riferimento al “Consorzio nazionale imballaggi”, che riconoscerà un corrispettivo ai Comuni o, nel caso di specie, alla società istante; nell’altro caso, invece, l’impresa provvederà ad alienarli ai raccoglitori autorizzati, praticando prezzi di mercato.<BR> <BR> L’Agenzia delle entrate ha richiamato, in via preliminare, la risoluzione n. 115 del 2004; con tale documento, la stessa aveva evidenziato come il decreto legislativo n. 22 del 1997 (“decreto Ronchi”), in attuazione dei principi dettati dalla legislazione comunitaria e, in particolare, dalla direttiva n. 94/62/Ce, che ha previsto misure tese a prevenire ed eliminare la produzione di rifiuti di imballaggi, qualificasse l’attività di gestione di rifiuti nel suo complesso "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">attività di pubblico interesse</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">", finalizzata ad assicurare una elevata protezione dell’ambiente.<BR> <BR> Pertanto, a parere dell’Amministrazione finanziaria, l’operazione di raccolta e conferimento dei rifiuti, effettuata dalla società istante nell’ambito dell’accordo Anci-Conai, individua una fase del processo di gestione dei rifiuti di imballaggio e, pertanto, quale prestazione rientrante nel punto 127-</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">sexiesdecies</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> della tabella A, parte III, allegata al Dpr n. 633/1972, fruisce dell’aliquota Iva del 10 per cento, fissata dalla norma per le "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">prestazioni di gestione, stoccaggio, e deposito temporaneo previste dall’art. 6, comma 1, lettere d), l) e m) del D. Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, di rifiuti urbani di cui all’art. 7, comma 2, e di rifiuti speciali di cui all’art. 7, comma 3, lettera g), del medesimo decreto</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">".<BR> <BR> Il conferimento del materiale rimanente (ovvero di quello che non rientra nella categoria degli imballaggi e negli accordi Anci-Conai) effettuato a favore di raccoglitori autorizzati, è, invece, da considerarsi cessione di beni effettuata sul libero mercato al di fuori di rapporti obbligatori. Pertanto, la cessione di tali beni, definiti “rottami”, come chiarito dalla circolare n. 28/2004, rientrerà tra le operazioni assoggettabili al regime del</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">reverse charge</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">.<BR> <BR> Il regime Iva delle cessioni di rottami e di altri materiali di recupero è stato disciplinato in origine mediante l’introduzione, nell’articolo 74 del Dpr n. 633 del 1972, di un’apposita disposizione che prevedeva che questo tipo di cessioni fossero effettuate "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">senza pagamento dell’imposta</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">" (</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT SIZE=2 FACE="Arial">cfr</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> articolo 1, comma 10, del decreto legge 19 dicembre 1984, n. 853). La disposizione è stata più volte modificata, con adozione, da ultimo, di un regime che, in virtù di espressa autorizzazione della Commissione europea all’adozione di misure derogatorie alla VI direttiva Cee, poteva essere utilizzato fino al 31 dicembre 2003. In particolare, come illustrato nella circolare 2 agosto 1999, n. 165, il previgente articolo 74 del Dpr n. 633 del 1972 prevedeva una diversa disciplina dei regimi impositivi e dei relativi adempimenti contabili, in relazione ai soggetti coinvolti, all’oggetto delle cessioni e all’ammontare delle stesse. Tale regime di non applicabilità dell’imposta non poteva essere adottato nel caso in cui l’operatore avesse esercitato l’opzione per il regime ordinario, ovvero quando fosse stato superato l’ammontare delle cessioni previsto dalla normativa richiamata.<BR> <BR> La cessione di tali rottami, alla luce del vigente articolo 74, sarà, imponibile, ad aliquota ordinaria, secondo un particolare meccanismo in base al quale l’imposta è applicata dall’acquirente che, se soggetto passivo in Italia, diventa debitore della stessa.<BR> Il cedente, pertanto, dovrà emettere la fattura senza addebitare l’Iva, ma indicando comunque nel documento fiscale che si tratta di operazione imponibile</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT SIZE=2 FACE="Arial">ex</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> articolo 74 del citato decreto.<BR> L’acquirente, dal canto suo, al ricevimento del documento contabile, provvederà a integrarlo con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta, annotandolo nel registro delle fatture emesse e, ai fini della detrazione, in quello degli acquisti.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P>

Rottami: la cessione è soggetta al reverse charge.

La cessione di quei beni definibili “rottami”, in quanto non più utilizzabili secondo l’ordinaria destinazione se non attraverso una fase ...

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Risoluzione n.34/E.

L’articolo 32bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972,<br />introdotto dal decreto legge 4 luglio 2006, n. 233, disciplina, a decorrere dal 1 gennaio<br />2007, l’applicazione del regime di franchigia per i contribuenti persone fisiche che hanno<br />realizzato nell’anno solare precedente, o in caso di inizio attività, prevedono di realizzare un<br />volume d’affari nell’anno, non superiore a 7.000 euro.<br />Il versamento dell’imposta dovuta, per effetto della rettifica di cui all’articolo 19 bis<br />del decreto 633/1972, è effettuato con le modalità di cui all’articolo 17 del decreto<br />legislativo 9 luglio 1997, n. 241, in tre rate annuali da corrispondere entro il termine<br />previsto per il versamento del saldo, a decorrere dall’anno nel quale è intervenuta la<br />modifica del regime prescelto.<br />A tal fine, si istituisce il seguente codice tributo:<br />“6492”, denominato “ IVA derivante da rettifica per i contribuenti minimi in<br />franchigia di cui all’articolo 32bis DPR 633/1972”.<br />Nella compilazione del modello F 24, il codice deve essere esposto nella sezione<br />erario, con indicazione, quale periodo di riferimento, dell’anno in cui è stata operata la<br />rettifica espresso nella forma AAAA.

Risoluzione n.34/E.

L’articolo 32bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, introdotto dal decreto legge 4 luglio 2006, n. 233, disciplina...

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Contratti a progetto.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il contratto di lavoro a progetto è un contratto di collaborazione coordinata e continuativa caratterizzato dal fatto di:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">essere riconducibile a uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">essere gestito autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con l'organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l'esecuzione dell'attività lavorativa </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La disciplina prevista in materia di lavoro a progetto è finalizzata a prevenire l'utilizzo improprio delle collaborazioni coordinate e continuative e a tutelare maggiormente il lavoratore. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">APPLICAZIONE </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il contratto di lavoro a progetto può essere stipulato da tutti i lavoratori e per tutti i settori e le attività, con le seguenti esclusioni:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">agenti e rappresentanti di commercio </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">coloro che esercitano professioni intellettuali per le quali è necessaria l'iscrizione a specifici albi professionali (già esistenti al momento dell'entrata in vigore del decreto) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">partecipanti a collegi e commissioni (inclusi gli organismi di natura tecnica) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">pensionati al raggiungimento del 65° anno di età </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">atleti che svolgono prestazioni sportive in regime di autonomia, anche in forma di collaborazione coordinata e continuativa </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">collaborazioni coordinate e continuative di tipo occasionale "minima", ovvero di durata non superiore a 30 giorni con un unico committente, e per un compenso annuo non superiore a 5.000 euro con lo stesso committente </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">rapporti di collaborazione con la pubblica amministrazione </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">rapporti e attività di collaborazione coordinata e continuativa comunque resi e utilizzati a fini istituzionali in favore di associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano)</FONT></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">CARATTERISTICHE </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il contratto di lavoro a progetto deve essere redatto in forma scritta e deve indicare, a fini della prova, i seguenti elementi:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">durata della prestazione di lavoro: può essere determinata (indicata specificamente) o determinabile in quanto il rapporto dura finché non sia stato realizzato il progetto, il programma o la fase di lavoro </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">individuazione e descrizione del contenuto caratterizzante del progetto o programma di lavoro, o fase di esso </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">corrispettivo e criteri per la sua determinazione, tempi e modalità di pagamento, disciplina dei rimborsi spese </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">forme di coordinamento tra lavoratore a progetto e committente sull'esecuzione (anche temporale) della prestazione lavorativa </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto (oltre a quelle previste in applicazione delle norme relative all'igiene e sicurezza del lavoratore sul luogo di lavoro)</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il contratto termina quando il progetto, il programma o la fase vengono realizzati. Il recesso anticipato può avvenire per giusta causa o in base alle modalità previste dalle parti nel contratto individuale.</FONT></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Trattamento economico e normativo</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il compenso deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro eseguito e deve tenere conto dei compensi normalmente corrisposti per analoghe prestazioni di lavoro autonomo nel luogo di esecuzione del contratto.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il Dlgs 276/2003 prevede una maggior tutela, rispetto alle collaborazioni coordinate e continuative, del lavoratore in caso di malattia, infortunio e gravidanza:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la malattia e l'infortunio del lavoratore comportano solo la sospensione del rapporto che però non è prorogato e cessa alla scadenza indicata nel contratto o alla fine del progetto, programma o fase di lavoro. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Il committente può comunque recedere se la sospensione si protrae per un periodo superiore a un sesto della durata stabilita nel contratto (quando determinata) ovvero superiore a 30 giorni per i contratti di durata determinabile </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">la gravidanza comporta la sospensione del rapporto e la proroga dello stesso per 180 giorni</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Sono stati inoltre previsti a favore del lavoratore:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">facoltà di svolgere la propria attività per più committenti (salvo diversa previsione del contratto individuale) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">diritto a essere riconosciuto autore dell'invenzione fatta nello svolgimento del lavoro a progetto</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">ATTUAZIONE</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">La disciplina relativa al lavoro a progetto si applica alle collaborazioni coordinate e continuative stipulate dopo l'entrata in vigore della norma (24 ottobre 2003). Le collaborazioni coordinate e continuative stipulate prima del 24 ottobre 2003 senza il riferimento a un progetto o a una fase di esso, mantengono efficacia fino alla loro scadenza e in ogni caso non oltre un anno dall'entrata in vigore del Dlgs 276/2003, senza possibilità di rinnovo o proroga. Decorso il termine del 24 ottobre 2004 le collaborazioni non ricondotte a un progetto cessano automaticamente. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Possono essere stipulati accordi aziendali che stabiliscano che le collaborazioni non riconducibili a un progetto siano trasformate in una forma di lavoro subordinato che può essere individuata sia fra quelle previste dal decreto 276/2003 (lavoro intermittente, ripartito, distacco, somministrazione, appalto), sia fra quelle già disciplinate (contratto a termine o a tempo parziale). Questi accordi possono anche prevedere un termine di efficacia più ampio di quello del 24 ottobre 2004, ma comunque non superiore al 24 ottobre 2005.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">INTERPELLO</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Le risposte ai quesiti formulati nell'esercizio del diritto di interpello da parte delle associazioni di categoria, degli ordini professionali e degli enti pubblici emanate dalla Direzione generale per l'attività ispettiva in materia di lavoro a progetto e co.co.co.:</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Proroga dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa (art. 86, comma 1, del D.Lgs. n. 276/2003, come modificato dall'art. 20, comma 1, del D.Lgs. n. 251/2004) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">(la proroga è possibile solo attraverso specifici accordi sindacali di transizione al nuovo regime stipulati in sede aziendale con le istanze aziendali dei sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale, e comunque non oltre il 24 ottobre 2005) - Risposta all'istanza avanzata dall'Ordine dei Consulenti del lavoro di Torino</FONT></SPAN></P> <BR> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">NORMATIVA DI RIFERIMENTO</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><a href="http://www.welfare.gov.it/EaChannel/MenuIstituzionale/normative/2006/20060614circ17callcenter.htm"><SPAN LANG="it"><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">Circolare ministeriale n. 17 del 14 giugno 2006</FONT></U></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><a href="http://www.welfare.gov.it/RiformaBiagi/Archivio/Normativa/decretocorrettivo3settembre2004.htm"><SPAN LANG="it"><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">Decreto legislativo 6 ottobre 2004, n. 251</FONT></U></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><a href="http://www.welfare.gov.it/RiformaBiagi/Archivio/Normativa/2004-01-08-Circ04n1.htm"><SPAN LANG="it"><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">Circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 1/2004</FONT></U></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial"> </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><a href="http://www.welfare.gov.it/NR/rdonlyres/esyn5vxgbwaijeou33lrfhdxb3t4pob5nekl3kbbu72dmy2bso4bhf27kjrbk624vlpo353jvnawz3e4vjtdzhgbheb/coordinatodlvo276defpdf.pdf"><SPAN LANG="it"><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Arial">Decreto legislativo 276/2003, artt. 61-69</FONT></U></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"></SPAN></P>

Contratti a progetto.

Il contratto di lavoro a progetto è un contratto di collaborazione coordinata e continuativa caratterizzato dal fatto di: essere ricondu...

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Quesito: Co.Co.Pro

Sono un ricercatore universitario. Su fondi del Dipartimento ho assegnato <br>una co.co.pro per uno specifico progetto. La persona incaricata e' stata <br>attualmente assunta con un contratto a tempo determinato e a tempo pieno da <br>una azienda con la quale non esistono conflitti di interessi. La co.co.pro <br>puo' continuare? Se si, qual'e' la normativa di riferimento?<br>Grazie. Saluti.

Quesito: Co.Co.Pro

Sono un ricercatore universitario. Su fondi del Dipartimento ho assegnato una co.co.pro per uno specifico progetto. La persona incaricata e...

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Quesito: Dichiarazione dei redditi lavori occasionali

<div class=Section1> <div> <p class=MsoNormal><span style='font-size:10.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"'>Buon giorno!</span><o:p></o:p></p> </div> <div> <p class=MsoNormal><span style='font-size:10.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"'>Ho una domanda:</span><o:p></o:p></p> </div> <div> <p class=MsoNormal><span style='font-size:10.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"'>Sono traduttrice e l'anno scorso ho lavorato solo con la ritenuta d'acconto/cessione di diritti.</span><o:p></o:p></p> </div> <div> <p class=MsoNormal><span style='font-size:10.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"'>Secondo Lei dovrò rivolgermi a un commercialista per la dichiarazione dei redditi o posso farcela anch'io da sola a compilare i relativi moduli?</span><o:p></o:p></p> </div> <div> <p class=MsoNormal><span style='font-size:10.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"'>Grazie<span style='color:blue'>.</span></span> <o:p></o:p></p> </div> </div>

Quesito: Dichiarazione dei redditi lavori occasionali

Buon giorno! Ho una domanda: Sono traduttrice e l'anno scorso ho lavorato solo con la ritenuta d'acconto/cessione di...

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Autocarri: nuovi parametri per il trattamento fiscale.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">A fronte del giro di vite sui “finti autocarri” proposto dal decreto Bersani-Visco (D.L. n. 223/2006), molti contribuenti potrebbero essere ancora in grado di evitare la stretta prevista. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Infatti, sebbene l’Agenzia delle entrate si sia riservata il diritto di allargare o individuare diversi criteri più stringenti, i parametri per la definizione di un “finto autocarro” come vera e propria autovettura sono tre: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">- il codice di carrozzeria del veicolo deve essere “F0”; </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">- il numero di posti deve essere almeno quattro; </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">- il rapporto tra la potenza del motore e la portata del veicolo deve essere uguale o superiore a 180. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Solo nel caso in cui l’automezzo dovesse rispondere a tutti e tre i requisiti allora verrà trattato come autovettura. Sarà sufficiente solo la mancanza di uno dei requisiti per rientrare nella più conveniente normativa riservata agli autocarri. </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> </SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT SIZE=2 FACE="Arial">Provvedimento 6 dicembre 2006, Agenzia delle entrate, G.U. 13 dicembre 2006, n. 289</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></P>

Autocarri: nuovi parametri per il trattamento fiscale.

A fronte del giro di vite sui “finti autocarri” proposto dal decreto Bersani-Visco (D.L. n. 223/2006), molti contribuenti potrebbero esser...

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Quesito: Fisco Autocarri.

HO UN GRAN DUBBIO SUL REGIME FISCALE VIGENTI.<br>hO UN ATTIVITA DI E-COMMERCE POSSO COMPRARE UNA MACCHINA COME LA FORD S MAX<br>E ADIBIRLA AD UTOCCARO ED INSERIRLA QUINDI COME AUTO AZIENDALE??<br>LA RINGRAZIO IN ATICIPO

Quesito: Fisco Autocarri.

HO UN GRAN DUBBIO SUL REGIME FISCALE VIGENTI. hO UN ATTIVITA DI E-COMMERCE POSSO COMPRARE UNA MACCHINA COME LA FORD S MAX E ADIBIRLA AD UTOC...

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Previdenza complementare.

Per effetto del trasferimento di competenze conseguente all'abrogazione del D.Lgs. n. 124/1993 ad opera dell'art. 21, comma 8, D.Lgs. n. 252/2005 (recante la nuova disciplina delle forme pensionistiche complementari), dal 1° gennaio 2007 la vigilanza sui fondi pensione preesistenti alla riforma di cui alla legge n. 421/1992, istituiti all'interno di banche e società appartenenti a gruppi bancari, è esercitata dalla COVIP.<br />(Comunicato Banca d'Italia 05/03/2007, G.U. 05/03/2007, n. 53)

Previdenza complementare.

Per effetto del trasferimento di competenze conseguente all'abrogazione del D.Lgs. n. 124/1993 ad opera dell'art. 21, comma 8, D.Lgs...

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F24 cumulativo on-line.

È stato ampliato l'intervallo temporale entro il quale gli intermediari aderenti alla convenzione F24 cumulativo on-line possono annullare i versamenti telematici inviati tramite il canale Entratel per conto dei propri clienti: dal 6 marzo 2007, l'annullamento può essere richiesto fino al penultimo giorno lavorativo antecedente la data di versamento indicata nella predisposizione degli F24 on-line.<br />(Comunicato stampa Agenzia delle Entrate 06/03/2007)

F24 cumulativo on-line.

È stato ampliato l'intervallo temporale entro il quale gli intermediari aderenti alla convenzione F24 cumulativo on-line possono annulla...

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Requisiti per l'emissione delle note di credito.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Con la sentenza n. 715 del 7 dicembre 2006, depositata il 15 gennaio 2007, la Cassazione si è espressa in relazione all’applicazione dei commi 2 e 3 dell’articolo 26, Dpr 633/72, precisando quali debbano essere i requisiti per l’emissione di note di credito. L’orientamento espresso dalla pronuncia della Corte ha tenuto in massima considerazione il tenore letterale della disposizione, rilevando che, a norma del citato articolo, si è in presenza di una variazione dell’imponibile o dell’imposta solo qualora "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">per eventi successivi all’emissione o per inesattezze vengano modificati gli estremi di una determinata operazione imponibile […] e non già quando muta per una qualsiasi causa il quadro complessivo dei rapporti tra i soggetti interessati</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">".<BR> <BR> </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><B><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Il processo</FONT></SPAN></B><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">La questione esaminata dalla Suprema corte è riferita a un avviso di accertamento, emanato da un ufficio Iva a rettifica della dichiarazione annuale per l’anno 1995, con irrogazione delle relative sanzioni, avente a oggetto la contestazione al contribuente dell’emissione di note di credito in ipotesi diverse da quelle previste dalla normativa Iva. Ne conseguivano la constatazione di inesatte dichiarazioni e dell’irregolare tenuta delle scritture contabili.<BR> Il ricorso presentato dal contribuente presso la competente Ctp veniva da questa parzialmente accolto, e tale decisione era successivamente confermata da parte della Commissione tributaria regionale.<BR> <BR> Avverso tale sentenza, proponeva ricorso l’Amministrazione finanziaria, contestando la falsa applicazione dell’articolo 26 del Dpr 633/72, avendo la Commissione fatto rientrare la fattispecie in discussione tra quelle previste dalla norma disciplinante l’emissione di note di credito.<BR> Nello specifico, il contribuente in questione, il quale risultava essere titolare di un’azienda operante nel commercio all’ingrosso di gelati e prodotti congelati, stipulava con i propri clienti contratti che prevedevano, insieme alla fornitura dei gelati, anche quella dei frigoriferi per conservarli, con il relativo obbligo del cliente di utilizzarli, a fronte della corresponsione, da parte del fornitore, di un contributo annuale fisso per le spese di manutenzione.<BR> <BR> L’Amministrazione ha contestato al fornitore il fatto che questi, dopo l’emissione delle fatture per le forniture eseguite, abbia proceduto all’emissione di note di credito con la seguente causale: "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">quale vostro compenso per la vendita del gelato […] e corretta esposizione e manutenzione dei frigoriferi</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">".<BR> La decisione della Ctr, favorevole al contribuente, era motivata dal convincimento che nessun danno derivasse all’Erario dal sistema adottato dalla parte, pur non essendo questo conforme al “carattere strettamente formale dell’Iva”. Nella stessa sentenza si dava risalto, quindi, alla comune volontà delle parti in relazione al sistema di regolazione dei rapporti adottato tra cliente e fornitore, ritenendo che si potessero ravvisare le cause della determinazione delle variazioni, previste dai commi 2 e 3 dell’articolo 26 del Dpr n. 633/1972.<BR> <BR> Tale posizione non veniva condivisa dall’ufficio, il quale rilevava sia la differente aliquota applicata (9 per cento per le forniture e 19 per cento per le note di credito), sia il fatto che non è prevista dalla normativa in vigore la possibilità di emettere note di credito, se non in relazione a fatture attive.<BR> Nel merito, in tema di</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">variazioni dell'imponibile o dell'imposta</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">, la normativa opera una netta distinzione tra il caso di variazione in aumento (disciplinato dal comma 1 dell’articolo 26) e il caso di variazione in diminuzione. Nella prima ipotesi, è previsto l’obbligo di emissione della fattura "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">tutte le volte che successivamente all'emissione della fattura o alla registrazione di cui agli articoli 23 e 24 l'ammontare imponibile di un'operazione o quello della relativa imposta viene ad aumentare per qualsiasi motivo, compresa la rettifica di inesattezze della fatturazione o della registrazione</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">".<BR> <BR> Nella seconda ipotesi, invece, sussiste solo la facoltà di registrazione dell’operazione, con relativa detrazione dell’imposta, nel caso in cui "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">un’operazione per la quale sia stata emessa fattura, successivamente alla registrazione di cui agli articoli 23 e 24, viene meno in tutto o in parte, o se ne riduce l'ammontare imponibile...</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">".<BR> <BR> In particolare, la norma fissa una serie di circostanze per le quali è prevista l’emissione della nota di credito, quali: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">in conseguenza di dichiarazione di nullità, annullamento, revoca, risoluzione, rescissione e simili </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">per mancato pagamento in tutto o in parte, a causa di procedure concorsuali o di procedure esecutive rimaste infruttuose </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Symbol">·<FONT FACE="Courier New">      </FONT></FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">in conseguenza dell'applicazione di abbuoni o sconti previsti contrattualmente.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Il comma 3 dell’articolo 26 detta, invece, alcuni termini e condizioni per l’esercizio della facoltà di emissione della nota di credito, stabilendo che questa non possa essere più emessa dopo il decorrere di un anno "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">dalla effettuazione dell'operazione imponibile qualora gli eventi ivi indicati si verifichino in dipendenza di sopravvenuto accordo fra le parti e possono essere applicate, entro lo stesso termine, anche in caso di rettifica di inesattezze della fatturazione che abbiano dato luogo all'applicazione del settimo comma dell'art. 21</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">".<BR> <BR> Nel caso di specie, la Cassazione non ha ravvisato la sussistenza delle</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">condizioni legittimanti</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana"> l’emissione delle note di credito, sulla base di due distinte considerazioni: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">1.     </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">la non coincidenza tra le operazioni imponibili oggetto delle note di credito e quelle per le quali erano state emesse le fatture, dato che le prime facevano riferimento a prestazioni di servizi, mentre le seconde concernevano le forniture di merce </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">2.     </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">la variazione operata dalla nota di credito emessa non deriva dalla rilevazione di inesattezze o da accordi o eventi sopravvenuti, ma è conseguenza di "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><I><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">un complessivo e contestuale accordo preesistente che comprendeva sia le forniture di merce da parte del ricorrente che il servizio di manutenzione da parte della controparte</FONT></SPAN></I><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">".</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Nella sentenza, la Corte ha anche precisato come, data la diversità del tema in discussione, al caso esaminato non possa essere applicato il principio sancito dalla Corte di giustizia Ce nel procedimento C-141/96 del 17 settembre 1997, in cui si affermava che una nota di credito, emessa dal destinatario dei beni o dei servizi, si può ritenere equivalente a una fattura a condizione che essa contenga le indicazioni prescritte per le fatture, che venga emessa con l’accordo del soggetto passivo che fornisce i beni o presta i servizi, e che questi possa contestare l’importo dell’imposta sul valore aggiunto ivi indicato.</FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN></P>

Requisiti per l'emissione delle note di credito.

Con la sentenza n. 715 del 7 dicembre 2006, depositata il 15 gennaio 2007, la Cassazione si è espressa in relazione all’applicazione dei c...

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