Legittimo l'utile a cottimo se sganciato da finalità incentivanti.

La corresponsione di un "utile di cottimo" a lavoratori assunti con contratto di apprendistato (previsto da CCNL) è compatibile con la previsione di cui all'art. 49, comma 4, lettera b), D.Lgs. n. 276/2003, qualora sia totalmente sganciato dal risultato produttivo del lavoratore, costituendo viceversa una voce retributiva fissa.<br />(Nota Ministero del Lavoro e della previdenza sociale 01/03/2007, prot. n. 25/I/0002758)

Legittimo l'utile a cottimo se sganciato da finalità incentivanti.

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Cessione d'azienda.

Si ravvisa una cessione d'azienda tutte le volte in cui la relativa convenzione negoziale abbia avuto ad oggetto il trasferimento di beni organizzati in un contesto produttivo (anche solo potenziale) dall'imprenditore per l'attività d'impresa, a condizione che il complesso di beni sia già organizzato come tale dal precedente imprenditore.<br />(Cassazione civile Sentenza, Sez. trib., 30/01/2007, n. 1913)

Cessione d'azienda.

Si ravvisa una cessione d'azienda tutte le volte in cui la relativa convenzione negoziale abbia avuto ad oggetto il trasferimento di ben...

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Modello 730/2007: le specifiche tecniche per la trasmissione telematica.

È in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, di approvazione delle specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati contenuti nei modelli 730/2007, nelle comunicazioni di cui ai modelli 730-4 e 730-4 integrativo, nonché nella scheda riguardante le scelte della destinazione dell'8 e del 5 per mille dell'IRPEF.(Provvedimento Agenzia delle Entrate 15/02/2007, n. prot. 24552/07, in corso di pubblicazione G.U.)

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È in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, di approvazione delle specifiche tecniche...

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Ritocco dei diritti di segreteria alle CCIAA.

Un decreto dirigenziale Ministeri Sviluppo Economico e dell’Economia dispone l’aggiornamento sui diritti di segreteria per i servizi resi alle Camere di Commercio. Cambiano alcuni importi contenuti nelle tabelle A (Registro Imprese) e B (Registro informatico dei protesti) allegate al DM 22 dicembre 2007. Tra gli interventi viene prevista la riduzione del diritto introdotto l’anno scorso per la “scheda persona” (documento che riepiloga cariche e qualifiche ricoperte dalle persone nelle società) da 0,30 a 0,15 Euro. Ritocchi anche per i diritti degli elenchi del Registro delle Imprese (attualmente particolarmente costosi visto che costano da 21 a 62 Euro per richieste allo sportello).

Ritocco dei diritti di segreteria alle CCIAA.

Un decreto dirigenziale Ministeri Sviluppo Economico e dell’Economia dispone l’aggiornamento sui diritti di segreteria per i servizi resi al...

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Dichiarazione integrativa rettificativa.

<!-- Converted from text/rtf format --> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">Con la</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> </SPAN><A HREF="http://dt.finanze.it/doctrib/PDF/Documento.pdf?Request=0&DocumentID=14000002420070214AENN40000000153900&Info=2,0,1"><SPAN LANG="it"><B><U></U></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B><U><FONT COLOR="#0000FF" SIZE=2 FACE="Verdana">risoluzione n. 24/E</FONT></U></B></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN></A><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana"> del 14/2/2007, l'Agenzia delle entrate si è pronunciata sui termini entro cui presentare l'eventuale dichiarazione integrativa, a parziale rettifica della dichiarazione originale, nella quale non sia stata indicata una minusvalenza fiscalmente deducibile.<BR> <BR> L'istanza di interpello è stata proposta da una società di assicurazioni, che chiedeva di conoscere il parere dell'Amministrazione finanziaria in merito alla questione della mancata indicazione nella dichiarazione dei redditi, relativa all'anno d'imposta 2003, di una minusvalenza derivante dalla cessione di titoli obbligazionari acquistati nell'anno d'imposta 1998 e ceduti nel 2003.<BR> La società istante, ritenendo deducibile la minusvalenza, al fine di recuperare le imposte versate in eccesso a causa della mancata deduzione, nella soluzione interpretativa sottoposta all'attenzione dell'Agenzia, individuava le seguenti due vie alternative: </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">1.     </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">la presentazione di una dichiarazione integrativa, ai sensi dell'articolo 2, comma 8, del Dpr n. 322 del 22/7/1998, mediante cui rideterminare la base imponibile, tramite una variazione in diminuzione d'importo pari alla minusvalenza fiscale, in modo da evidenziare un credito per le maggiori imposte versate da chiedere a rimborso (soluzione preferita dal contribuente) </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">2.     </FONT></SPAN><SPAN LANG="it"> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">la presentazione di una richiesta di rimborso, ai sensi dell'articolo 38 del Dpr n. 602 del 1973. </FONT></SPAN></P> <P DIR=LTR><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><B></B></SPAN><SPAN LANG="it"><B><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">La posizione dell'Agenzia</FONT></B></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><BR> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">L'articolo 2, comma 8-</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">bis</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">, del Dpr n. 322/1998, afferma che "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">le dichiarazioni dei redditi, dell'imposta regionale sulle attività produttive e dei sostituti di imposta possono essere integrate dai contribuenti per correggere errori od omissioni che abbiano determinato l'indicazione di un maggior reddito o, comunque, di un maggior debito d'imposta o di un minor credito, mediante dichiarazione da presentare, secondo le disposizioni di cui all'articolo 3, utilizzando modelli conformi a quelli approvati per il periodo d'imposta cui si riferisce la dichiarazione, non oltre il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d'imposta successivo. L'eventuale credito risultante dalle predette dichiarazioni può essere utilizzato in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">".<BR> In riferimento a tale disposizione, l'Agenzia delle entrate, con la circolare n. 6/E del 25/1/2002 ebbe modo di precisare che essa è applicabile "</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">alle dichiarazioni presentate a decorrere dal 1° gennaio 2002, ovvero a quelle presentate prima, per le quali - alla data del 1° gennaio 2002 - non sia decorso il termine di 90 giorni di cui al citato articolo 2, comma 7</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">"</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=1 FACE="Verdana">(1)</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">.<BR> <BR> Il comma 8 dell'articolo 2, Dpr n. 322 del 1998, detta, invece, i termini per la presentazione della dichiarazione integrativa nel caso in cui la rettifica sia favorevole al Fisco; in tale situazione, la dichiarazione è integrabile entro il termine per l'accertamento, di cui all'articolo 43 del Dpr n. 600 del 1973.<BR> <BR> Prima dell'entrata in vigore del comma 8-</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">bis</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">, per le dichiarazioni presentate antecedentemente alla data del 1° gennaio 2002, vigeva il principio generale della emendabilità della dichiarazione a favore del contribuente, mediante presentazione di istanza di rimborso nei termini previsti dall'articolo 38 del Dpr n. 602 del 1973</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=1 FACE="Verdana">(2)</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">, come peraltro sancito dalla sentenza della Corte di cassazione, a sezioni unite, n. 17394 del 6 dicembre 2002. Nella stessa pronuncia si affermava, tra l'altro, che la dichiarazione dei redditi del contribuente, affetta da errore commesso nella sua redazione, alla luce del Dpr n. 600 del 1973, nel testo applicabile</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">ratione temporis</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">, è - in linea di principio - emendabile e ritrattabile, quando dalla medesima possa derivare l'assoggettamento del dichiarante a oneri più gravosi di quelli che, sulla base della legge, devono restare a suo carico.<BR> <BR> Con due successive sentenze (la n. 4238/2004 e la n. 19480/2004), la stessa Suprema corte, ribadendo l'orientamento dell'emendabilità della dichiarazione espresso con la pronuncia sopra citata, ha tuttavia sancito il principio in base al quale la richiesta di rimborso presentata ai sensi dell'articolo 38, primo comma, del Dpr 29 settembre 1973, n. 602, è idonea,</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I> <FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">per i periodi anteriori all'1 gennaio 2002</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">, a rettificare in senso favorevole al contribuente la dichiarazione stessa, non essendo previsti, prima di detta data, termini di decadenza per tale rettifica favorevole, diversi da quelli prescritti per il rimborso dalla citata norma. Il testo di tali sentenze lascia, pertanto, intendere come tale ragionamento non sia più applicabile alle fattispecie verificatesi successivamente alla data dell'1/1/2002.<BR> <BR> A partire da tale data, infatti, con l'entrata in vigore del citato comma 8-</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"><I></I></SPAN><SPAN LANG="it"><I><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">bis</FONT></I></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"><FONT COLOR="#000000" SIZE=2 FACE="Verdana">, è stato individuato dalla legge un termine ben preciso per la presentazione della dichiarazione integrativa con esito a favore del contribuente, stabilendo che questa debba avvenire entro il termine per la presentazione della dichiarazione del periodo d'imposta dell'anno successivo.<BR> <BR> Sulla base delle argomentazioni sopra esposte, l'Agenzia delle entrate ha, perciò, negato alla società istante la possibilità di presentare una dichiarazione integrativa, relativamente all'anno d'imposta 2003, in ragione del naturale decorrere dei termini previsti dalla norma.</FONT></SPAN><SPAN LANG="it"></SPAN><SPAN LANG="it"> </SPAN></P>

Dichiarazione integrativa rettificativa.

Con la risoluzione n. 24/E del 14/2/2007, l'Agenzia delle entrate si è pronunciata sui termini entro cui presentare l'eventuale ...

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ICI e famiglie: maggiori detrazioni.

Il Presidente del Consiglio, nel corso della seduta parlamentare di ieri, ha precisato che la manovra per ridurre l’Ici a carico delle famiglie sarà incentrata sulle detrazioni previste per la prima casa, in funzione della composizione effettiva delle famiglie e della presenza dei figli. La differenza di gettito sarà a carico dell’Erario senza ripercussioni sui bilanci comunali. Se si decidesse di far partire gli sconti entro il pagamento dell’acconto in scadenza il 30 giugno, la strada obbligata sul piano legislativo sembra quella del decreto legge.

ICI e famiglie: maggiori detrazioni.

Il Presidente del Consiglio, nel corso della seduta parlamentare di ieri, ha precisato che la manovra per ridurre l’Ici a carico delle famig...

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Accertamento. I documenti extracontabili possono giustificare la rettifica IVA.

La contabilità informale, quale quella tenuta su block-notes, agende, matrici di assegni, estratti di conti correnti, comprovante l'esistenza di rapporti commerciali non contabilizzati e rilevata nel corso di verifiche fiscali, può legittimare il ricorso da parte dell'Amministrazione finanziaria all'accertamento sintetico e alla conseguente rettifica dell'IVA ex artt. 54 e 55 D.P.R. n. 633/1972.<br />(Cassazione civile Sentenza, Sez. trib., 14/02/2007, n. 3222)

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Archiviazione illegittima: rispondono per colpa grave il direttore e il funzionario.

Relativamente all'accertamento con adesione di cui al D.Lgs n. 218/1997 a fini IVA e imposte sui redditi, malgrado gli uffici finanziari godano di un ampio margine di azione e proposta per definire (in via amministrativa e in contradditorio con il contribuente) le pretese tributarie, essi non hanno, comunque, la piena disponibilità della pretesa tributaria, ma devono operare tenendo conto degli elementi fattuali e contabili concreti che emergono nelle singole situazioni ed effettuare scelte ragionevoli e conformi alle norme e alle disposizioni di servizio.<br />(Corte dei conti Lazio, Sentenza, Sez. Giurisdizionale, 19/01/2007, n. 5)

Archiviazione illegittima: rispondono per colpa grave il direttore e il funzionario.

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Regime fiscale raccolta differenziata rifiuti.

L'Agenzia delle Entrate specifica il trattamento IVA da riservare alle diverse attività connesse alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e al conferimento dei materiali raccolti.<br />(Risoluzione Agenzia delle Entrate 28/02/2007, n. 29/E)

Regime fiscale raccolta differenziata rifiuti.

L'Agenzia delle Entrate specifica il trattamento IVA da riservare alle diverse attività connesse alla raccolta differenziata dei rifiuti...

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Ricorso in cassazione: obblighi di documentazione per non incorrere nell'inammissibilità per novità della censura.

Il ricorrente che propone, in sede di legittimità, una questione giuridica non trattata nella sentenza impugnata, al fine di evitare la statuizione di inammissibilità per novità della censura, deve allegare l'avvenuta deduzione della questione dinanzi al giudice di merito ed indicare in quale atto del giudizio precedente lo abbia fatto. In tal modo, la Corte di Cassazione è posta nelle condizioni di controllare ex actis la veridicità di tale asserzione, prima di esaminare nel merito la questione stessa.<br />(Cassazione civile Sentenza 09/02/2007, n. 2944)

Ricorso in cassazione: obblighi di documentazione per non incorrere nell'inammissibilità per novità della censura.

Il ricorrente che propone, in sede di legittimità, una questione giuridica non trattata nella sentenza impugnata, al fine di evitare la stat...

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