Il Commercialista in Rete: Assegni familiari

Assegno per il nucleo familiare e assegno di maternità concessi dai Comuni. Rivalutazione per l'anno 2015.

Il Dipartimento delle politiche per la famiglia con il Comunicato pubblicato sulla G.U. n. 70 del 25.3.2015, ha reso noto che l’incremento dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, calcolato con le esclusioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 81, da applicarsi, per l’anno 2015, alle prestazioni di cui all’articolo 65, comma 4, della legge 23 dicembre 1998, n. 448 e all’articolo 74 del D. Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, è risultato  pari all’0,2 per cento.<br />
<br />
Con la presente circolare si comunicano gli importi delle prestazioni in argomento.<br />
<br />
<br />
ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE<br />
<br />
L'assegno per il nucleo familiare da corrispondere agli aventi diritto per l'anno 2015 è pari, nella misura intera, a Euro 141,30.<br />
Per le domande relative al medesimo anno, il valore dell'indicatore della situazione economica equivalente è pari a Euro 8.555,99.<br />
<br />
Ovviamente, per l'assegno per il nucleo familiare da erogare per il 2014, per i procedimenti in corso, continuano ad applicarsi i valori previsti per il medesimo anno 2014.<br />
<br />
<br />
<br />
ASSEGNO DI MATERNITA'<br />
<br />
A seguito del suddetto incremento ISTAT, l’importo dell’assegno mensile di maternità, spettante nella misura intera, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1.1.2015 al 31.12.2015 è pari a Euro 338,89 per cinque mensilità e quindi a complessivi    Euro 1.694,45.<br />
Il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente da tenere presente per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1.1.2015 al 31.12.2015, è pari a Euro 16.954,95.<br />
         <br />
<br />
<i>Fonte: Circolare INPS n.64 del 30/03/2015</i>

Assegno per il nucleo familiare e assegno di maternità concessi dai Comuni. Rivalutazione per l'anno 2015.

Assegno per il nucleo familiare e assegno di maternità concessi dai Comuni. Rivalutazione per l'anno 2015.

Il Dipartimento delle politiche per la famiglia con il Comunicato pubblicato sulla G.U. n. 70 del 25.3.2015, ha reso noto che l’incremento d...

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Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l'anno 2015.

Dal 1° gennaio 2015 sono stati rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, sia i limiti di reddito mensili per l'accertamento del carico ai fini dei diritto agli assegni stessi.<br />
<br />
Le presenti disposizioni trovano applicazione nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa sull'assegno per il nucleo familiare, e cioè nei confronti dei coltivatori diretti, coloni,  mezzadri e dei piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni familiari) e dei pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).<br />
<br />
Nei confronti dei predetti soggetti (al pari di quelli cui si applica la normativa concernente l'assegno per il nucleo familiare), la cessazione del diritto alla corresponsione dei trattamenti di famiglia, per effetto delle vigenti disposizioni in materia di reddito familiare, non comporta la cessazione di altri diritti e benefici dipendenti dalla vivenza a carico e/o ad essa connessi.<br />
<br />
Inoltre, ad ogni buon fine, si precisa che gli importi delle prestazioni sono:<br />
<br />
Euro 8,18 mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri per i figli ed equiparati;<br />
Euro 10,21 mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti per il coniuge e i figli ed equiparati;<br />
Euro 1,21 mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati;<br />
<br />
I. TABELLE DEI LIMITI DI REDDITO FAMILIARE DA APPLICARE AI FINI DELLA CESSAZIONE O RIDUZIONE DELLA CORRESPONSIONE DEGLI ASSEGNI FAMILIARI E DELLE QUOTE DI MAGGIORAZIONE DI PENSIONE PER L'ANNO 2015<br />
<br />
Ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione delle pensioni da lavoro autonomo, i limiti di reddito familiare da considerare sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso d'inflazione programmato con arrotondamento ai centesimi di euro.<br />
<br />
Secondo le precisazioni fornite dai competenti Ministeri, la misura del tasso d'inflazione programmato per il 2014 è stata pari al 2,1% per cento.<br />
<br />
Con riferimento a quanto precede sono state aggiornate le tabelle (allegati da1 a4 ), da applicare a decorrere dal 1° gennaio 2015 nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa relativa all'assegno per il nucleo familiare e sopra elencati.<br />
<br />
***<br />
<br />
Le procedure di calcolo delle pensioni sono già aggiornate in conformità ai nuovi limiti di reddito.<br />
<br />
II. LIMITI DI REDDITO MENSILI DA CONSIDERARE AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO AGLI ASSEGNI FAMILIARI PER L'ANNO 2015<br />
<br />
<br />
In applicazione delle vigenti norme per la perequazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti risulta fissato dal 1° gennaio 2015 e per l'intero anno nell'importo mensile di  euro 502,39.<br />
<br />
In relazione a tale trattamento, i limiti di reddito mensili da considerare ai fini dell'accertamento del carico (non autosufficienza economica) e quindi del riconoscimento del diritto agli assegni familiari risultano così fissati per tutto l'anno 2015:<br />
<br />
- Euro 707,54 per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio od equiparato;<br />
- Euro 1238,19 per due genitori ed equiparati.<br />
<br />
I nuovi limiti di reddito valgono anche, secondo le disposizioni già in vigore e a suo tempo rese note, in caso di richiesta di assegni familiari per fratelli, sorelle e nipoti (indice unitario di mantenimento).<br />
<br />
<br />
<i>Fonte: Circolare INPS n.181 del 23/12/2014</i>

Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l'anno 2015.

Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l'anno 2015.

Dal 1° gennaio 2015 sono stati rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli ...

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Nuove modalità di presentazione della richiesta di Assegni per il Nucleo familiare per i Lavoratori di ditte cessate o fallite.

Nuove modalità di presentazione<br />
<br />
È stata attivata la modalità di presentazione telematica delle domande di Assegno per il Nucleo Familiare da parte dei lavoratori di ditte cessate o fallite.<br />
<br />
La presentazione telematica delle domande in oggetto potrà avvenire attraverso uno dei seguenti canali:<br />
WEB – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino munito di PIN attraverso il portale dell’Istituto - servizio di “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito” - funzione ANF Ditte Cessate/Fallite;<br />
Patronati– attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi;<br />
Contact - Center– attraverso il numero verde 803.164.<br />
A far data dal 1 gennaio 2015, ledomande di Assegno al Nucleo Familiare per le ditte cessate o fallite potranno essere presentate esclusivamente in via telematica.<br />
<br />
Fino a tale data, al fine di rendere graduale il passaggio alla telematizzazione in via esclusiva, è previsto un regime transitorio durante il quale le istanze in discorso potranno essere trasmesse sia in via telematica che cartacea.<br />
<br />
<br />
Aspetti procedurali<br />
<br />
Si forniscono di seguito indicazioni di dettaglio relativamente alle nuove modalità di presentazione della domanda di Assegno per il Nucleo Familiare da parte dei lavoratori di ditte cessate o fallite.<br />
<br />
1. Presentazione della domanda tramite Web<br />
<br />
Per poter utilizzare il servizio di invio OnLine, il cittadino richiedente deve essere in possesso del Pin di autenticazione a carattere dispositivo, in base a quanto previsto con Circolare n. 50 del 15/03/2011.<br />
<br />
Il servizio è disponibile sul sito internet dell’Istituto (www.inps.it), nella sezione SERVIZI ON LINE, attraverso il seguente percorso: Al servizio del cittadino – Autenticazione con PIN o Carta Nazionale dei Servizi – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito – Assegni al nucleo familiare - ANF ditte cessate/fallite.<br />
<br />
All’interno del servizio, saranno disponibili le seguenti funzionalità:<br />
Informazioni: scheda informativa sulla prestazione;<br />
Inserimento domanda:compilazione della domanda ANF lavoratori di ditte cessate o fallite ed invio telematico;<br />
Consultazione Domande:lista delle domande di ANF lavoratori di ditte cessate o fallite presentate/in corso di presentazione.<br />
<br />
1.1 Invio della domanda<br />
<br />
Per l’invio domanda il cittadino dovrà compilare una serie di pannelli nei quali dovranno essere rappresentate le informazioni necessarie alla presentazione della domanda.<br />
<br />
L’architettura del servizio prevede il prelievo automatico di alcune delle informazioni necessarie alla compilazione della domanda, quali, ad esempio, i dati anagrafici del nucleo familiare, i dati anagrafici dell’azienda e gli assegni eventualmente erogati dalla ditta.<br />
<br />
Altri dati dovranno essere inseriti direttamente dal cittadino richiedente e confermati dallo stesso al temine dell’inserimento, al fine di fornire tutti gli elementi necessari per l’istruttoria delle Sedi.<br />
<br />
Si riportano di seguito i principali contenuti delle diverse sezioni informative previste nell’iter di compilazione della richiesta in esame.<br />
<br />
Si precisa che, al termine di compilazione di ogni sezione, la procedura provvede a consolidare la domanda negli archivi di sistema; tale modalità consente al cittadino di intervenire sulla domanda stessa in momenti successivi e di inviarla all’INPS soltanto al momento della conferma finale; fino a detta conferma, difatti, la domanda verrà considerata ‘in bozza’.<br />
<br />
Sezione Dati richiedente<br />
<br />
I dati anagrafici del richiedente sono precompilati dalla procedura.<br />
<br />
Sezione Dati dell’azienda<br />
<br />
I dati anagrafici dell’azienda sono precompilati dalla procedura a partire dalla matricola aziendale fornita dal cittadino.<br />
<br />
Sezione Dati preliminari della domanda<br />
<br />
Comprende le seguenti informazioni:<br />
Data di presentazione, impostata in automatico dal sistema alla data di attivazione del suddetto servizio;<br />
Il periodo richiesto, impostato in modo guidato dal sistema, che ne controlla la validità nell’ambito:<br />
della prescrizione<br />
della data di cessazione o fallimento della ditta<br />
Le date di riferimento possono essere modificate dal cittadino nei termini di validità sopra descritti.<br />
<br />
Sezione Dati Titolarità della contribuzione<br />
<br />
Consente di individuare il titolare dei contributi.<br />
Nella prima versione del servizio, il titolare della contribuzione deve coincidere con il richiedente; prossimamente il servizio sarà esteso anche alle seguenti tipologie di titolarità: erede, affidatario.<br />
<br />
Sezione Dati del Lavoratore<br />
<br />
Il servizio recupera, a fronte del periodo di riferimento e del codice fiscale del titolare della contribuzione, le informazioni relative agli assegni eventualmente erogati dalla ditta.<br />
<br />
Sezione Recapiti<br />
<br />
Il servizio consente l’acquisizione di un indirizzo email e di un recapito telefonico del richiedente per poter ricevere eventuali comunicazioni da parte degli operatori che lavoreranno la domanda.<br />
<br />
Sezione Sede di competenza<br />
<br />
Il servizio individuerà la Sede di competenza relativa all’indirizzo della ditta cessata o fallita dichiarata dal cittadino.<br />
<br />
Sezione Stato civile<br />
<br />
Il cittadino deve dichiarare il suo stato civile alla data dell’inizio del periodo di riferimento della domanda. Inoltre, tale informazione dovrà essere fornita con riferimento a tutto il periodo al quale si riferisce la richiesta di prestazione, pertanto il servizio consente di inserire le eventuali variazioni di stato civile intervenute nell’intervallo temporale considerato.<br />
<br />
Sezione composizione nucleo familiare<br />
<br />
In tale sezione andranno inseriti i dati relativi ai componenti il nucleo familiare.<br />
La lista suddetta verrà popolata inserendo singolarmente tutti i familiari che lo compongono. I dati anagrafici saranno recuperati dal sistema a fronte del codice fiscale del soggetto. Il richiedente sarà tenuto a inserire le informazioni relative alla residenza, all’eventuale attività e all’eventuale inabilità, con riferimento alla data iniziale del periodo richiesto.<br />
<br />
Un soggetto, nato e residente all’estero, sprovvisto di codice fiscale, può essere inserito nel nucleo familiare attraverso la compilazione puntuale dei relativi dati anagrafici.<br />
<br />
Sezione redditi<br />
<br />
Per ogni componente del nucleo familiare (definiti nell’ambito della sezione precedentemente descritta) dovranno essere inseriti i redditi conseguiti nell’anno precedente il periodo della domanda.<br />
<br />
Sezione dati di pagamento<br />
<br />
Il cittadino richiedente deve definire le modalità di pagamento. Nel caso di accredito su conto corrente, il codice IBAN relativo al Conto corrente su cui dovrà essere versato l’assegno. Nel caso di bonifico postale, avrà la possibilità di inserire un eventuale domiciliazione del pagamento diversa dalla propria residenza.<br />
<br />
Sezione allegati<br />
<br />
Il cittadino è tenuto ad allegare uno dei seguenti documenti a seconda che la ditta sia cessata o fallita:<br />
<br />
LAVORATORI DI DITTE CESSATE<br />
La dichiarazione della ditta da cui risulti:<br />
La data di cessazione attività della ditta;<br />
I motivi della mancata erogazione, nei periodi indicati, dell'ANF al richiedente;<br />
L'impegno a non effettuare il pagamento della prestazione successivamente al rilascio della dichiarazione.<br />
<br />
LAVORATORI DI DITTE FALLITE<br />
La dichiarazione del curatore fallimentare attestante gli estremi del fallimento e l'esistenza del rapporto di lavoro. La dichiarazione del lavoratore che attesti il mancato ricevimento dell’assegno e l’impegno a non insinuare nel passivo fallimentare i crediti per la prestazione che viene richiesta con pagamento diretto.<br />
<br />
Sezione dichiarazione del richiedente<br />
<br />
Autocertificazione del richiedente in merito alla percezione di eventuali trattamenti di famiglia italiani o esteri per le persone indicate nella composizione del nucleo familiare.<br />
<br />
<br />
Sezione riepilogo dei dati inseriti<br />
<br />
Viene esposto un riepilogo dei dati acquisiti nei pannelli precedenti.<br />
Una volta confermati i dati, la domanda viene automaticamente inviata e protocollata.<br />
<br />
Effettuato l’invio, il richiedente potrà stampare la ricevuta di presentazione della domanda e il documento in formato pdf del riepilogo dei dati.<br />
<br />
Per poter presentare l’eventuale ulteriore documentazione necessaria alla definizione della domanda viene fornita la possibilità di allegare documentazione in modalità differita attraverso la funzionalità “Consultazione Domande”.<br />
 <br />
2. Presentazione della domanda tramite Patronato<br />
<br />
La richiesta di Assegni per il Nucleo Familiare può essere presentata tramite Patronato secondo le modalità già in uso.<br />
<br />
3. Presentazione della domanda tramite Contact Center<br />
<br />
Il suddetto servizio è disponibile telefonando al Numero Verde 803.164, solo per gli utenti dotati di Pin dispositivo.<br />
      <br />
4. Istruzioni per gli operatori di Sede.<br />
<br />
Le applicazioni per la gestione delle domande di prestazione sono state integrate con le nuove funzionalità necessarie allo svolgimento delle istruttorie delle domande pervenute on-line.<br />
<br />
Le specifiche istruzioni per gli operatori di sede saranno comunicate tramite gli usuali canali di messaggistica interna all’Istituto.<br />
<br />
<br />
<i>Fonte: Circolare INPS n. 136 del 30/10/2014</i>

Nuove modalità di presentazione della richiesta di Assegni per il Nucleo familiare per i Lavoratori di ditte cessate o fallite.

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Assegno di mantenimento per i figli.

<b>Il Tribunale ha omologato la separazione con mia moglie, consensuale, imponendomi di corrispondere una somma mensile a titolo di assegno di mantenimento per i figli. Posso portarmi la stessa in deduzione dal reddito?</b><br />
<br />
Il Testo unico delle imposte sui redditi esclude espressamente la deducibilità degli assegni periodici corrisposti al coniuge ma destinati al mantenimento dei figli (articolo 10, comma 1, lettera c, Dpr 917/1986). Sono invece deducibili gli assegni alimentari periodici corrisposti in forza di testamento o di donazione modale e alle persone indicate nell'articolo 433 del codice civile (tra cui rientrano anche i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi), nella misura in cui risultino da provvedimenti dell'autorità giudiziaria (articolo 10, comma 1, lettera d, del Dpr 917/1986). È invece sempre deducibile dal reddito quanto corrisposto periodicamente al coniuge, in conseguenza di separazione o divorzio, sempre nei limiti in cui un provvedimento giudiziario abbia statuito in merito (articolo 156 cc, applicabile anche ai casi di separazione consensuale). Qualora però gli assegni siano destinati, oltre al coniuge, anche al mantenimento dei figli, ma non sia specificato in che misura, sarà ammessa la deducibilità limitatamente al 50% (articolo 3 del Dpr 42/1988).<br />
<br />
<br />
<i>Fonte: Agenzia Entrate</i>

Assegno di mantenimento per i figli.

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Il Tribunale ha omologato la separazione con mia moglie, consensuale, imponendomi di corrispondere una somma mensile a titolo di assegno di ...

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Quesito: assegni familiari.

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io mio marito e le nostre tre bimbe viviamo con i nonni (mio padre e mia madre ) che hanno una loro pensione. La mia domanda è: quando facc...

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Quesito: assegni nucleo familiare.

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sono un lavoratore dipendente che sta compilando il modulo per la richiesta di assegni per il nucleo f. Volevo sapere se sono da dichiarare ...

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Assegno nucleo familiare, fissati i nuovi livelli reddituali.

Assegno nucleo familiare, fissati i nuovi livelli reddituali.

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L'Inps ha aggiornato i livelli reddituali per l'accesso all'assegno per il nucleo familiare, in base a quanto stabilito dalla Le...

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Quesito: assegni familiari.

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oltre a me che sono lavoratore dipendente e ho il mio CUD 2012, nel nucleo familiare c'è anche mio figlio di 5 anni (a mio carico 100%) ...

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Quesito: assegni familiari.

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NEL MODULO PER ASSEGNI DEVO SEGNARE REDDITI DI ABITAZIONE PRINCIPALE PERCHE? E SE SI DOVE SONO INDICATI?

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Quesito: richiesta assegni familiari e determinazione ticket sanitario.

<br />
sono un lavoratore a tempo indeterminato e prendo circa sui 24000 Euri lordi annui, ma che per 8 mesi all'anno per 2 volte a settimana insegna nuoto. Oltre al mio reddito<br />
da lavoratore dipendente nel 2011 ho percepito anche 1155€. Questo reddito da quando faccio la dichiarazione dei redditi non mi è mai stato conteggiato perchè deriva da compensi sportivi inferiori a €7500,00 ed ha già una ritenuta alla fonte. Ma nel modulo della richiesta degli assegni familiari(ho un figlio piccolo) c'è anche da indicare i redditi esenti da imposta o soggetti di ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva da indicare solo se superano complessivamente 1032,91 Euro e non so il mio caso rientra in questa casistica.Visto che vorrei fare le cose correttamente Li devo indicare? Se li devo indicare devo anche sommarci i 200€ di interessi annui che ho percepito sul mio libretto dalla banca?<br />
Visto che nella determinazione delle fasce del ticket siamo in prima fascia per circa 100€(lavora anche mia moglie ed insieme arriviamo a 36000 Euro lordi ca) è chiaro che se dovessi aggiungere anche questo reddito sportivo andrei in seconda fascia lo devo sommare?<br />

Quesito: richiesta assegni familiari e determinazione ticket sanitario.

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sono un lavoratore a tempo indeterminato e prendo circa sui 24000 Euri lordi annui, ma che per 8 mesi all'anno per 2 volte a settimana ...

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Assegni familiari e quote di maggiorazione. Limiti di reddito 2012.

Assegni familiari e quote di maggiorazione. Limiti di reddito 2012.

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Con la circolare n. 25 del 22 febbraio 2012 vengono resi noti i limiti di reddito - rivalutati dal 1° gennaio 2012 - per i soggetti esclusi ...

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Richiesta assegni familiari piccoli coltivatori diretti.

Richiesta assegni familiari piccoli coltivatori diretti.

Richiesta assegni familiari piccoli coltivatori diretti.

Dal 1° gennaio 2012 sarà attivata la modalità di presentazione telematica delle domande di assegni familiari ai piccoli coltivatori diretti....

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Documentazione dell’assegno periodico all’ex coniuge.

Documentazione dell’assegno periodico all’ex coniuge.

Documentazione dell’assegno periodico all’ex coniuge.

Ai fini della deducibilità, gli assegni periodici all’ex coniuge devono essere documentati necessariamente con bonifici bancari? Ai sensi de...

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Assegni di mantenimento: al giudice stabilire il quantum deducibile.

Ai sensi dell’articolo 10, comma 1, lettera c) del Tuir, gli assegni periodici corrisposti al coniuge – esclusi quelli destinati al mantenimento dei figli – in conseguenza di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili, sono deducibili, ai fini Irpef, nella misura in cui risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria.<br />Questo il principio ribadito dalla Cassazione nell’ordinanza 10323 del 10 maggio.<br /><br />L’Amministrazione finanziaria propone ricorso alla Suprema corte avverso una sentenza della Commissione tributaria regionale che, in accoglimento dell’appello proposto da un contribuente, aveva annullato la cartella di pagamento (per Irpef, anno 2000) emessa a seguito del mancato riconoscimento dell’intero onere deducibile (pari a 90 milioni di lire) dallo stesso corrisposto al coniuge separato, a titolo di assegno di mantenimento.<br />Secondo i giudici d’appello, infatti, la somma in questione è deducibile nell’intera misura di fatto concordata tra le parti, a nulla rilevando che non venga attivato il procedimento giurisdizionale per la sua modifica in aumento rispetto all’ammontare stabilito in una precedente pronunzia giudiziale.<br /><br />Con un unico motivo di ricorso, l’ufficio finanziario denuncia la violazione della norma tributaria sostanziale che regola la materia – ossia l’articolo 10, comma 1, lettera c), del Tuir – nella parte in cui ammette la deducibilità dell’assegno di mantenimento limitatamente al quantum stabilito in Tribunale.<br /><br />Per i giudici di piazza Cavour, l’eccezione è fondata, atteso che il riferimento normativo alla “…misura in cui risultano da provvedimenti dell’autorità giudiziaria”, è da ritenersi, secondo un orientamento consolidato nella giurisprudenza di legittimità, un insuperabile dato testuale.<br />Infatti, con le pronunce 23659/2006 e 16462/2002, la Cassazione ha affermato che la formulazione del richiamato articolo 10 – laddove prevede la deducibilità del solo assegno periodico corrisposto al coniuge, sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria – non consente la deduzione della somma corrisposta in unica soluzione in sostituzione dell’assegno stesso.<br /><br />A sostegno di tale interpretazione, la Suprema corte richiama anche la sentenza della Corte costituzionale 370/1999 (cui hanno fatto seguito le più recenti pronunce 373/2008 e 113/2007), che ha ritenuto non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 10, lettera h), del Dpr 597/1973 (norma vigente ratione temporis, oggi riprodotta nell’attuale articolo 10, comma 1, lettera c), del Tuir) laddove non ammette in deduzione gli assegni alimentari prestati spontaneamente dal soggetto obbligato.<br /><br />In buona sostanza, secondo la Consulta, la deducibilità fiscale di un onere non può essere generale e illimitata, ma va ponderata dal legislatore ordinario sulla base di criteri che contemperino le esigenze finanziarie dello Stato con quelle del cittadino.<br />Ne deriva che, spetta al legislatore, secondo le sue valutazioni discrezionali, “…individuare gli oneri deducibili considerando il necessario collegamento con la produzione del reddito, il nesso di proporzionalità con il gettito generale dei tributi, nonché l’esigenza fondamentale di adottare le opportune cautele contro le evasioni di imposta (sentenza n. 143 del 1982; v. anche le sentenze nn. 108 del 1983 e 239 del 1993 e le ordinanze nn. 948 del 1988 e 556 del 1987)”.<br />Del resto, proseguono ancora i giudici di piazza del Quirinale, la deduzione dal reddito imponibile degli assegni alimentari rapportata al provvedimento dell’autorità giudiziaria, rappresenta una scelta più che opportuna da parte del legislatore “…ispirata ad esigenze di certezza nella individuazione degli oneri detraibili, altrimenti lasciata alla volontà del contribuente o alla discrezionalità dell’Amministrazione finanziaria”.<br /><br />Tali principi, chiosa da ultimo la Cassazione, sono totalmente estendibili agli assegni periodici corrisposti per il mantenimento del coniuge, in conseguenza di separazione, divorzio o annullamento del matrimonio, anch’essi deducibili nella misura stabilita dal giudice “…nella specie ferma alla lontana sentenza del tribunale di Venezia n. 288 del 1978 senza che abbiano fiscalmente rilievo le maggiorazioni intervenute per eventuali patti privati successivi o accordati spontaneamente dal coniuge obbligato”.<br /><br />In conclusione, si deve affermare che la deducibilità degli assegni periodici corrisposti al coniuge separato è subordinata alla presenza di due presupposti: la certezza della natura e del quantum da corrispondere, determinata da un provvedimento giudiziale, e la periodicità dello stesso. Pertanto, ove la somma corrisposta al coniuge non è stabilita dal Tribunale, ma è concordata tra le parti e non è caratterizzata da periodicità, non è mai deducibile dal reddito.<br /><br /><br /><span style="font-style:italic;">Fonte: Agenzia Entrate</span>

Assegni di mantenimento: al giudice stabilire il quantum deducibile.

Assegni di mantenimento: al giudice stabilire il quantum deducibile.

Ai sensi dell’articolo 10, comma 1, lettera c) del Tuir, gli assegni periodici corrisposti al coniuge – esclusi quelli destinati al mantenim...

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Importi assegni di maternità per l’anno 2011.

Importi assegni di maternità per l’anno 2011.

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Con la circolare n. 69 del 20 aprile 2011 vengono forniti gli importi degli assegni di maternità concessi dai Comuni e di quelli di maternit...

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Rivalutazione assegni familiari per il 2011.

L'INPS rivaluta i limiti di reddito familiare da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione e i limiti di reddito mensili da considerare ai fini del riconoscimento del diritto agli assegni familiari per l'anno 2011.<br />La rivalutazione si applica nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa sull'assegno per il nucleo familiare, e cioè nei confronti dei coltivatori diretti, coloni, mezzadri e dei piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni familiari) e dei pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).<br /><br />L'INPS segnala, ad ogni buon fine, che gli importi delle prestazioni sono:<br /><br />- Euro 8,18 mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti per i figli;<br /><br />- Euro 10,21 mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi per il coniuge e i figli.<br /><br />Ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione delle pensioni da lavoro autonomo, i limiti di reddito familiare da considerare sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso d'inflazione programmato con arrotondamento ai centesimi di euro, che per il 2010 è stata pari all’1,5% per cento.<br /><br />Il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti risulta fissato dal 1° gennaio 2011 e per l'intero anno nell'importo mensile di euro 467,43. In relazione a tale trattamento, i limiti di reddito mensili da considerare ai fini dell'accertamento del carico (non autosufficienza economica) e quindi del riconoscimento del diritto agli assegni familiari risultano così fissati per tutto l'anno 2011:<br /><br />- Euro 658.29 per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio od equiparato;<br /><br />- Euro 1152,02 per due genitori.<br /><br />I nuovi limiti di reddito valgono anche, secondo le disposizioni già in vigore e a suo tempo rese note, in caso di richiesta di assegni familiari per fratelli, sorelle e nipoti (indice unitario di mantenimento).<br /><br />(Circolare INPS 10/01/2011, n. 1)<br /><br /><br /><span style="font-style: italic;">Fonte: IPSOA</span>

Rivalutazione assegni familiari per il 2011.

Rivalutazione assegni familiari per il 2011.

L'INPS rivaluta i limiti di reddito familiare da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni famil...

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L'assegno per il nucleo familiare.

L’assegno per il nucleo familiare è una prestazione che è stata istituita per aiutare le famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente<br />i cui nuclei siano composti da più persone e i cui redditi siano al di sotto di<br />limiti stabiliti di anno in anno per legge. L’assegno spetta in misura diversa in<br />rapporto al numero dei componenti e al reddito del nucleo familiare.<br /><br />L’assegno per il nucleo familiare spetta ai lavoratori dipendenti (compre s i<br />i lavoratori in malattia, in cassa integrazione, in disoccupazione, in mobilità<br />indennizzata, assistiti per tubercolosi), ai pensionati del Fondo pensioni lavoratori<br />dipendenti, ai pensionati dei fondi speciali (autoferrotranvieri,<br />elettrici, gas, esattoriali, telefonici, personale di volo, dazieri) e ai lavoratori<br />parasubordinati, cioè a coloro che si sono iscritti alla Gestione separata<br />dei lavoratori autonomi.<br />Nel settore privato<br /> lavoratori dipendenti in attività<br /> disoccupati indennizzati<br /> lavoratori cassaintegrati<br /> lavoratori in mobilità e impiegati in lavori socialmente utili<br /> lavoratori assenti per malattia o maternità<br /> lavoratori richiamati alle armi<br /> lavoratori in aspettativa per cariche pubbliche elettive e sindacali<br /> lavoratori dell’industria o marittimi in congedo matrimoniale<br /> assistiti per tuberc o l o s i<br /> pensionati ex lavoratori dipendenti<br /> caratisti imbarcati sulla nave da loro stessi armata e armatori e proprietari<br />armatori imbarcati<br /> soci di cooperative<br /> lavoratori assunti a tempo parz i a l e<br /> lavoratori parasubordinati (collaboratori coordinati e continuativi a progetto,<br />venditori porta a porta, liberi professionisti, associati in part e c i p azione<br />alla cui particolare disciplina è dedicato il paragrafo “I lavoratori<br />parasubordinati”).<br /><br />Il nucleo familiare, per ottenere l’assegno, deve avere specifiche caratteristiche<br />che variano se il richiedente è un lavoratore dipendente, un titolare<br />di pensione diretta o un titolare di pensione ai superstiti.<br />Per i lavoratori dipendenti e i titolari di pensione<br />Il nucleo familiare può essere composto da:<br /> chi richiede l’assegno;<br /> il coniuge;<br /> i figli legittimi o legittimati e quelli ad essi equiparati (adottivi, affiliati,<br />naturali, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, nati da precedente<br />matrimonio dell’altro coniuge, affidati a norma di legge, i nipoti<br />viventi a carico di ascendente diretto) aventi un’età inferiore ai 18 anni.<br />Sono equiparati agli affidati i minori “in accasamento” o in collocamento<br />etero f a m i l i a re: si tratta cioè di quei bambini affidati ai servizi sociali<br />e collocati in una famiglia;<br /> i figli (ed equiparati) maggiorenni inabili che si trovano, per difetto fisico<br />o mentale, nella assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un<br />l a v o ro proficuo;<br /> i fratelli, le sorelle e i nipoti del richiedente minori di età – o maggiore nni<br />inabili – a condizione che:<br />• siano orfani di entrambi i genitori;<br />• non abbiano diritto alla pensione ai superstiti.<br />Queste persone fanno parte del nucleo anche se:<br /> non sono conviventi con il richiedente;<br /> non sono a carico del richiedente;<br /> non sono residenti in Italia (se il richiedente è cittadino italiano o di uno<br />stato membro dell’Unione europea o di altro Stato estero con il quale esiste<br />apposita Convenzione).<br />Fanno eccezione i figli naturali legalmente riconosciuti da entrambi i genitori<br />per i quali è richiesta la convivenza.<br />Il coniuge<br />Il coniuge, per far parte del nucleo familiare, non deve essere separato legalmente<br />o divorziato né avere abbandonato la famiglia. Si considerano<br />non conviventi anche i “separati in casa” cioè coloro che sono stati autorizzati<br />dal giudice, in via temporanea, a vivere nella stessa abitazione.<br /><br />Il pagamento dell’assegno è condizionato dal reddito familiare. Il reddito è<br />costituito non soltanto da quello del richiedente, ma da quello di tutte le persone<br />che compongono il nucleo familiare. Il reddito del nucleo familiare, da<br />prendere in considerazione ai fini della concessione dell’assegno, è quello<br />prodotto nell’anno solare precedente.<br /><br />Il diritto all’assegno è subordinato al reddito complessivo del nucleo familiare<br />che non deve superare i limiti annui indicati dalla legge. I limiti di reddito familiare<br />hanno valore dal 1° luglio di ogni anno al 30 giugno dell’anno successivo:<br />sono stabiliti dalla legge e rivalutati ogni anno in base alla variazione percentuale<br />dell’indice medio annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati,<br />calcolato dall’Istat. Sono previsti limiti di reddito familiare più elevati per<br />i nuclei monoparentali e per quelli con soggetti inabili. A questo punto, è necessario “entrare” nella famiglia per stabilire i redditi di ogni singolo componente.<br /><br />Concorrono a formare il reddito del nucleo:<br /> i redditi complessivi assoggettabili all’Irpef: redditi da lavoro dipendente, autonomo<br />o professionale, redditi d’impresa, pensioni e vitalizi, redditi da terreni<br />e fabbricati ecc. I redditi da lavoro vanno considerati al netto dei contributi<br />previdenziali e assistenziali obbligatori per legge.<br />Tra i redditi assoggettabili all’Irpef devono essere compresi:<br />• quelli a tassazione separata (arretrati di retribuzione o di pensione,<br />indennità di preavviso, somme risultanti dalla capitalizzazione di<br />p restazioni ecc.);<br />• i redditi prodotti all’estero che, se fossero prodotti in Italia, sarebbero<br />sottoposti a tassazione Irpef;<br />• i redditi da lavoro, conseguiti presso Enti internazionali aventi sede nel<br />territorio italiano, ma non soggetti alla normativa tributaria italiana (ad<br />esempio la FAO);<br />• gli assegni periodici corrisposti dal coniuge in caso di separazione o<br />di divorzio (non si tiene conto della parte degli assegni destinata al<br />mantenimento dei figli);<br /> i redditi di qualsiasi natura, se di importo complessivamente superiore<br />al limite indicato nell’allegato alla guida. Tra questi:<br />• quelli esenti da imposta (pensioni, indennità e assegni erogati dal<br />Ministero dell’Interno agli invalidi civili, ai ciechi e ai sordomuti,<br />pensioni sociali, assegni accessori alle pensioni privilegiate di prima<br />categoria ecc.);<br />• quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta sostitutiva (rendite<br />da Bot, da Cct, e da altri titoli emessi dallo Stato, interessi bancari e<br />p ostali, premi e vincite del lotto e dei concorsi a pronostici ecc.).<br />Gli arretrati percepiti dal richiedente a titolo di retribuzione o pensione, poiché<br />concorrono a formare il reddito del nucleo nell’anno in cui vengono percepiti,<br />sono considerati nel reddito complessivo e quindi possono causare la<br />perdita totale o parziale del diritto alla prestazione per quell’anno.<br /><br />Non devono, invece, essere compresi:<br /> i trattamenti di fine rapporto (liquidazione, buonuscita ecc.);<br /> le anticipazioni sui trattamenti di fine rapporto;<br /> l’assegno per il nucleo familiare e ogni altro trattamento di famiglia dovuto<br />per legge;<br /> gli arretrati delle integrazioni salariali riferiti ad anni precedenti a quello di<br />pagamento;<br /> le indennità di trasferta per la parte esclusa da Irpef;<br /> le pensioni tabellari ai militari di leva vittime di infortunio;<br /> le pensioni di guerra e le rendite Inail;<br /> le indennità di accompagnamento agli invalidi civili, ai ciechi civili assoluti,<br />ai minori invalidi non deambulanti;<br /> gli assegni di superinvalidità sulle pensioni privilegiate dello Stato;<br /> le indennità di accompagnamento ai pensionati di inabilità Inps;<br /> l’indennità di frequenza ai minori invalidi civili;<br /> le indennità ai sordi prelinguali e ai ciechi parziali;<br /> gli indennizzi per danni causati da vaccinazioni, trasfusioni ed emoderivati.<br /><br />Il riconoscimento dell’assegno in favore del lavoratore dipendente o del pensionato<br />è condizionato al fatto che il reddito complessivo derivi prevalentemente<br />da lavoro dipendente o da pensione.<br />L’assegno, infatti, spetta solo se la somma dei redditi - derivanti da lavoro<br />dipendente, da pensione o da altre prestazioni conseguenti ad attività lavorativa<br />dipendente (integrazioni salariali, disoccupazione ecc.) - riferita al<br />nucleo familiare nel suo complesso, ammonta almeno al 70% dell’intero<br />reddito familiare .<br /><br />I redditi da lavoro dipendente<br />Nella somma dei redditi che contribuiscono a formare la quota del 70% rientrano:<br /> i redditi da lavoro dipendente ed assimilati, assoggettabili all’Irpef, compresi<br />quelli a tassazione separata, quali gli arretrati spettanti su pensioni o retribuzioni,<br />l’indennità sostitutiva del preavviso, le somme risultanti dalla capitalizzazione<br />di pensioni ecc. Sono esclusi invece i trattamenti di fine rapporto<br />e le anticipazioni sui trattamenti stessi;<br /> i redditi da lavoro dipendente conseguiti all’estero o presso Enti internazionali<br />con sede in Italia, non soggetti alla normativa tributaria italiana;<br /> gli assegni periodici corrisposti dall’altro coniuge – ad esclusione di quelli<br />destinati al mantenimento dei figli – in conseguenza di separazione legale<br />o divorzio.<br /><br />I redditi da pensione<br />Anche i redditi da pensione contribuiscono a formare la quota del 70% in<br />quanto – a questi fini – la legge stabilisce che le pensioni sono equiparate ai<br />redditi da lavoro dipendente.<br />Ciò vale anche per le pensioni liquidate in favore dei lavoratori autonomi (artigiani,<br />commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni). Vi rientrano<br />inoltre le pensioni o gli assegni esenti da Irpef (pensioni sociali, pensioni agli<br />invalidi civili, ciechi civili e sordomuti, assegni accessori alle pensioni di prima<br />categoria), nel caso in cui superino un determinato limite annuo.<br /><br />Il lavoro part time può essere orizzontale (se il lavoro è svolto in tutti i giorni<br />della settimana ad orario ridotto) e verticale (se il lavoro è svolto con orario<br />normale solo alcuni giorni della settimana oppure per alcune settimane o<br />per alcuni mesi). I contratti collettivi possono prevedere una terza forma di<br />part time: orizzontale e verticale nello stesso tempo. Nel caso del part time la<br />prestazione dell’assegno è differente a seconda delle ore di lavoro svolte nella<br />settimana.<br />L’assegno spetta nella misura intera (sei assegni giornalieri nella settimana)<br />se la prestazione lavorativa settimanale è di durata non inferiore alle 24 ore.<br />Se il lavoratore ha effettuato almeno 24 ore di lavoro in ogni settimana l’assegno<br />spetta per tutti i giorni della settimana, compreso il sabato in caso di<br />settimana corta.<br />Ai lavoratori in part time, che lavorano meno di 24 ore settimanali, spetta l’assegno<br />per il nucleo familiare solo per le giornate in cui vi è stata effettiva prestazione<br />lavorativa. In caso di settimana corta, il sabato non lavorato è escluso<br />dal pagamento degli assegni.<br /><br />La misura dell’assegno è in rapporto a specifici livelli di reddito ed al numero<br />dei componenti il nucleo familiare.<br />Al lavoratore l’assegno spetta per intero - qualora permanga la continuità del<br />rapporto di lavoro - per:<br /> ogni mese (26 giornate) di lavoro, se ha effettuato 104 ore se operaio e 130<br />se impiegato;<br /> ogni settimana (sei giornate) se, in caso di mancato raggiungimento delle<br />104 o 130 ore mensili, ha effettuato almeno 24 ore settimanali di lavoro se<br />operaio e 30 ore se impiegato;<br /> ogni giornata lavorata, in caso di mancato raggiungimento delle 24 o 30<br />ore settimanali.<br />In sostanza, se il lavoratore, in alcune settimane del mese, non ha raggiunto<br />le 24 o le 30 ore, ma ha cumulato nel corso del mese le ore richieste, l’assegno<br />deve essere corrisposto per intero.<br />Se, invece, nella settimana non si effettuano almeno le 24 o le 30 ore, il lavoratore<br />ha diritto a tanti assegni giornalieri per quanti sono i giorni di effettivo<br />lavoro, prestato nelle settimane o frazioni di settimana in cui non sia stato<br />raggiunto il minimo di ore lavorative.<br />L’assegno spetta inoltre in misura intera nelle giornate di assenza retribuita<br />o indennizzata, e cioè nelle giornate in cui il lavoratore è assente per malattia,<br />infortunio, maternità, ferie e congedo matrimoniale.<br />In caso di settimana corta, cioè quando l’orario è ripartito su cinque giornate<br />anziché su sei, l’assegno spetta per intero anche per il sabato non lavorato.<br />Viene pagato in maniera ridotta quando non sono lavorate tutte le giornate<br />e spettano tanti assegni giornalieri per quante sono le giornate lavorate con<br />esclusione del sabato.<br /><br />Per ottenere il pagamento dell’assegno, l’interessato deve presentare domanda<br />utilizzando gli appositi moduli dell’Inps reperibili presso le Sedi (in caso di pagamento<br />diretto), presso i datori di lavoro (per la generalità dei lavoratori dipendenti)<br />oppure sul sito dell’Istituto www.inps.it, nella sezione “moduli”.<br />La domanda va presentata:<br /> al proprio datore di lavoro, nel caso in cui il richiedente svolga attività<br />lavorativa dipendente non agricola;<br /> alla sede dell’Inps in tutti gli altri casi: pensionato, disoccupato, operaio<br />agricolo, addetto ai servizi domestici e familiari ecc.<br /><br /><br />Le nuove tabelle aggiornate si trovano a questo indirizzo: <a href="http://spreadsheets.google.com/ccc?key=0AuRb9uPDcIESdEVwdlJzWVVaYWY2UXdSTThSQlB5M2c&hl=it" target="_blank">http://spreadsheets.google.com/ccc?key=0AuRb9uPDcIESdEVwdlJzWVVaYWY2UXdSTThSQlB5M2c&hl=it<br /></a><div><a href="http://spreadsheets.google.com/ccc?key=0AuRb9uPDcIESdEVwdlJzWVVaYWY2UXdSTThSQlB5M2c&hl=it"><br /></a></div><div><a href="http://spreadsheets.google.com/ccc?key=0AuRb9uPDcIESdEVwdlJzWVVaYWY2UXdSTThSQlB5M2c&hl=it"><br /></a></div><div><i>Fonte: INPS</i></div>

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Assegno per il nucleo familiare, gli importi dal 1° luglio 2010.

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Sono stati rivalutati i nuovi livelli reddituali, nonchè i corrispondenti importi mensili dell'assegno per il nucleo familiare da applic...

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Nuove indicazioni per l’assegno di maternità comunale alle cittadine non comunitarie.

Nuove indicazioni per l’assegno di maternità comunale alle cittadine non comunitarie.

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L’assegno di maternità di base concesso dai Comuni viene pagato anche alle cittadine non comunitarie residenti in Italia in possesso della “...

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Assegni dei Comuni per il nucleo familiare e per la maternità: i nuovi importi.

Sono stati rivalutati gli importi dell’assegno familiare e di quello di maternità concessi dai Comuni e pagati dall’Inps.<br />Per il 2010, l’importo di tali prestazioni sarà di:<br />• 129,79 euro per l’assegno per il nucleo familiare. Il nuovo valore dell’indicatore della situazione economica (ISE) per i nuclei familiari composti da cinque componenti, di cui almeno tre figli minori, è pari a 23.362,70 euro;<br />• 311,27 euro (per complessivi 1.556,35 euro) per l’assegno di maternità per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010. In questo caso, il nuovo valore dell’indicatore della situazione economica (ISE) per i nuclei familiari composti da tre componenti è pari a 32.448,22 euro.<br />Tali importi si riferiscono agli assegni da corrispondere agli aventi diritto per l’anno 2010, mentre per i procedimenti relativi agli anni precedenti continuano ad applicarsi i valori previsti per i rispettivi anni di riferimento.<br /><br /><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Calibri","sans-serif"; mso-fareast-font-family:Calibri;mso-fareast-theme-font:minor-latin;mso-bidi-font-family: "Times New Roman";mso-ansi-language:IT;mso-fareast-language:IT;mso-bidi-language: AR-SA"><a href="//servizi.inps.it/newportal/default.aspx?sURL=http%3a%2f%2fwww.inps.it%2fbussola%2fVisualizzaDoc.aspx%3fsVirtualURL%3d%252fCircolari%252fCircolare%252520numero%25252028%252520del%25252001-03-2010.htm%26amp%3biIDDalPortale%3d%26amp%3biIDLink%3d-1" title="Circolare n. 28 del 1° marzo 2010">Circolare n. 28 del 1° marzo 2010</a></span><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><i>Fonte: INPS</i></div>

Assegni dei Comuni per il nucleo familiare e per la maternità: i nuovi importi.

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Sono stati rivalutati gli importi dell’assegno familiare e di quello di maternità concessi dai Comuni e pagati dall’Inps. Per il 2010, l’imp...

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